L’Ultimo dei Mohicani – La Grande Letteratura a Fumetti Vol. 7 | Recensione

Pubblicato il 24 Giugno 2018 alle 10:00

Conoscete L’Ultimo dei Mohicani, il romanzo più celebre e amato di James Fenimore Cooper? Arriva ora il suo adattamento a fumetti firmato da Marc Bourgne e Marcel Uderzo, proposto in un volume Mondadori Comics imperdibile per tutti gli amanti dell’avventura!

Secondo molti critici, la letteratura americana ha inizio con James Fenimore Cooper e non perché costui sia stato il primo a scrivere in territorio statunitense ma perché fu uno dei primi ad ambientare le sue storie nel contesto a stelle e strisce. Nelle sue opere, infatti, Cooper, pur rivelando le influenze della cultura e della narrativa europee, descrisse luoghi in cui era vissuto sin da bambino. Consapevole del fascino e delle potenzialità che la nascente nazione americana offriva, creò personaggi e vicende che presto divennero amate da un folto pubblico di lettori.

L’Ultimo dei Mohicani è il suo romanzo più famoso e vi si trovano tutti gli elementi tipici della sua fiction: il paesaggio del nuovo continente, le praterie, i trapper e gli indiani. Forse senza rendersene conto, con questa e altre opere Cooper gettò le basi della narrativa di frontiera e, come scopriranno coloro che leggeranno questo adattamento fumettistico, del western. Pur non essendo, infatti, una storia inserita in quello specifico genere narrativo, i fan di fumetti stile Tex avranno senz’altro pane per i loro denti.

La sceneggiatura è scritta da Marc Bourgne che si attiene fedelmente alle vicende ideate da Cooper. La trama si svolge nel 1737, in un periodo in cui i francesi e gli inglesi si combattevano per il controllo di vasti territori. L’avventura inizia con Alice e Cora, le belle figlie del colonnello Munro, che devono raggiungerlo in un forte da lui gestito. Si tratta di un viaggio non privo di rischi e la carovana è vegliata da un trapper, Occhio di Falco, cresciuto dagli indiani.

Tuttavia, c’è un traditore e presto le cose prenderanno una brutta piega. Bourgne narra un’avventura coinvolgente, ricca di pathos e colpi di scena e popolata da personaggi intriganti, a cominciare dall’indiano Uncas, l’ultimo dei Mohicani. Il motivo di questa definizione verrà rivelato alla fine della storia e non lascerà indifferente nessuno. Bourgne ci propone battaglie, sparatorie, inseguimenti e, da questo punto di vista, lo ribadisco, il volume potrà piacere agli estimatori del genere western.

I testi sono efficaci ma se c’è un appunto da fare è nell’eccessiva densità. A volte i dialoghi vanno troppo per le lunghe e, se da un lato forniscono informazioni importanti sulla psicologia dei protagonisti, dall’altro rallentano la narrazione e forse una maggiore stringatezza avrebbe giovato. I disegni sono di Marcel Uderzo che ha uno stile evanescente e stilizzato, piuttosto suggestivo. La stilizzazione vale soprattutto per le figure umane, mentre invece negli sfondi e nei paesaggi incontaminati del territorio americano rivela un’attitudine più naturalistica.

Uderzo è dinamico nelle sequenze d’azione e, d’altro canto, statico in quelle riflessive. Il risultato complessivo è comunque di buon livello e il volume è, in definitiva, da tenere d’occhio. Se amate quindi i classici della narrativa e vi piacciono le storie ambientate nelle praterie, questo numero de La Grande Letteratura a Fumetti è ciò che fa per voi.

 

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