Middlewest Volume 2 | Recensione

Pubblicato il 2 Aprile 2021 alle 19:00

Middlewest Volume 2 è il secondo dei tre volumi di cui si comporrà la serie di Skottie Young (Odio Favolandia) e Jorge Corona alle matite.

Skottie Young (testi), Jorge Corona (disegni)

Casa Editrice: BAO Publishing

Genere: fantasy

Prezzo: € 18, 17×26, 160 pp., col., C.

Provenienza USA

Data di pubblicazione: 05 marzo 2020

Domenico Bottalico
Domenico Bottalico
2021-04-02T19:00:57+00:00
Domenico Bottalico

Middlewest Volume 2 è il secondo dei tre volumi di cui si comporrà la serie di Skottie Young (Odio Favolandia) e Jorge Corona alle matite. Skottie Young (testi), Jorge Corona (disegni) Casa Editrice: BAO Publishing Genere: fantasy Prezzo: € 18, 17×26, 160 pp., col., C. Provenienza USA Data di pubblicazione: 05 marzo 2020

Middlewest Volume 2 segna già il giro di boa per la serie di Skottie Young (Odio Favolandia) che ricordiamo qui veste i panni dello sceneggiatore e Jorge Corona alle matite. La serie infatti si concluderà con il prossimo volume, il terzo che verrà prossimamente pubblicato da BAO Publishing.

Middlewest, dove eravamo rimasti?

Nel primo volume – la nostra recensione QUI – avevamo fatto la conoscenza del giovane Abel e di suo padre. Il ragazzo consegna i giornali al mattino o almeno dovrebbe… un sabato si sveglia in ritardo e anziché finire il suo giro di consegne si fa convincere a bighellonare. Ma Abel è troppo buono e ingenuo per commettere “ragazzate” e così finisce per far arrabbiare il padre con cui ha già un rapporto difficile.

Nella discussione che ne consegue volano paroloni e spintoni e il padre di Abel si trasforma in un vero e proprio tornado umano, una forza elementale, che lo colpisce e rade al suo tutto quello che trova sul suo cammino.

Fortunatamente il ragazzo riesce a fuggire con l’aiuto di Volpe – una volpe parlante – ritrovandosi catapultato dall’altro lato dello stato. Il loro vagabondare alla ricerca della strada verso casa viene interrotto dall’incontro con Jeb, uno stregone che vive in uno sfasciacarrozze, che vedendo la ferita di Abel intuisce la gravità della situazione e suggerisce di incrociare il cammino con quello del Circo Hurst e di chiedere della misteriosa Madame Magdalena.

Un’altra bravata, dovuta più alla necessità questa volta, costa quasi caro ad Abel che viene catturato e costretto ad unirsi al circo per ripagare il suo debito.

Ben presto però Abel si sentirà accolto dai circensi e benvoluto. Questo tuttavia non basta a trattenere la forza che sta crescendo dentro di lui proprio quando anche suo padre si è messo sulle sue tracce.

Middlewest Volume 2 – dove stiamo andando?

Dopo aver sprigionato i suoi poteri e distrutto l’accampamento in Middlewest Volume 2, Abel decide di lasciare il Circo Hurst. Madame Magdalena è molto spaventata dai suoi poteri e sembra non fare nulla per trattenerlo a differenza di Jeb che invece vorrebbe una guida per il ragazzo.

Ma Abel ha preso la sua decisione visto anche che il simbolo che ha sul petto, dopo l’exploit dei suoi poteri, si è ingrandito e parte per cercare una cura. Intanto suo padre Dale si è messo sulle sue tracce non senza causare problemi durante il suo peregrinare.

Abel intanto attraversa tutto il Middlewest. Dapprima fa la conoscenza dei misteriosi abitanti della Foresta di Innfi, i Nowak, che vedendo il simbolo sul suo petto lo portano al cospetto del dio Nokoyuna il quale lo invita a recarsi al confine con il Bosco Invernale.

Lì Abel incontra… suo nonno! Anche il lontano parente, che aveva abbandonato il padre anni prima, ha dei poteri simili ai suoi ma anche il pessimo carattere del padre. Abel decide quindi di congedarsi avendo trovando l’ennesimo adulto incapace di comprendere il suo malessere.

Proprio al confine con Piper City poi lui e Volpe litigano furiosamente. Un errore madornale perché, con l’inganno, Abel viene catturato per essere rivenduto come operaio nelle Fattorie Raider.

Volpe avendo scoperto il tutto decide di ritorno al Circo Hurst e avvertire Jeb e Madame Magdalena che, a quanto pare, hanno un conto in sospeso proprio con Raider.

Middlewest Volume 2 – rural fantasy o…?

Le ottime impressioni che il primo volume aveva lasciato purtroppo non vengono completamente rispettate da questo Middlewest Volume 2.

La sceneggiatura di Skottie Young è abbastanza semplice e lineare: Abel ha scoperto i suoi poteri, ritenuti una maledizione, e vuole disfarsene. Il problema però risiede tutto nel plot che risulta estremamente compresso e che non lascia il tempo di approfondire alcune interessanti suggestioni come la foresta di Innfi o il nonno ritrovato.

Non è una narrazione equilibrata. Priva di sbavature, tutto sommato impostata chiaramente e senza “buchi” ma incapace di essere incisiva nel momento di creare sinergia fra l’ambientazione rural fantasy (che in questo volume tende pesantemente allo steampunk) e quel racconto di formazione che costituisce la spina dorsale della narrazione.

Insomma Young si muove in bilico fra un racconto plot driven (il rapimento di Abel e l’entrata in scena delle Fattorie Raider) e quello character driven. È lecito ipotizzare che vista la durata esigua della serie, l’autore abbia dovuto sintetizzare alcune parti della storia così come originariamente pensata, la speranza è ovviamente quella che il finale sia all’altezza della aspettative.

Chi non delude sono invece Jorge Corona alle matite e Jean-Francois Beaulieu ai colori. Se il lavoro fatto nel primo volume era incentrato su una estetica che recuperava a piene mani una certa sensibilità miyazakiana, in questo Middlewest Volume 2 il disegnatore è più libero di dare sfogo alla sua verve in termini di ambientazioni e soluzioni di design che spazio dal classico fantasy alla fantascienza.

Il tratto è caratterizzato da un tratteggio volutamente “sporco” che cozzando con lo stile non realistico fatto di anatomie spesso esagerate e tratti somatici volutamente marcati trova la sua cifra. Da sottolineare come l’ispirazione data dall’animazione è più evidente in questo secondo volume più che nel primo soprattutto per quanto riguarda l’espressività e la prossemica dei personaggi.

Rispetto al primo volume inoltre la tavola è organizzate in maniera più regolare e “lineare” con una buona alternanza di verticalità e orizzontalità che conferisce una leggibilità e intelligibilità immediata.

Grandi protagonisti anche i colori di di Jean-Francois Beaulieu. Anche lui ha possibilità di sbizzarirsi maggiormente grazie alla diversità degli ambienti. La tecnica che simula l’acquerello o il pastello permette al colorista di usare palette vibranti ricche di sfumature esaltate da un uso delle luci estremamente efficace. Il suo lavoro, eccellente, conferisce profondità ma anche atmosfera alla lettura.

Il volume

BAO Publishing confeziona il solito impeccabile volume cartonato dall’ottima cura carto-tecnica che si contraddistingue per l’ottima traduzione e l’ottimo adattamento. Per quanto riguarda gli extra c’è, a fine volume, l’immancabile galleria di copertine e qualche studio preparatorio.

L’unico vero appunto che si potrebbe fare all’edizione BAO è la mancanza di un qualsivoglia apparato editoriale. Essendo il primo volume uscito esattamente un anno fa, un piccolo trafiletto riassuntivo su avvenimenti e personaggi sarebbe stato sicuramente utile soprattutto per i lettori più “smemorati”.

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In Breve

Storia

6.0

Disegni

8.0

Cura Editoriale

7.5

Sommario

In Middlewest Volume 2 Skottie Young si muove in bilico fra un racconto plot driven (il rapimento di Abel e l'entrata in scena delle Fattorie Raider) e quello character driven. Chi non delude sono invece Jorge Corona alle matite e Jean-Francois Beaulieu ai colori.

7

Punteggio Totale

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