Recensioni Fumetti

Recensione Pachiderma – Bao Publishing

Sergio L. Duma 03/09/2010

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Autore: Frederik Peeters (testi e disegni)
Casa Editrice: Bao Publishing
Provenienza: Francia
Prezzo: € 17, cartonato, 22 x 31 pp. 96


Da qualche mese, come sanno tutti gli utenti di MF, è nata una nuova, interessante realtà editoriale, la Bao Publishing, che sta presentando fumetti di diverso genere e di svariate nazionalità e che ha fatto parlare soprattutto con il serial Chew. I responsabili della casa editrice, finora, hanno, a mio avviso, saputo scegliere abbastanza bene e il catalogo Bao Publishing presenta opere che possono soddisfare una molteplicità di gusti, anche se, come è in fondo naturale, non tutto è allo stesso livello.

E in tale catalogo spicca Pachiderma, graphic novel del cartoonist svizzero Frederik Peeters, autore celebrato e premiato ad Angouleme, la cui opera più importante è forse Blue Pills (cito il titolo dell’edizione inglese dell’opera e non quello francese poiché adesso, ahimè, non lo ricordo e sono troppo pigro per fare una ricerca in rete; siate clementi!).

Tuttavia, Pachyderme (a questo ci arrivo), pubblicato in Francia da Gallimard, è sicuramente intrigante e potrà piacere agli amanti del fumetto di area franco-belga e a coloro che, magari, volessero provare una volta tanto qualcosa di diverso. E la graphic novel è indubbiamente particolare, caratterizzata da vicende strane e bizzarre, spesso di difficile interpretazione (almeno fino alla conclusione della storia) e che hanno il pregio di suscitare curiosità nel lettore.

Effettivamente, è impossibile non incuriosirsi con una storia che inizia con una donna che si dirige in macchina verso un ospedale in cui è stato ricoverato il marito dopo un incidente; e che rimane bloccata in un ingorgo. Scesa dall’automobile, dopo aver fatto qualche centinaio di metri a piedi, scopre il motivo del suddetto ingorgo: la carcassa di un elefante che blocca il traffico!

Da dove viene l’elefante? Come mai è morto? In che modo è finito là? Questi sono solo i primi enigmi del libro. Clarice, la protagonista, decide di proseguire a piedi, prendendo una scorciatoia che passa attraverso un bosco. Durante il tragitto, peraltro, percepisce un bambino (che si intuisce essere morto) e in seguito ne vedrà altri.

La clinica in cui giunge è decisamente strana. Data la natura dei pazienti, si direbbe un manicomio. Per giunta, Clarice non riesce a trovare il consorte e a più riprese viene avvicinata da una enigmatica creatura che la mette in guardia dal medico che dirige il posto: un uomo vanesio, donnaiolo e, forse, spia nazista. L’atmosfera è talmente indecifrabile che il lettore viene spinto a chiedersi cosa ci sia di vero negli avvenimenti o se si tratti di un sogno o di un delirio di Clarice.

E Pachiderma, già piuttosto intricato, si evolve in un complesso labirinto narrativo, con flashback e situazioni oniriche di chiara impronta surrealista (e, in questo senso, molto francesi), con testi ben impostati e dialoghi sapientemente costruiti e riflessivi. Le situazioni stravaganti si susseguono, fino a giungere a livelli di inquietudine notevoli (specie nella sequenza in cui Clarice, all’interno di uno spettrale obitorio, conversa con un cadavere avvizzito di donna che, come si capirà alla fine, è collegata a lei).

I disegni di Peeters sono validi e l’artista è dotato di un’eleganza formale, accentuata dalla fluidità del tratto, riscontrabile soprattutto nella figura di Clarice e degli altri personaggi; e non è trascurabile nemmeno la cura dimostrata nei confronti degli ambienti e degli sfondi. C’è molta varietà, sia dal punto di vista grafico che da quello narrativo, e la graphic novel non è mai noiosa, anche se c’è, di tanto in tanto, qualche intellettualismo di troppo, specie negli stilemi esistenzialisti di alcuni dialoghi.

Il volume è ben realizzato; tuttavia, i tipi di Bao Publishing avrebbero potuto inserire qualche notizia sull’autore. Ma, nel complesso, ritengo Pachiderma un esempio di buon fumetto ed è un’opera che merita certamente un tentativo.


Voto: 8

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