I Cavalieri dello Zodiaco – The Lost Canvas da oggi su Italia 2: tutte le info sulle serie

Pubblicato il 2 Settembre 2019 alle 14:00

Stasera parte per la prima volta in chiaro su Mediaset Italia 2 (canale 66 del digitale terrestre) la serie di OVA I Cavalieri dello zodiaco – The Lost Canvas, con la prima stagione formata da 13 episodi, in precedenza già presentati in lingua originale con sottotitoli anche su Yamato Animation (oltre che su altre piattaforme con doppiaggio italiano). Come sanno i fan dei Santi di Atena, la serie non è un prodotto nato originariamente per l’animazione, come per esempio Soul of Gold, ma si basa sullo shōnen manga scritto e disegnato da Shiori Teshirogi e basato sui personaggi della serie “classica” di Masami Kurumada.

La pubblicazione in Giappone è iniziata il 24 agosto 2006 (parallelamente a Saint Seiya – Next Dimension – Myth of Hades) e la serializzazione del manga è durata ben cinque anni, anche se poi sono stati pubblicati dei volumi extra dedicati ai Cavalieri d’Oro con il titolo I Cavalieri dello zodiaco – The Lost Canvas – Il mito di Ade – Extra. Tutto il manga, quindi sia la serie regolare che i capitoli extra, sono stati pubblicati dal 2008 anche in Italia da Panini Comics/Planet Manga.

The Lost Canvas narra della Guerra Sacra avvenuta nel diciottesimo secolo (243 anni prima della serie originale, quindi) ed è incentrata sul rapporto tra Aron, Tenma e Sasha, un tempo grandi amici e che ora sono destinati a dividersi tra la fazione di Ade e quella di Atena. Se non avete visto la serie, non vogliamo rovinarvi troppo le sorprese, ma vi diciamo solo che Tenma è la reincarnazione del Cavaliere di Pegasus che da sempre combatte a fianco di Atena. Non manca però lo spazio dedicato ai Cavalieri d’Oro di quest’epoca nonchè agli Specter.

Lost Canvas era stato originariamente pensato per avere una narrazione parallela a quella di Next Dimension (disegnato da Masami Kurumada stesso e quindi a tutti gli effetti sequel ufficiale della serie classica – in Italia pubblicato da J-POP), anche perchè il canovaccio di entrambe le storie almeno all’inizio era stato scritto dal medesimo Kurumada; tuttavia ben presto Next Dimension ha preso una strada tutta sua, con la conseguenza che Lost Canvas è classificabile come un “What If” e non è più considerabile un’opera canonica nel senso della timeline ufficiale.

Ciò detto, il manga presenta comunque degli aspetti molto positivi, seppure a mio parere in alcune parti abbia una narrazione purtroppo lenta (la parte degli dei del sonno, in primis): innanzitutto vengono approfonditi molti personaggi che nella serie classica sono stati ai margini: se nel manga di Kurumada solo Radamante ha un certo appronfondimento tra gli Specter, nel manga anche Aiakos dice la sua, soprattutto nel suo rapporto con i subordinati; ma in generale anche gli Specter vengono descritti non come un gruppo unito dalla devozione per Hades, ma un insieme di fazioni. Inoltre qui Atena è molto meno preda degli eventi di quanto lo sia stata Saori Kido (o Lady Isabel se preferite), prendendo spesso in mano il suo destino.

Venendo alla sua versione animata, ciò che salta all’occhio immediatamente è il differente charadesign ad opera di Yuko Iwasa; l’anime infatti non è più prodotto da Toei Animation(che aveva curato le precedenti trasposizioni animate dei Santi di Atena), bensì da TMS, che a ragione ha voluto staccarsi nettamente dal design così caratterizzante di Shingo Araki e Michi Himeno. Un’altra differenza che i fan noteranno immediatamente è che anche le armature sono diverse, con un disegno che sembra renderle più leggere rispetto alle loro controparti made in Toei. Un effetto che all’inizio magari disturba un poco dando una idea di posticcio, ma che successivamente rende le azioni molto più agili a vedersi e anche più realistiche, dato che i personaggi hanno una fisicità più vicina a quella del mondo reale (soprattutto se paragonati a quelli delle saghe di Asgard e Poseidone).

Della serie sono state realizzate due stagioni di tredici OVA ciascuna, per un totale di 26 episodi che coprono la storia dei primi 11 volumi del manga (i primi 23 volumi dell’edizione Italiana), ossia fino alla salita di Ade lungo la scala che conduce alla Lost Canvas. Quindi la serie è in realtà monca, ma ciò non toglie che sappia regalare bei momenti ai fan dei Cavalieri, soprattutto per quanto riguarda alcune battaglie, come quella tra Albafica di Pisces e Minos di Griffon, in cui finalmente un cavaliere dei Pesci riesce a mostrare quanto è letale il suo potere (ma anche quanto gli costi avere un potere così grande, sia nella vita sociale sia come responsabilità di essere il custode dell’ultima casa dello zodiaco); e per quanto riguarda alcuni personaggi, come Kagaho di Bennu, che vi ricorderà probabilmente un certo cavaliere di bronzo. In ogni caso la serie animata non segue pedissequamente il manga, infatti la mangaka ha scritto scene apposite per gli OVA; come anche scene del manga sono state tagliate nella trasposizione anime. Quindi, se per ora avete solo letto il manga, vedere la serie TV potrebbe regalarvi alcune sorprese, accompagnate dalla bella colonna sonora di Kaoru Wada.

Una nota anche al doppiaggio italiano, che non ha mantenuto le voci classiche del doppiaggio storico, preferendo doppiatori nuovi anche per i personaggi minori già apparsi nei precedenti anime (alcuni cavalieri d’argento, per esempio). Una scelta senz’altro apprezzabile, dato che non gioca sulla nostaglia, bensì sulla qualità del prodotto offerto.

Purtroppo le speranze di vedere una conclusione della serie sono molto basse, dato il ricontro ricevuto dalla serie (per citare solo un dato, solo due personaggi sono entrati tra i Myth Cloth, Tenma e Kagaho), ma, come detto, gli spunti interessanti che offre sono apprezzabili comunque.

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