Jump Force: dai manga ai videogame fino alla “realtà”

Pubblicato il 18 Febbraio 2019 alle 11:00

Gli eroi del passato e del presente di Weekly Shonen Jump si uniscono nuovamente per una causa comune, ma in una veste quasi inedita, in Jump Force ovvero la nuova interazione videoludica disponibile dal 15 febbraio.

Guardando al mondo dei manga la prima idea che balena nelle mentre degli appassionati è la rivista Weekly Shonen Jump della storica casa editrice Shueisha.

Non perché le altre case editrici siano da meno, ma perché Weekly Shonen Jump ha dato i natali a capolavori che hanno aperto sempre più i confini e superato i limiti della fantasia e del divertimento con pagine che hanno entusiasmato i lettori del passato, del presente e soprattutto del futuro.

In molti, probabilmente, non sapranno che capolavori trasmessi in televisione come Hokuto no Ken (Ken il Guerriero), Saint Seiya (I Cavalieri dello Zodiaco), Dragon Ball, Le Bizzarre Avventure di Jojo, per citarne solo alcuni, sono stati prima di tutto delle vere e proprie fatiche realizzate su carta da autori dalla fantasia straripante e passati alla storia anche come fonte di ispirazione per le future generazioni di mangaka.

Questi pilastri, e ce ne sarebbero tanti altri da citare, hanno fatto da apripista, generazione dopo generazione e serializzazione dopo serializzazione sulle pagine della mitica rivista, a opere come One Piece, Naruto, Bleach che Shueisha considera i “Big Three” degli ultimi dieci anni di editoria e i tre manga di combattimento hanno spesso rivaleggiato nelle classifica di vendita. Gli autori dietro queste opere meravigliose non solo bissato il successo dei loro predecessori, e in alcuni casi lo hanno addirittura superato, ma sono stati fonti di ispirazione per autori e opere contemporanee come My Hero Academia e Black Clover.

Una ricca storia di avventure, lotte, serializzazioni di ferro, colpi di scena ed emozioni quella di Weekly Shonen Jump. Una storia che proprio lo scorso anno ha festeggiato il suo 50° Anniversario. Cinquant’anni che rappresentano non di certo una linea di arrivo, ma solo un trampolino di lancio.

Da qualunque manga di successo serializzato su Weekly Shonen Jump è scaturita una serie animata che ne ha inevitabilmente allargato la fama. Le immagini in movimento, i colori, i suoni, le voci degli attori che interpretano i personaggi e l’animazione dell’azione per molti spettatori è stata più apprezzata rispetto alle tavole dei manga, pertanto, rispettando tale tendenza, gli studi di produzione hanno ampliato sempre di più, anno dopo anno, generazione dopo generazione, la perizia con cui questa opere cartacee vengono trasposte sul piccolo e grande schermo.

Il pubblico, tuttavia, è sempre diviso quando si tratta di manga e anime. L’odore della carta, l’attesa di un nuovo volumetto da acquistare in fumetteria, i disegni ricchi di passione e di lacrime a causa delle infernali scadenze, l’esperienza nipponica nel leggere le pagine, il tratto artistico e gli errori commessi dagli autori è oro colorato per gli appassionati più infervorati, ma non tutti è necessario per convolarci a nozze.

Il manga inizialmente era concepito essenzialmente attraverso questi punti cardine, ma la tecnologia si evolve minuto dopo minuto e l’arte del fumetto “da leggere da destra verso sinistra” ha abbracciato l’anime che è da sempre pensato per avvicinare gli spettatori al manga e per arricchirne la fama.

L’anime nasce, inoltre, anche per concretizzare, inevitabilmente, non solo la crescita tecnologica, ma anche per garantire uno slancio economico al brand della rivista di Shueisha e del manga stesso.

L’esperienza del manga e anime negli ultimi anni, in seguito, si è evoluta ancora di più, assumendoun power-up, se dovessimo ricorrere ad un termine “tecnico” delle opere pubblicate su Weekly Shonen Jump.

Tale power-up si è risvegliato grazie all’avvento dei videogame. I publisher, le software house e le case produttrici di console hanno fatto fronte comune e hanno trovato interesse nel realizzare esperienze di gioco che riproponessero e permettessero ai giocatori di controllare e rivivere le scene che tanto hanno amato leggere in un un tankobon o vedere attraverso lo schermo di un televisore o di una sala cinematografica.

L’arte di fare manga e anime è divenuta, quindi, così imponente e ricorrente da non essere più fine a sé stessa. Molti altri campi vi hanno ricorso, talvolta anche superandola, come l’industria videoludica.

I videogiochi ispirati agli anime e manga, negli ultimi tempi, hanno raggiunto una qualità tale da superare, in particolar modo nelle cutscene, la qualità dell’anime stesso. Ad esempio, basti anche solo giocare per una attimo alla serie “Storm” che traspone su console tutta l’epopea di Naruto o alla serie “Budokai Tenkaichi” ispirata a Dragon Ball. Lavori e fatiche che hanno permesso agli appassionati di guardare Naruto e a Dragon Ball, in questo specifico caso, attraverso un videogioco, poichè attendibili, coerenti e, perchè no, artisticamente a volte più dettagliati della serie animate prodotte, rispettivamente, da Studio Pierrot e Toei Animation.

Le software house a lungo andare non si sono più limitate a trasporre semplicemente una modalità storia, ma hanno assunto il comando della stessa introducendo persino nuovi personaggi o scenari alternativi che implementassero la gloria originale pubblicata su Shueisha

I creatori di videogames hanno saputo reinterpretare le ottime linee guida dei mangaka e rendere, talvolta, anche più appetibili alcuni eventi che le serie animate non riescono a dar giustizia.  Tale fenomeno del manga e anime unito al videogioco si è evoluto anno dopo anno raggiungendo un livello, se non definitivo, davvero molto ma molto notevole.

GIRATE PAGINA: DAL MANGA ALL’ANIME, AL VIDEOGIOCO FINO A… JUMP FORCE!

Ed è proprio così. Poiché lo sviluppo scientifico è una certezza nella nostra generazione e l’esperienza tra manga, anime e videogioco, udite udite, sta per raggiungere la sua totalità dal 15 febbraio 2018 con la pubblicazione di Jump Force, il videogioco picchiaduro distribuito da Bandai Namco e prodotto da Spike Crunchsoft che unirà gli eroi di spicco e i guerrieri più celebri nati sulle pagine di Weekly Shonen Jump

Le celebrazioni per festeggiare i 50 anni di Weekly Shonen Jump non sono ancora terminate, dunque, e diverse generazioni di lettori, spettatori ed appassionati potranno quindi finalmente inscenare scontri che per anni sono stati semplicemente oggetto di chiacchiericcio e discussioni. Con Jump Force potremmo, ad esempio, finalmente mettere fine al dibatto fra chi sia più forte fra Goku e Kenshiro.

Jump Force è un picchiaduro che propone una trasposizione di Weekly Shonen Jump nel suo insieme, ovvero è un adattamento armonioso dell’arte manga e dell’anime. Quanto visto sino ad ora grazie a trailer, gameplay e dettagli di gioco, il titolo ha l’obiettivo di rappresentare il risultato della grande fusione dei due medium che, ricordiamo, molto spesso dividono gli appassionati, ovvero del manga e dell’anime.

L’anime per definizione rappresenta personaggi, luoghi ed eventi che, seppur ispirati alla vita reale, tendono comunque ad assumere caratteristiche lontane dalla verità e dalla fisionomia umana. Jump Force, invece, applica anche quest’ultimo punto, ovvero l’anime unito alla fisionomia reale ed umana.

Avete mai visto un Goku, Naruto, Kenshiro, Deku, Gon in un filtro prettamente umano? Forse no, almeno non in un anime o videogioco ufficiale. Jump Force fa proprio questo.

Spike Chunsoft sta cercando di realizzare proprio questo. Elevare il concetto di manga e anime verso una frontiera più concreta, rendendola quasi umana. I poligoni e i modelli utilizzati dalla casa di produzione giapponese si ispirano chiaramente alle caratteristiche imposte dagli autori manga, ma fisicamente si discostano persino dalle case di produzione anime e, a maggior ragione, dalla matita di un mangaka.

Il gioco riproduce fedelmente con immagini in movimento le idee disegnate su carta di disegno dai mangaka, in particolar modo le tecniche caratteristiche dei personaggi, come la Kamehameha ad esempio, evolvendole con un effetto visivo e concreto tale da percepire le onde d’urto non appena l’avversario è colpito.

Ma non solo manga, abbiamo detto. Il gioco, come se fosse un paradosso, traspone l’anime e lo conduce verso un altro livello, più notevole come abbiamo già riportato. Ogni personaggio presenta dei dettagli e una fisionomia opposta ai videogiochi finora presentati e i personaggi vantano fisicità, colori e dettagli facciali di caratura live action, come se fossero stati creati per la realizzazione di un film cinematografico di cui animato ha solo le sue origini.

Una tecnica rischiosa, d’altronde, poiché non tutti potrebbero cogliere questo salto di qualità che tende a concretizzare nei personaggi, con i quali siamo cresciuti, una nuova identità.

Effetti più rimarcati, tonalità cromatiche più fluorescenti, difetti fisici e caratteristiche facciali più umane rendono il gioco di un’altra pasta e lo si può notare benissimo dalle immagini e dai trailer presenti in giro per il web.

Essendo un adattamento, il segreto non sta solo nel copiare ed incollare. Jump Force assorbe e assesta ciò che c’è eventualmente da sistemare, andando a tappare quei buchi presenti nelle serie animate. Non solo è un lavoro difficoltoso, ma anche un’ambizioso, poiché le serie anime sono realizzate da diversi studi di produzione con diverse metodologie di lavoro, ed ecco un motivo per cui Spike Chunsoft ha dovuto adottare con una propria interpretazione ed identità il crossover di prossima pubblicazione.

Il videogioco è anche avventura, un’avventura che, come abbiamo più volte ripetuto sino ad ora, è un’esperienza totalitaria tra manga e anime.

Jump Force presenta un vasto mondo gioco che, chiaramente, si ispira alle location di spicco dei manga e anime. L’effetto della realtà è oltremodo accentuato in questo aspetto poichè ogni arena non solo è un crossover tra una location ideata dai mangaka e una del nostro mondo reale, ma ne presenta altre esclusivamente ispirate al nostro mondo. Una commistione mai pensata prima e mai integrata in qualunque altro videogioco, ma che, appunto, è un crocevia per elevare la tecnologia ed arte anime verso un universo molto più tangibile.

Ad esempio, lo storico pianeta Namek, il Monte Cervino, La Valle dell’Epilogo, il Ponte di Brooklyn, Time Squadre, Hong Kon, il Messico e altri luoghi prendono vita mentre i nostri eroi combattono contro una nuova minaccia che li unirà per la prima volta per un obiettivo comune.

Come precedentemente specificato, una commistione tra anime e videogioco in un risultato realistico è un ambizioso progetto per elevare l’universo manga verso una nuova identità. Una dichiarazione, un urlo di crescita che ricerca anche di accaparrarsi il seguito di chi è appena entrato in questo mondo, o, anche, per chi è semplicemente un appassionato di picchiaduro.

Il concetto “tra manga, anime, videogame e realtà” è il cardine sul quale punta Jump Force inglobando dentro di sè l’esperienza e la passione infusa dei videogiochi precedenti per dare vita ad un progetto ricolmo di forza che abbia il profumo di 50 anni di glorie, quelle di Weekly Shonen Jump.

Prodotto da Spike Chunsoft, JUMP FORCE include i più celebri franchise manga e anime, inclusi  DRAGON BALL Z, ONE PIECE, NARUTO e tanti altri. I giocatori potranno creare il loro tag team dei sogni selezionando 3 personaggi e lanciarsi in furiosi combattimenti in arene tratte dal mondo reale, come Time Square a New York o il Cervino sulle Alpi. Utilizzando l’Unreal Engine 4, JUMP FORCE porta tra noi questi titani della cultura pop giapponese rendendoli ricchi di dettagli realistici.

I più grandi eroi dei Manga e degli Anime uniscono le loro forze per salvare la Terra! JUMP FORCE è in arrivo per Xbox One, PlayStation 4 e PC con Goku, Luffy, Naruto e molti altri eroi e malvagi. Per la prima volta, la battaglia si sposta sulla Terra con arene super realistiche in tutto il mondo, come Times Square a New York City e il Monte Cervino.

Infine, ricordiamo, JUMP FORCE è in arrivo il 15 febbraio 2019 per Xbox One, PlayStation 4 e PC con Goku, Luffy, Naruto e molti altri eroi e malvagi.

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