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The Steams, uno steampunk tutto italiano [Recensione]

Sergio L. Duma 12/08/2016

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Vi piacciono le atmosfere steampunk? Allora non perdete The Steams, albo tutto italiano targato Noise Press che vi porterà nell’universo alternativo della bellissima e intrigante Lady Ward e dell’aggressivo Orso di Kodiak ideato da una schiera di talentuosi autori italiani!

Nell’attuale panorama editoriale nostrano si sta facendo notare la Noise Press, casa editrice che si è assunta il lodevole compito di dare spazio ad autori italiani emergenti, spaziando tra i generi. Tra le opere finora pubblicate si distingue The Steams che, come è facile intuire dal titolo, è dedicato a un particolare genere fantascientifico: lo steampunk.

Anticipato a suo tempo da K.W. Jeter e in seguito definito da scrittori come Paul Di Filippo, lo steampunk è caratterizzato da storie di solito ambientate in una versione alternativa del periodo vittoriano. Si ipotizza l’esistenza di una tecnologia avanzata e di armi e strumentazioni azionate dalla forza motrice del vapore o dell’energia elettrica. In pratica, gli autori steampunk partono dalle intuizioni di Wells e Verne, contaminandole  con una sensibilità prettamente cyber.

Lo steampunk ha ormai raggiunto la popolarità, non solo nella narrativa ma anche al cinema e nei fumetti. In questo secondo ambito possiamo ricordare Sebastian O di Grant Morrison o The League of the Extraordinary  Gentlemen di Alan Moore e nel contesto italiano, giusto per citare un titolo, Greystorm di Serra. The Steams, quindi, rientra a pieno titolo in questa categoria di lavori. La serie presenterà in ogni albo due storie incentrate su personaggi diversi, alcune a puntate e altre autoconclusive.

In questa uscita iniziale Massimiliano Grotti e Luca Frigerio ci presentano la bellissima Lady Caitlin Ward. E’ una spia al servizio del S.I.S. (Secret Intelligent Service). E’ affascinante, disinvolta, intimidisce gli uomini con la sua carismatica presenza e viene convocata dai suoi superiori poiché è stato commesso un efferato omicidio che, si intuisce sin dal principio, sarà foriero di sviluppi. Nell’indagine è assistita da un giovane tecnomago, timido e sensibile al fascino di Caitlin.

Grotti e Frigerio in questo primo capitolo si limitano a impostare le premesse della trama che si preannuncia avvincente e articolata. Riescono a catturare l’attenzione del lettore, spingendolo a volerne sapere di più, anche perché la protagonista è indubbiamente accattivante. Testi e dialoghi sono curati ed efficaci e nel complesso I Wonder Who (questo il titolo della storia) promette bene. Un ulteriore elemento di interesse è dato dagli splendidi disegni del bravissimo Umberto Giampà.

Definirli magnifici è un eufemismo. Giampà è ispirato dallo stile dei comic-book statunitensi e si vede, sia per quanto riguarda il lay-out inventivo che non segue i canoni del fumetto italiano popolare sia per ciò che concerne la maestosità e il dinamismo delle inquadrature, comprese quelle incentrate su momenti più riflessivi. La sua Lady Ward evoca fascino e sensualità e anche gli altri personaggi sono ben caratterizzati.

La cura degli sfondi e la rappresentazione minuziosa e certosina dei palazzi vittoriani, dell’arredamento e degli abiti d’epoca è poi encomiabile. Da segnalare i colori intensi e a tratti crepuscolari di Mattia Zoanni che contribuiscono a impreziosire ulteriormente il tratto di Giampà.

La seconda storia introduce invece l’aggressivo Volodymir Azarov, detto Orso di Kodiak. E’ un lottatore che si è spesso scontrato con vari robot e tali lotte vengono gestite da individui loschi e privi di scrupoli. Per una serie di ragioni legate al suo passato, rimane coinvolto in una macchinazione riguardante ovviamente combattimenti e scommesse clandestine.

A scrivere le sue vicende è Paul Izzo che nel complesso delinea una story-line piacevole e interessante, con dialoghi efficaci. Il personaggio è meno coinvolgente di Lady Ward e forse meno complesso e sfaccettato ma tutto sommato funziona.

I disegni sono di Daniele Cosentino che si dimostra abile e funzionale. Le sue figure risultano a tratti grezze e sgraziate, nonché vagamente cartoon senza sfociare però nel grottesco.

Svolge comunque un buon lavoro e anche le sue tavole sono dotate di dinamismo, cosa appropriata per una storia che fa dell’azione l’elemento essenziale. I colori di Marcello Iozzoli, pure in questo caso piuttosto foschi, sono perfetti per le atmosfere nebbiose di una trama steampunk degna di questo nome.

In definitiva, dunque, The Steams è un esperimento da tenere d’occhio e vale un tentativo.

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