Cappuccio Rosso e i Fuorilegge n. 4 – Recensione Lion comics

Pubblicato il 12 Settembre 2013 alle 12:00

Continuano le rocambolesche vicende di Cappuccio Rosso e i suoi Fuorilegge e stavolta il trio di giustizieri dovrà vedersela con Superman e finirà coinvolto nelle inquietanti vicende di Morte in Famiglia, in un nuovo volume della serie scritta da Scott Lobdell!

Batman World n. 17 – Cappuccio Rosso e i Fuorilegge n. 4

Autori: Scott Lobdell (testi), Pasqual Ferry, I.G. Guara, Brett Booth, Timothy Green II, Pascal Alixe (disegni)

Casa Editrice: RW-Lion

Genere: Supereroi

Provenienza: USA

Prezzo: € 9,95, 16,8 x 25,6, pp. 96, col.

Data di pubblicazione: agosto 2013

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Red Hood & The Outlaws, serial dedicato a un bizzarro trio di vigilanti composto da Jason Todd, ex Robin che ha assunto l’identità di Cappuccio Rosso, l’arciere Arsenal e l’aliena Starfire, si è rivelato una lieta sorpresa grazie alle trame veloci e sincopate e ai dialoghi spassosi di Scott Lobdell e ai disegni incisivi e graffanti del bravissimo Kenneth Rocafort. Un ulteriore punto di forza del comic-book è rappresentato dalle personalità dei protagonisti, sfaccettate e tridimensionali, che si rivelano, episodio dopo episodio, sempre più interessanti.

Lo dimostra il presente volume che include i nn. 13-15 della testata originale e il n. 0 che narra le drammatiche origini di Jason. Finora Cappuccio Rosso era stato descritto come un antieroe freddo e spietato ma in lui si percepivano fragilità interiori causate da un traumatico passato e stavolta Lobdell va in profondità, analizzando il background familiare degradato del giovane, i rapporti problematici con il padre e il dolore provocato dalla morte della madre. E non manca l’inquietante figura del Joker, il villain che l’aveva ucciso. Dopo essere tornato in vita in seguito all’immersione nella Fossa di Lazzaro, Jason nutre rancore nei confronti del giullare del crimine e, come avranno modo di scoprire i lettori, il più pericoloso nemico di Batman affronterà il gruppo.

La story-line ideata da Lobdell peraltro ha molti spunti narrativi: Starfire porterà a termine la missione intergalattica che l’ha condotta su Tamaran e il dissidio con la sorella Komander si risolverà; ma per una serie di circostanze il team, di ritorno sulla terra, dovrà vedersela addirittura con Superman. Lobdell si collega alle vicende del comic-book dell’Uomo d’Acciaio e alle macchinazioni del terribile Helspont che sta dando filo da torcere a Supes. E ne approfitta per descrivere il più importante eroe del DCU da una prospettiva inconsueta: quella dei terrestri. Agli occhi di Cappuccio Rosso e di Arsenal, infatti, Kal-El è un alieno, un essere quasi disumano e incomprensibile. Non è un approccio nuovo ma Lobdell lo sfrutta con indubbia maestria.

Un ruolo importante lo gioca poi Isabel, la splendida hostess coinvolta nelle vicissitudini di Jason che ha iniziato una relazione con lui. Sarà vittima dell’ennesimo perverso piano del Joker e Lobdell si inserisce altresì nelle trame di Morte in Famiglia, il crossover che sta influenzando le bat-testate. E’ sufficiente specificare che la situazione prenderà una piega drammatica e il brillante umorismo che caratterizzava la serie cederà il passo ad atmosfere cupe e tragiche. Bisogna chiarire che alcuni sviluppi narrativi avranno ripercussioni nel n. 16 di Giovani Titani. Come se non bastasse, Lobdell accenna a qualcosa di poco chiaro riguardante Arsenal, ragazzo apparentemente superficiale ma riflessivo e sensibile, e i segreti dell’arciere saranno uno dei dettagli predominanti dei prossimi episodi.

Purtroppo alle matite non c’è Kenneth Rocafort e l’assenza delle sue tavole dalla costruzione inventiva e peculiare si fa sentire. I penciler che lo sostituiscono non sono male e nel complesso si rivelano funzionali: Pasqual Ferry ha un tratto grezzo ma appropriato per la rappresentazione dei trascorsi di Jason, con contributi di I.G. Guara e di Brett Booth; Timothy Green II è abile e rende credibili le ambientazioni sci-fi della sequenza situata su Tamaran o quelle del contesto urbano di Gotham City; e il bravo Pascal Alixe ci dona una versione maestosa e suggestiva di Superman. Ma Rocafort era un’altra cosa.

In definitiva, il quarto volume dei Fuorilegge non è da trascurare e benché sia un fumetto tutto sommato mainstream è realizzato con professionismo e il giudizio che si può dare è positivo, sia dal punto di vista dei testi che da quello grafico. Coloro che lo seguono regolarmente non rimarranno delusi; ma potrà piacere anche ai lettori che ancora non hanno ritenuto di concedere una chance a uno dei prodotti più intriganti della Bat-family.


Voto: 7 ½

terra-1in Terra uno. Batman

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