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Ghost in the Shell: il mangaka parla dell’origine e della pubblicazione della serie

Marco Strignano 04/11/2023

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Ghost in The Shell è uno dei successi più famosi e definibile come leggendari nel mondo degli anime e dei manga. Scritto e disegnato dal mangaka Masamune Shirow, Gost in the Shell ha debuttato sulla rivista Young Magazine nel 1989 e si è concluso nel 1991. Quello che ha portato la serie seinen cyberpunk al successo però, è stato il lungometraggio del 1995. E con il presente articolo vogliamo riportare alcune dichiarazioni imperdibili del di Masamune in una recente rara intervista.

In questa occasione il mangaka ha potuto parlare delle sue principali ispirazioni per disegnare e creare il mondo futuristico e degli anime che hanno contribuito a forgiare il viaggio del Maggiore Motoko Kusanagi.

Nella recente intervista, Masamune Shirow condivide che nell’inverno del 1970 debuttò un videogioco particolare. Si trattavi di un gioco per computer di osservazione inattiva chiamatoLife Game“. Rimanendone subito influenzato, creò la struttura della visione del mondo della storia nei primi anni ’80. In seguito, nel 1985, pubblicò un manga intitolato Appleseed e, con l’aiuto di vari contatti, poté iniziare a pubblicare all’estero, principalmente nei paesi di lingua inglese.

Già in questo suo lavoro erano presenti cyborg corazzati, parzialmente meccanizzati, persone con cervelli potenziati meccanicamente e hacking e altro ancora. E il mangaka conferma che questi elementi li aveva già affrontati prima di Ghost in the Shell.

Shirow si ha poi parlato di Ghost in the Shell dicendo che quando l’ha disegnato la sua intenzione era di tornare indietro nel tempo da Appleseed. Il suo obiettivo era vedere come erano le cose 100 anni fa, quindi aveva un’idea di come sarebbe stato. Tuttavia, fino ad oggi, non aveva mai presentato nulla a una rivista per diventare un mangaka, né aveva mai lavorato come assistente, o ricevuto riconoscimenti in questo campo. E in quegli anni, dal punto di vista dell’editoria non esisteva la rivista doujinshi. Quindi vista la situazione, aveva creato due racconti, consegnandoli al signor Y su sua richiesta.

Masamune aggiunge che si trattava di una versione più leggera di Ghost in the Shell, con alcuni elementi fisici della protagonista femminile rimossi e un po’ più attenuati. Il design di Ghost in the Shell era completato prima di quel breve racconto, tuttavia coincideva con la produzione di altri lavori dell’epoca, come ORION. E quindi il mangaka aveva appreso che sarebbe stato difficile serializzarlo su un settimanale. Erano pronti diversi progetti che avevano la stessa storia e visione del mondo di Ghost in the Shell. Ma alla fine aveva deciso di presentare quello che si svolge in Giappone ed è ambientato in un periodo di tempo simile a The Ghost in the Shell, che sarebbe stato più versatile e compatibile con altri progetti che Masamune aveva in mente.

Fonte – Comicbook

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