Marvel Gold – Spider-Man 2099 – Recensione

Pubblicato il 14 Febbraio 2012 alle 17:39

Panini Comics ripropone le prime avventure di Miguel O’ Hara, alias l’Uomo Ragno del 2099: il fumetto cyberpunk scritto da Peter David e disegnato da Rick Leonardi, proposto in un volume della linea Marvel Gold!

Marvel Gold – Spider-Man 2099

Autori: Peter David (testi), Rick Leonardi (disegni)
Casa Editrice: Panini Comics
Provenienza: USA
Prezzo: € 20,00, 17 x 26, pp. 322, col.
Data di pubblicazione: febbraio 2012

La Marvel ha spesso ambientato le sue storie in contesti futuribili ed è sufficiente pensare alle saghe dei Guardiani della Galassia o di Killraven per rendersene conto.

Tuttavia, negli anni novanta la Casa delle Idee, allora gestita da Tom De Falco, decise di varare una linea editoriale denominata Marvel 2099. Nelle intenzioni originarie, tale divisione doveva essere imperniata su alcuni comic-book ambientati nel 2099, appunto, e che avrebbero dovuto costituire il futuro ufficiale dell’Universo Marvel e non una semplice dimensione alternativa.

In precedenza la casa editrice aveva cercato di creare un nuovo mondo narrativo con il fallimentare New Universe. Malgrado la qualità di alcune testate, però, il New Universe fallì clamorosamente poiché, secondo De Falco, i personaggi non avevano legami diretti con quelli del Marvel Universe propriamente detto. La linea 2099, quindi, partì dal presupposto che esistesse invece un collegamento, per quanto labile, con i supereroi del presente.

Nel 2099, perciò, esistono una squadra di X-Men, un criminale come il Dottor Destino, un’altra versione di Hulk e così via. E naturalmente non poteva mancare un Uomo Ragno. Gli autori coinvolti nell’operazione, inoltre, tentarono di creare fumetti che fossero un mix di avventura supereroica e fantascienza cyberpunk e le prime uscite, almeno nell’immediato, ebbero un certo riscontro di vendite.

Per ciò che concerne Spider-Man 2099, i testi furono affidati a Peter David, uno degli scrittori di punta della casa editrice, apprezzato per la sua leggendaria run di Incredible Hulk. Lo sceneggiatore spiazzò i lettori presentando non un discendente di Peter Parker, come molti ipotizzavano. Andando controcorrente, infatti, David immaginò Miguel O’Hara, giovane ambizioso che lavora per la Stark-Fujikawa, multinazionale citata in tutti i comic-book targati 2099.

Miguel rimane coinvolto in un incidente che gli conferisce particolari capacità e, per una serie di circostanze, decide di combattere il crimine (e le macchinazioni della Stark-Fujikawa) assumendo l’identità dell’Uomo Ragno (e con un costume differente da quello indossato dal signor Parker). Ma ciò avviene in un mondo che ha dimenticato che un tempo esistevano i giustizieri in calzamaglia e l’unica traccia del passato eroico è rappresentata dal culto dei Thoriani, seguaci di una religione che adora Thor e le divinità asgardiane. Il leader della Stark Fujikawa, però, e altri misteriosi personaggi rammentano l’originale Uomo Ragno e da questo dettaglio David delinea una fitta serie di intrighi.

Con la nascita di questo Uomo Ragno, per giunta, iniziano ad apparire versioni futuribili del classici villain dell’Arrampicamuri e David si diverte impostando avventure di impronta fantascientifica ma che tuttavia, al di là delle intenzioni, non hanno molto a che spartire con l’autentica estetica cyber.

Panini Comics ripropone i primi episodi di Spider-Man 2099 in un volume della serie Marvel Gold e, sinceramente, il serial non mi pare l’opera migliore di David. Ripeto, il cyberpunk c’entra poco e siamo nell’ambito di un’avventura sci-fi classica (il vero comic-book cyberpunk fu lo splendido Ghost Rider 2099) e l’autore si limita a scimmiottare malamente l’immaginario di Gibson e Sterling senza riuscirci. Nemmeno i testi e i dialoghi sono eccezionali, a differenza di quelli di Incredible Hulk, e nel complesso la serie è classificabile tra i passi falsi sia della Marvel sia di David e nel giro di un paio d’anni chiuse senza suscitare rimpianti.

Il penciler Rick Leonardi fa comunque un buon lavoro e le sue figure contorte e altamente espressive sono senz’altro efficaci così come pure le complesse e strane architetture dell’universo 2099, raffigurate con indubbia maestria. In seguito, il 2099, che doveva essere, ripeto, il futuro ufficiale del Marvel Universe, divenne una delle tante linee temporali alternative e Miguel O’Hara è stato poi ripescato nella non eccelsa Exiles. Nel complesso, ritengo dunque Spider-Man 2099 un prodotto mediocre dal punto di vista narrativo e sono solo i disegni di Leonardi a spingermi a concedere una stentata sufficienza al volume.

Voto: 6

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