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One Piece: l’anime abbandona definitivamente la censura?

Marco Strignano 24/05/2025

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È passato poco più di un mese dal ritorno dell’anime di One Piece e uno dei momenti più tragici è finalmente arrivato sul piccolo schermo. L’episodio 1129 ha introdotto il flashback della tragica storia delle origini di Kuma ed è chiaro che i produttori dell’anime non si sono tirati indietro nell’adattamento di scene particolarmente violente. L’anime di One Piece infatti non ha evitato sangue e violenza, apportando finalmente un cambiamento che i fan chiedevano da molto tempo e ponendo fine alla storia di censura della serie.

L’episodio 1129 di One Piece fa salire il livello di sangue e brutalità nella scena della morte del padre di Kuma. Nel manga, solo poche gocce di sangue schizzano sul volto di Kuma dopo che suo padre viene colpito. Ma nell’anime la quantità di sangue aumenta notevolmente, rendendo la scena molto più viscerale. Ciò che è ancora più impressionante è che l’episodio riesce a riprodurre gli schizzi di sangue senza risultare caricaturale come di solito accade in queste scene.

Da quando la serie televisiva ha debuttato, i fan si sono spesso lamentati di come determinate scene fossero meno intense rispetto al manga. Alcuni esempi risalgono alla East Blue Saga, come nella scena in cui Zeff per non lasciare Sanji senza cibo, si amputa e mangia la sua stessa gamba. Un’altra scena che differisce rispetto al manga riguarda Marineford, in particolare le ferite di Barbabianca che nel manga sono molto più raccapriccianti che nell’anime.

Pertanto, è abbastanza sorprendente che l’anime non si sia trattenuto con la scena della morte del padre di Kuma. Questo cambiamento potrebbe essere collegato al cambio di fascia oraria. Con il ritorno della seconda parte dell’arco di Egghead, One Piece è passato dalla sua consueta fascia oraria mattutina rivolta ai bambini a una serale, a una rivolta a un pubblico più adulto. Ciò è di buon auspicio soprattutto per i futuri episodi di One Piece e per il flashback di Kuma, che affronteranno temi piuttosto cupi e maturi, in vista del tragico futuro che attende Ginny.

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