DC’s Legends of Tomorrow 3×03 – Zari | Recensione

Pubblicato il 26 Ottobre 2017 alle 20:00

Ritorno al futuro…

Dopo il divertente episodio della scorsa settimana, la nostra recensione qui, con questo terzo episodio DC’s Legends of Tomorrow subisce una leggera battuta d’arresto. L’episodio riparte dal cliffhanger del precedente, con la comparsa della misteriosa Kuasa, che ritroviamo in una Seattle del 2042 dove i meta-umani sono stati dichiarati fuorilegge. L’obbiettivo di Kuasa sembra essere una misteriosa prigioniera dell’Argus – Zari Tomaz.

Le Leggende quindi intercettano il segnale di aiuto di un agente del Time Bureau e si mettono sulle tracce della fuggitiva scoprendo il futuro distopico del 2042 e aiutando la ragazza ad organizzare la fuga del fratello da una prigione dell’Argus mentre respingono gli attacchi di Kuasa. L’altro filo narrativo qui ripreso dal precedente episodio è quello legato a Amaya ed al suo totem mal funzionante.

Ben presto le Leggende si accorgeranno che Zari non è chi dice di essere e che l’evasione non è altro che una scusa per rubare un misterioso amuleto che conferisce poteri a chi lo indossa.

Questo terzo episodio frena un po’ l’inerzia della serie da diversi punti di vista: la Seattle del 2042 non è un background tale da permettere una interazione interessante dei personaggi inoltre il tono, scanzonato e avventuroso dei primi due episodi, viene smorzato senza però riuscire a fornire un altrettanto valida connessione emotiva con il personaggio di Zari.

Il background stesso del personaggio viene liquidato frettolosamente e si adatta in maniera goffa al periodo storico scelto anch’esso non sufficientemente approfondito mentre gli sceneggiatori fanno fatica a far quadrare il cerchio in cui si trovano Zari, Amaya e Kuasa.

I poteri “impazziti” di Amaya vengono “calmati” in maniera sbrigativa con una seduta di meditazione – è lecito quindi pensare che questa sotto trama si sia già chiusa? – questo perché il personaggio è fondamentale nel connettere Zari, che a fine episodio verrà accolta nella squadra, e Kuasa: le tre infatti sono accomunate dall’uso di un amuleto che conferisce loro i poteri.

Questo ci fa capire che Kuasa è probabilmente solo la pedina di un villain più importante e che deve essere ancora rivelato. Gli show runner dovrebbero iniziare a dare qualche indizio in più sull’identità di questo “cattivo più importante” magari proprio per evitare episodi sotto tono come questo. Altro elemento che deve trovare miglior “collocazione” è il Time Bureau che buttato nella mischia come semplice “elemento di disturbo” appesantisce la trame senza aggiungere nulla.

Se sugli scudi c’è la prova di Tracy Ifeachor (Kuasa) che ci regala una prestazione degna del miglior Robert Patrick in Terminator 2, la regia pecca di nervosismo: pur essendo ineccepibile dal punto di vista tecnico non riesce ad mantenere un ritmo costante saltando in maniera spesso poco organica da un personaggio all’altro o da una situazione all’altra senza un particolare criterio.

Il cliffhanger finale che ci porta già al prossimo episodio catapultandoci al 1988 per fare la conoscenza di un giovanissimo Ray Palmer strizzando un occhio alla mania da teen movie che sembra aver pervaso un po’ da tutti fra Stranger Things e IT.

Zari è tutto sommato un episodio dalla struttura semplice che però mostra tutti i limiti della serie la quale, privata di un background stimolante, si “siede” su stilemi e soluzioni che appiattiscono la serie. Si gioca sul sicuro insomma ma non si va oltre la sufficienza e Legends of Tomorrow ha bisogno di ben altro per emergere nel marasma delle serie TV e di quelle supereroistiche soprattutto.

EASTER EGGS & RIFERIMENTI – ATTENZIONE AGLI SPOILER

Zari Tomaz è evidentemente basato sul personaggio di Adrianna Tomaz ovvero l’alter ego di Isis. Legata alla mitologica egizia e narrativamente alle vicende di Shazam e Black Adam, Adrianna possiede un amuleto che le conferisce i poteri della divinità Isis recitando una filastrocca.

Isis, con alcune piccole variazioni e un’altra identità civile ovvero l’insegnante Andrea Thomas, fu protagonista fra 1975 ed il 1977 della serie live action The Secret of Isis in cui ad interpretarla c’era l’attrice Joanna Cameron.

 

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