Il Grouchino di Riccardo Torti: Per un pugno di Like | Recensione in anteprima

Pubblicato il 31 Ottobre 2017 alle 15:00

Morti dalle risate con la spalla horror più simpatica del fumetto.

File e file di albetti che hanno come protagonista la spalla di Dylan Dog, l’indagatore dell’incubo londinese, stanno per inondare gli stand del Lucca Comics And Games e, successivamente, fumetterie e librerie. I dodici Grouchini devasteranno dalle risate, dolci e amare, tutti i lettori affezionati al titolo più oscuro di Sergio Bonelli Editore.

Vendibili singolarmente o raccolti in un orrorifico cofanetto, denominato Grouchomicon, le avventure di Groucho senza Dylan vi cappotteranno dalle risate. Grandi nomi del fumetto italiano, umoristico e non, si sono cimentati per dare volto e parole al più conosciuto dei fratelli Marx.

Tra questi, vi segnaliamo l’albetto firmato in toto da Riccardo Torti. L’autore, già conosciuto per le sue strisce misantro-umoristiche Torti Marci, si cimenta sia con i disegni che con i testi nel portare Groucho nel magico mondo dei social, con un albo dal titolo Per un pugno di like.

In passato, abbiamo già visto Groucho alle prese con il nuovo smartphone, regalato da John Ghost a Dylan Dog e da quest’ultimo rifiutato (n° 341, “Al servizio del caos”). Da allora, l’aiutante è diventato un prolungamento di Irma, l’assistente vocale installato all’interno dello smartphone. Cosa potrebbe succedere se invece l’aspetto social invadesse completamente la mente del lanciatore di pistole?

 

Ecco che l’albo inizia con un bel selfie con il morto: si continua con battute tipiche del repertorio “grouchiano” (ma quelle peggiori, per intenderci) condivise su Facebook e altri canali social. Dylan è sconvolto, il suo amico e socio è completamente assorbito dalla sua immagine su Internet. Si altera, non è più così gioviale, discute più volte con un suo alter ego allo specchio.

Riccardo Torti porta nella contemporaneità un personaggio delicato come quello di Groucho. Se il nuovo corso della serie regolare prova a far utilizzare le nuove tecnologie a Dylan (con scarsi risultati, pressoché nulli), questo Grouchino inserisce completamente l’aiutante di Dylan dentro al complicato e avvolgente mondo dei social. Con un sapiente gioco di tratti e colori definiti, Torti riesce a far dialogare un Groucho umano contro un Groucho virtuale, lasciando al lettore la consapevolezza che sono due facce della stessa medaglia. Uno dei due prevaricherà sull’altro? O alla fine riusciranno a trovare un accordo?

La capacità narrativa di Torti riesce ad accomodarsi completamente all’interno delle 34 pagine dell’albetto. Chi ha già avuto modo di conoscere sia il webcomic Torti Marci e il fumetto …e vissero tutti felici e contorti, si ritroverà di fronte a un apparato narrativo alquanto similare. La tematica del doppio io, la filosofia di Internet e delle conseguenze del proprio comportamento online erano già presenti nelle opere citate: cucite su Groucho, hanno tutto un altro “sapore”. Le risate sono amare, le battute sono sporadiche, le domande sono tante: come funziona questo aggeggio?

Una chicca dell’albo: il fantasma, che diventa spalla della spalla. Il suo essere maldestro, educato e devastante al tempo stesso mette in campo una serie di aspetti contrastanti che fanno nascere una risata soffocata. La vera risata che solo Groucho, nelle ultime pagine dell’albo, riesce a restituire al lettore.

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