Recensione 100% Marvel Best Fantastici Quattro 1 2 3 4 – Panini Comics

Pubblicato il 14 Giugno 2010 alle 09:44

Autori: Grant Morrison (testi), Jae Lee (disegni)
Casa Editrice: Panini Comics
Provenienza: USA
Prezzo: € 14,00


Quando Joe Quesada, direttore editoriale della Marvel, decise di far lavorare Grant Morrison su alcuni fumetti della Casa delle Idee, l’intero comicdom anglosassone fu scosso da un brivido e lettori, critici e professionisti del settore si chiesero: cosa combinerà il geniale e trasgressivo scrittore scozzese con l’universo narrativo inventato dai grandi Stan Lee, Jack Kirby e Steve Ditko?

La risposta fu una miniserie, Marvel Boy, imperniata su un super-eroe inventato da Grant: un mix di Sub-Mariner (a causa del suo carattere a dir poco impulsivo) e Capitan Marvel (per via della sua origine aliena). L’eroe in questione era decisamente interessante (poi in seguito sarebbe stato rovinato da Brian Michael Bendis, ma è un altro discorso) e le vicende caotiche di Noh-Varr (il nome di Marvel Boy), impegnato a lottare contro l’inquietante Dottor Mida, fecero capire a tutti che Morrison aveva in mente di stravolgere il Marvel Universe con storie e situazioni poco convenzionali.

E se ne resero conto i fan degli Uomini X, quando Morrison realizzò la sua discussa e controversa run degli X-Men, con uno spirito eversivo e iconoclasta che non lasciò indifferente nessuno. I lettori si divisero in due fazioni: alcuni amarono alla follia la versione dei mutanti del Professor X immaginata da Grant (con riferimenti agli scrittori della new wave fantascientifica inglese); altri, ancora legati a convenzioni claremontiane, la detestarono.

Indubbiamente, però, quello di Morrison fu l’unico, vero tentativo di rinnovare gli X-Men e credo che questo non possa essere negato da nessuno. Più o meno nello stesso periodo in cui Morrison scriveva le storie dei mutanti, realizzò anche una intrigante miniserie, stavolta dedicata ai Fantastici Quattro, le prime, mitiche creazioni del duo Lee/Kirby, il gruppo di super-eroi che, in un certo qual modo, diede il via alla moderna era Marvel.

Ovviamente Grant si avvicinò al Favoloso Quartetto a modo suo, realizzando una splendida opera, non banale e di non facile leggibilità. Se i lettori DC erano avvezzi allo stile cerebrale di Morrison, forse non era lo stesso per quelli Marvel. Poiché Grant, con il pretesto di una ennesima lotta tra i nostri eroi e la loro nemesi, il Dottor Destino, non fa altro, con Fantastic Four 1 2 3 4, che compiere una magistrale analisi psicologica dei quattro super-eroi e del loro peggior nemico, con una profondità che lascia sconcertati.

Stavolta, la lotta si svolge prevalentemente nella psiche dei characters, con una scansione narrativa a tratti volutamente frammentaria, ma intrigante; con testi, inoltre, che sono un bizzarro miscuglio di poesia e sperimentalismo, con echi della letteratura cyberpunk. E non mancano momenti inquietanti e disturbanti, specie quando Grant esplora le paure inconsce e i traumi segreti di Reed Richards, Victor Von Doom o Sue Storm, dimostrando di possedere un’ottima e approfondita conoscenza delle loro psicologie.

Non mancano, per giunta, i riferimenti all’occultismo (onnipresenti nelle opere di Grant) e stavolta tocca al misticismo e alla demonologia tibetani e a reminiscenze di Aleister Crowley. La parte grafica, inoltre, è appannaggio dell’eccezionale Jae Lee, capace di visualizzare in maniera egregia le fantasie folli di Morrison. Nel complesso, quindi, si può dire che Fantastic Four 1 2 3 4 può essere annoverata tra i lavori migliori di Morrison e tra le più valide proposte della Marvel degli ultimi anni.

La rivoluzione morrisoniana, comunque, durò poco in casa Marvel e, in definitiva, si può dire che lo stile di Grant non era forse l’ideale per la Casa delle Idee, più avvezza a produrre fumetti commerciali. Quesada, infatti, se lo lascerà sfuggire e il nostro scozzese sarebbe presto tornato alla DC per realizzare, insieme a Frank Quitely, quell’All Star Superman all’unanimità considerato un capolavoro. Ma è un’altra storia. Intanto, consiglio, se non l’avete ancora fatto, la lettura di questa stupenda miniserie.


VOTO 8

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