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La gabbia – Le Storie Bonelli n. 20 – Recensione

Carmine De Cicco 01/06/2014

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Alla sua terza apparizione sulla collana, Paola Barbato è affiancata da Daniele Caluri, all’esordio su Le Storie.

Le Storie n. 20 – La gabbia

La-gabbia

Autori: Paola Barbato (testi) e Daniele Caluri (disegni).
Casa Editrice: Sergio Bonelli Editore.
Provenienza: Italia.
Genere: Thriller Psicologico
Prezzo: 3,80 Euro.
Data di pubblicazione: maggio 2104

Non c’è due senza tre. Il celebre adagio popolare è ancora una volta rispettato e Paola Barbato, dopo aver firmato “Il boia di Parigi” e “La pazienza del destino”, realizza la sua terza Storia, “La Gabbia”, thriller psicologico per il quale è supportata da Daniele Caluri ai disegni.

Il titolo dell’albo si riferisce all’ospedale psichiatrico che ospita la vicenda, del quale, una volta preso d’assalto da tre incauti criminali, vengono completamente bloccate le vie di fuga. Risultato: nessuno può uscire e nessuno può entrare, cosicché personale, pazienti, familiari e malfattori sono costretti a una convivenza forzata.

Ma, a pensarci bene, la gabbia è anche quella dell’identità e dello status sociale: l’identità negata, ostentata, confusa dei protagonisti della storia e lo status sociale che, senza voler anticipare troppo, è in parte il motore della vicenda.

Vicenda che si svolge quasi completamente negli angusti locali dell’ospedale, ora affollati da persone senza identità precisa – Sono pazienti? Sono dottori? Sono familiari? – ora vuoti, laddove l’assenza dell’ospite significa pericolo, perché il paziente violento e incontrollabile, tenuto sotto chiave e sotto sedativo, è ora libero di andare in giro per i corridoi.

La Barbato riesce a rendere bene quella sensazione di incertezza, anche spaesamento che, ovviamente, è uno degli aspetti principali di questa Storia. Anche Caluri alla parte grafica si fa notare positivamente, bravo tanto nel rendere l’agitazione delle scene di panico quanto la tensione serpeggiante delle scene di calma, per niente in difficoltà nel passare da situazioni statiche, di immobilità, all’esplosione dell’azione, con urla, spari e persone che scappano.

Il ritmo, dunque, non procede in crescendo, ma alterna picchi di tensione a scene più statiche. Del resto,una delle più importanti rivelazioni dell’albo è messa a venti pagine dalla fine per non essere più ripresa. Alla Barbato, pare, interesse più la resa di un’atmosfera, di una situazione, che la trama in sé, tant’è che lascia il destino di alcuni dei personaggi che meglio si imparano a conoscere nelle 110 tavole volutamente in sospeso.

E l’atmosfera è quella di indecisione, assedio, mancanza di prospettive che permea le pagine ben disegnate da Caluri. Altra nota positiva è la sapiente ricostruzione delle motivazioni del gesto che dà il là alla vicenda, mentre un neo può essere rappresentato dalla verbosità di taluni passaggi.

Ambientata in una Washington D. C. interscambiabile con qualsiasi altra località, abbiamo di fronte a noi un’altra bella Storia, diversa da molte altre che l’hanno preceduta, eppure accomunata a esse da qualità e cura che sapranno far “perdonare” l’aumento di trenta centesimi del prezzo di copertina.

Voto: 7,5

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