Dragon Ball Super – Broly: chi è Broly?

Pubblicato il 20 Febbraio 2019 alle 11:00

E’ qui, ancora. Il Saiyan formidabile. Il nemico più forte che Goku e compagni abbiano mai affrontato. Broly è il nemico di Dragon Ball Super: Broly, il 20° lungometraggio animato e 1° a confluire nella serie “Super” che uscirà nelle sale cinematografiche italiane il 28 febbraio 2019 con Anime Factory e Koch Media Italia. Alla regia Tatsuya Nagamine, con la produzione di Toei Animation e da un’idea di Akira Toriyama per rilanciare ancora una volta il franchise attraverso una storia che ha già fatto registrare incassi da capogiro che ammontano a ben 100 milioni. Uno dei motivi? Sicuramente Broly. Scopriamo insieme il personaggio.

Quando nel 2014 il franchise di Dragon Ball è stato rilanciato con la serie di Dragon Ball Super il pubblico era particolarmente diviso. Gli appassionati storici non attendevano altro che tornare a rivivere le epiche avventure di Goku e degli altri eroi, mentre, altri, proclamavano un rifiuto, ormai sazi di già storici ed indimenticabili eventi che Akira Toriyama aveva narrato nella sua opera originale.

Nonostante questo le produzioni di Shueisha (manga) e di Toei Animation (serie animata) hanno condotto, e continuano a condurre, il tanto ambito progetto sino a che si è pensato al grande passo di qualità, a quel grande passo che in poco tempo avrebbe surclassato la concorrenza e persino i record precedenti. Si era pensato ad un sequel per la serie animata, ovvero il 1° lungometraggio animato a confluire nella serie “Super” e il 20° considerando tutti i precedenti progetti cinematografici ispirati all’indimenticabile ed immortale opera di Akira Toriyama. Il film animato in questione non ha bisogno di presentazione, ma merita la menzione: Dragon Ball Super: Broly.

Dragon Ball Super: Broly è, pertanto, il sequel diretto della serie animata di Dragon Ball Super conclusasi nel 2018 con la fine del Torneo del Potere e il successo della serie televisiva aveva raggiunto quel grande picco da invogliare lo studio di animazione a non fermare la storia, ma a portarla sempre più avanti con il ritorno di un grande, potente, impetuoso, distruttivo ed imponente villain, ovvero il Saiyan Broly.

Attraverso la produzione di Toei Animation, la regia di Tatsuya Nagamine (registra, tra gli altri, di One Piece: Film Z e di alcuni episodi di Dragon Ball Super) e da un’idea di Akira Toriyama in persona, lo studio ha pensato non solo di narrare un’altra faccia della storia di Dragon Ball, come un reboot delle origini dei Saiyan, ma anche di riportare in auge dopo tanto tempo uno dei nemici storici di Goku e dei nostri eroi introducendolo nella serie Super come un vero e proprio personaggio ufficiale, legato alla continuity della storyline principale e non più ad un “solo film”.

Poiché la sceneggiatura e l’idea del lungometraggio animato in esame, così come Dragon Ball Z: La Battaglia degli Dei e Dragon Ball Z: La Resurrezione di “F”, sono ideati in larga parte da Akira Toriyama tutto ciò che succede è considerato ufficiale per l’epopea di Dragon Ball. E non solo per questo. Difatti il film animato è ispirato a “Dragon Ball Minus”, un capitolo speciale scritto e disegnato da Akira Toriyama che narra con maggiore approfondimento l’arrivo di Goku sulla Terra poco prima della distruzione del pianeta Vegeta per mano di Freezer con l’aggiunta, inedita, del ritorno di Broly che questa volta si propone essere differente rispetto alle precedenti apparizioni.

E’ risaputo che la fama di Broly si rifà alle precedenti tre apparizioni dove Akira Toriyama non ha avuto voce in capitolo, se non nella creazione del design del personaggio. Questo quindi conduce alla domanda: “Chi è Broly”? Qual è stato il suo processo di costruzione? Come mai è stato deciso proprio il suo ritorno in occasione del primo lungometraggio animato della serie di Dragon Ball Super? Quali sono le differenze sostanziali tra quello precedente e attuale?

Broly nasce come il villain principale dell’ottavo film animato del franchise, ovvero Dragon Ball Z: Il Super Saiyan della Leggenda (1993). Si tratta del primo assaggio di Broly, ovvero un guerriero Saiyan pensato da Takao Koyama e da Akira Toriyama.

Il film introduceva un nuovo guerriero sopravvissuto nonostante la distruzione del pianeta Vegeta da parte di Freezer e, a causa del suo livello di forza superiore a quello di Vegeta, il Re Vegeta (padre del Principe) lo esiliava. Il padre Paragus, tuttavia, sentitosi tradito da tale evento decide di far di Broly il suo asso, la sua arma per la distruzione di ciò che resta dei Saiyan. Pertanto, ha inizio una lotta cruenta con Broly che non possiede il suo pieno controllo tanto da assassinare addirittura il padre sino a plasmare l’unico obiettivo ovvero battere Goku, continuando a ripetere il nome di battesimo di quest’ultimo (Kakaroth).

Nelle produzioni antecedenti a Dragon Ball Super: Broly, il Saiyan esiliato mostra una personalità legata semplicemente al suo immenso potere, senza avere la capacità di sviluppare un pensiero, una logica, un’emozione, una razionalità di combattimento o dell’ambiente che lo circonda. Il suo unico scopo diviene combattere e dare la caccia a Goku. Grazie alla trasformazione nello storico Super Saiyan della Leggenda, Broly diviene il pupillo degli appassionati, ma senza effettivamente discostarsi più di tanto dall’iconico ruolo di villain numero uno e senza una profondità narrativa che esalterebbe ancora di più il ruolo del personaggio. In altre parole, la sua imponenza e la sua forza lo hanno condotto verso l’Olimpo dei più forti dal punto di vista fisico, ma senza sviluppare una certa costruzione psicologica.

Stesso destino è assegnato al personaggio nel momento in cui ritorna in Dragon Ball Z: Sfida alla Leggenda (1994) e in Dragon Ball Z: L’Irriducibile Bio-Combattente (1994). Il Saiyan torna in vita in occasioni, per motivi e modalità differenti, con la forza straripante, il look epico e con il grande scopo di distruggere i Saiyan che ancora popolano la Terra, in particolar modo Goku.

Nonostante la calma apparente, in seguito Broly ha scatenato il suo grande potenziale divenendo un cattivo feroce e spietato dal culto leggendario, ma nei tre lungometraggi appena citati non vi è nulla di profondo degno di nota. Pertanto, in Dragon Ball Super: Broly vi è il rischio di incappare in un quarto ritorno dettato solo dalla forza o da una denotazione più rimarcata dal punto di vista dei sentimenti e del cuore? Ricordiamo che il personaggio è stato introdotto nella continuity della storia ed ecco uno dei motivi per cui serve un Saiyan che riesca a bilanciare un rapporto omogeneo tra forza e pensiero.

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Si tratta del primo film della serie Super e si tratta di un film ideato da Akira Toriyama, due fattori che dovrebbero permettere l’avvicinamento di quei appassionati che non hanno avuto l’incentivo necessario a tuffarsi nelle nuove storie di Goku. Ma pare che il film animato in questione sia la strada giusta, poiché a detta di Akira Toriyama stesso, di Toyotaro (disegnatore del manga di Dragon Ball Super) e dello storico doppiatore di Broly, Bin Shimada, il Saiyan esiliato sarà di tutt’altra pasta rispetto al precedente.

Toei Animation sapeva molto bene che Broly era popolare non solo in Giappone, ma anche in Occidente, pertanto la produzione ha suggerito ad Akira Toriyama di proporre Broly non solo nel lungometraggio, ma anche nella serie Super. L’autore ha immediatamente accettato tale proposta, ma ha subito pensato di reinventare qualcosa con la sua mano e con le sue matite così da creare un guerriero inedito, ma che rispettasse le fattezze dell’originale.

Apportando modifiche al personaggio (difatti non vi è più culto del Super Saiyan Leggendario, ma di un potere che si avvicina drasticamente a quello di un Dio della Distruzione), Akira Toriyama gli ha donato un nuovo aspetto, rendendolo anche affascinante non solo dal punto di vista del design, ma anche come sviluppo e costruzione della sua storia.

Toyotaro, invece, parla di Broly come un personaggio che porta sulle sue spalle un tragico destino e questo è un tono riscontrabile anche nella precedente versione. Tuttavia, nello svecchiamento pensato da Toriyama, il Saiyan ha ricevuto un ricamo più drammatico, approfondendo la sua tematica del dolore generato dall’esilio dal suo pianeta di nascita, dalla solitudine e dal controllo totale voluto dal padre Paragus.

Personaggio più affascinante e più drammatico, pertanto. Queste le parole di Toriyama e Toyotaro, ma la grande differenza la dichiara colui che, modestamente, può conoscerlo più di tutti: il doppiatore storico Bin Shimada.

Abbiamo parlato di un Broly cinico e spietato. Un vero villain. Il doppiatore, invece, per il lungometraggio dichiara che il Broly è il nemico di Goku ma non è cattivo e proprio per questo il ruolo affidatogli è risultato più complesso rispetto ai precedenti. E non solo, Broly stavolta è pensato per essere anche più intrigante, portandolo ad essere nè troppo espressivo e neanche troppo distaccato. Un bilanciamento ottimale.

Lo ricordiamo ancora, il personaggio è sempre stato dipinto come un guerriero senza un senso di esistenza con l’unica emozione e scopo di uccidere, mentre stavolta, a quanto pare, il ritorno del Saiyan possederà uno sviluppo concreto con il quale lo spettatore potrebbe anche identificarsi.

Come è semplice immaginare, Broly ritornerà non di certo per scambiare quattro chiacchiere o per fare amicizia con i nostri eroi e salvatori della Terra. Tornerà per combattere, per prevalere, prima sotto il controllo del padre Paragus, ma in seguito plasmerà una sua volontà e lotterà per sè. Mentre i nostri eroi condivideranno le forze, egli sarà l’unico a ricoprire la controparte dei rivali. Un last man standing match tra Goku, Vegeta e Broly che sarà colmo di battaglie, emozioni, sangue e animazioni da capogiro che… chissà, non è mica detto che debba terminare con un vinto e con un vincitore.

La componente della profondità, del dolore e di un nemico non completamente cattivo sarà sicuramente rilevante. I legami che il nemico eventualmente riuscirà a creare con ciò che gli circonda potrebbe essere la chiave del successo del nuovo Broly che abbandonerà per sempre il culto del leggendario per dare ampio spazio al ricordo di un Saiyan mosso dal cuore e dall’umanità, oltre che dalla forza straripante, che trabocca.

Ricordiamo, ancora un’altra volta, Dragon Ball Super: Broly è stato pubblicato in Giappone a dicembre 2018. In Italia, con Koch Media Italia e Anime Factory, il 20° lungometraggio animato della serie e 1° a confluire nella serie Super arriverà nelle sale il 28 febbraio 2019.

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