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Il Protocollo Pellicano vol. 2, recensione Fantastica vol. 15 Mondadori Comics

Sergio L. Duma 18/05/2015

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Si conclude Il Protocollo Pellicano, la dirompente e drammatica saga fantascientifica di Richard Marazano e Jean-Michel Ponzio! Ma siamo sicuri che si tratti di fantascienza e non di una spaventosa realtà? Non perdete questo nuovo volume della collana Fantastica!

Protocollo Pellicano 2

Tra le opere pubblicate nella collana Fantastica di Mondadori Comics, Il Protocollo Pellicano è una delle più avvincenti e inquietanti. Sebbene inserita in una serie dedicata a fumetti fantasy, horror e di fantascienza, la saga dei bravissimi Richard Marazano e Jean-Michel Ponzio può essere definita sci-fi solo a un livello superficiale. La vicenda è immaginifica ma ci sono accenni alla nostra realtà caratterizzata da un sistema oppressivo di condizionamento e di controllo. Anzi, è una lucida, dolorosa e impietosa analisi della manipolazione dei pensieri, dell’informazione e delle coscienze che tormenta il genere umano. Nello stesso tempo gli autori denunciano la mancanza di scrupoli degli ambienti scientifici al soldo del potere politico.

La trama de Il Protocollo Pellicano è incentrata su un atroce esperimento. Nel precedente volume un gruppo di individui di diverse nazionalità ed estrazione sociale erano stati rapiti e condotti in un’installazione segreta. Sono sorvegliati da guardie pronte anche ad ucciderli se cercano di fare resistenza e un manipolo di scienziati li sottopone a numerosi test fisici e psicologici, dimostrando un’allucinante spietatezza e una sconcertante mancanza di empatia. Ma qual è il motivo di tutto questo? I vari personaggi naturalmente se lo chiedono e non ci sono risposte.

Ma la situazione non è statica e i ruoli non sono ben definiti. Le stesse guardie sono forse a loro volta manipolate e sottoposte a un esperimento. E nemmeno gli scienziati sono esclusi dal discorso. In poche parole, Marazano descrive un microcosmo claustrofobico in cui tutti sono spiati e al contempo spiano gli altri e ognuno è a suo modo un aguzzino. Tra i vari character spiccano Isabel che si rivela la più forte emotivamente ed è ansiosa di liberarsi poiché preoccupata del destino del fratello tossicodipendente; e Kresse, uno degli scienziati che in questo secondo volume, con un incredibile ribaltamento di prospettiva, diventa una delle cavie.

Ma quali sono le finalità dell’esperimento? Finalmente lo sapremo e, senza spoilerare, anticipo solo che ha a che fare con le idee o meglio, con la capacità del cervello umano di concepire un’idea in grado di diffondersi. Marazano si fa influenzare non solo dalla fantascienza e dalle storie di spionaggio ma pure dalla fisica quantistica e dalle teorie della cospirazione e delinea una story-line avvincente, ricca di tensione e pathos, descrivendo un contesto solo in apparenza fantastico ma purtroppo spaventosamente realistico. Le tragedie non mancheranno e il finale è amaro. Tuttavia, Marazano non rinuncia a concludere la vicenda con un barlume di speranza.

Testi e dialoghi sono densi e profondi e fanno pensare alla prosa impervia e cerebrale di scrittori del calibro di Stanislaw Lem e la sceneggiatura è da manuale. Quanto all’aspetto grafico, Il Protocollo Pellicano è un gioiello. I disegni del bravissimo Jean-Michel Ponzio sono quasi iperrealisti e la concezione fotografica della tavola rende plausibili e credibili le situazioni descritte da Marazano. I primi piani dei personaggi hanno la funzione di evocare le intense emozioni che li animano e il penciler è abilissimo nella raffigurazione degli oscuri e labirintici ambienti dell’installazione segreta in cui scienziati, guardie e prigionieri sono costretti a vivere. Ponzio si occupa inoltre dei colori cupi e ombrosi che valorizzano il tratto di per sé già impeccabile. Insomma, Il Protocollo Pellicano è un fumetto in grado di intrattenere e di far riflettere. Da provare.

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