Sandman Mystery Theatre n. 3 – Recensione RW Lion Comics

Pubblicato il 5 Luglio 2014 alle 10:30

Arriva il terzo volume di Sandman Mystery Theatre, capolavoro noir di Matt Wagner, e stavolta Wesley Dodds dovrà vedersela con gli omicidi del misterioso Scorpione! Corruzione, perversioni e segreti inconfessabili: sono gli ingredienti del tp disegnato dall’ombroso Guy Davis!

Vertigo Classic n. 28 – Sandman Mystery Theatre n. 3

SANDMAN MYSTERY THEATRE VOL.3

Autori: Matt Wagner, Steven T. Seagle (testi), Guy Davis (disegni)
Casa Editrice: Lion
Genere: Noir
Provenienza: USA
Prezzo: € 10,95, 16,5 x 25,2, pp. 104, col.
Data di pubblicazione: giugno 2014

Il noir ha sempre avuto la capacità di descrivere le pulsioni più oscure e deviate dell’animo umano con il pretesto di vicende criminose e i numerosi autori che nei più svariati ambiti espressivi si sono dedicati a questo genere narrativo ne sono consapevoli. In campo fumettistico Frank Miller e Brian Azzarello, tra i tanti, sono stati in grado di delineare il ritratto di una società compromessa da contraddizioni sociali, economiche e culturali e basta leggere pietre miliari come Sin City e 100 Bullets per accorgersene.

Vale anche per Matt Wagner, nome leggendario del fumetto indipendente statunitense, geniale deus ex machina di Grendel, che però ha spesso lavorato con le major. In casa DC ha realizzato incisive miniserie di Batman, tra le altre cose, ma uno dei suoi esiti espressivi più rilevanti è Sandman Mystery Theatre della Vertigo che Lion sta ora ristampando. Siamo giunti al terzo tp che include i nn. 17-20 del comic-book originale e si può affermare con sicurezza che si tratta di una proposta di elevata qualità.

Come sanno i DC fan, la serie non è imperniata sul Dio dei Sogni Morfeo inventato da Neil Gaiman ma su un precedente Sandman, Wesley Dodds, vigilante che nell’America degli anni trenta agisce con indosso una maschera antigas e che ha un ruolo rilevante pure nelle vicende della JSA. L’editor Karen Berger negli anni ottanta aveva pensato di riproporlo con toni più adulti e trasgressivi, affidando il progetto a Neil Gaiman. Ma questi invece ideò il suo Sandman che ottenne nel giro di pochi mesi un incredibile successo e il concept originario fu perciò momentaneamente messo da parte. Quando poi fu inaugurata la Vertigo, la Berger lo riprese e lo scrittore incaricato di narrarne le vicende fu appunto Matt Wagner.

Costui scrisse story-line contrassegnate da atmosfere torbide e inquietanti, influenzate dai romanzi di Chandler, Spillane e Hammett e dalle pellicole cinematografiche degli anni quaranta. Al di là delle trame poliziesche, comunque godibili e ben concepite, Wagner fa un ritratto impietoso della società americana, tormentata dal razzismo, dal crimine, dalla corruzione e dalle disparità sociali. Ma le devianze peggiori coinvolgono non tanto i criminali comuni quanto le persone cosiddette rispettabili: uomini d’affari e ricchi professionisti che nel segreto delle loro case lussuose nascondono vizi indicibili.

È, per esempio, il caso di alcuni dirigenti d’azienda che intendono espandere i propri interessi nel petrolio. Contattano quindi Wesley Dodds chiedendogli un finanziamento. Ma le cose non vanno per il verso giusto. Un misterioso assassino, infatti, denominato Scorpione, uccide uno di questi bussinessmen ed è solo il principio poiché non intende fermarsi. Il suo modus operandi prevede una frusta e il veleno e dimostra di nutrire odio incredibile nei confronti delle sue vittime. Perché? Quali colpe nascondono costoro? E chi è realmente lo Scorpione?

Wesley, nei panni di Sandman, si mette ad indagare e anche la bella Diane Belmont, figlia del procuratore distrettuale di New York, rimane coinvolta nella faccenda. Peraltro, il rapporto tra Wesley e Diane si evolve e i due si avvicinano sempre di più. E pure stavolta Wagner, coadiuvato ai testi da Steven T. Seagle, descrive in maniera impietosa l’alta società. La classe che detiene le redini del potere economico e politico è in realtà malata. C’è chi si droga; chi è un sadico che si diverte a maltrattare la servitù; chi ha istinti pedofili; chi è omosessuale e così via. E sono persone simili ad occupare i vertici del sistema, pronti a schiacciare chiunque pur di raggiungere i propri obiettivi.

Lo Scorpione è una di queste vittime ed è motivato dalla vendetta. Sebbene l’identità dell’assassino sia agevolmente intuibile, Wagner costruisce una storia avvincente, ricca di suspense e caratterizzata da un riuscito equilibrio di azione e introspezione. Se ne ricava la rappresentazione di un paese, gli Stati Uniti, compromesso da un’allucinante disparità sociale con da un lato i poveri disgraziati che non riescono ad arrivare alla fine del mese; e dall’altro con i ricchi corrotti che spendono cifre assurde per assistere magari al concerto di un cantante country di scarso talento. E non manca il razzismo, evidente nelle affermazioni dell’ispettore Burke, uno dei character fissi della serie. In pratica, gli USA sono contaminati dal Male, metaforicamente rappresentato dal veleno, l’elemento dominante di questa sequenza narrativa.

All’ottimo lavoro testuale di Wagner e Seagle si affianca quello grafico di Guy Davis. Il suo tratto potrebbe a prima vista sembrare dimesso; ma, in realtà, nella sua fluida essenzialità è altamente espressivo nonché perfetto per le atmosfere notturne e claustrofobiche del comic-book, rese ulteriormente suggestive da un riuscito tratteggio che conferisce alla tavola un’allure retrò. In poche parole, Sandman Mystery Theatre è un must della Vertigo, al pari di Swamp Thing, Hellblazer, Sandman e Shade The Changing Man, e coloro che ancora non lo conoscessero dovrebbero davvero colmare la lacuna. Ne vale la pena.

Voto: 8

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