Lavennder – Speciale Le Storie Sergio Bonelli Editore | Recensione in anteprima

Pubblicato il 3 Luglio 2017 alle 10:00

Una grande avventura speciale, tutta a colori, scritta disegnata e colorata da Giacomo “Keison” Bevilacqua!

Una vacanza in paradiso, tra le acque cristalline dell’oceano. Un’isola perfetta, incontaminata, deserta… O no? Dietro questa facciata idilliaca, questo scenario da cartolina, i giovani Gwen e Aaron intravedono qualcosa di inquieto e misterioso.

Qualcosa che si muove tra le fronde, nel fitto della foresta. E sembra spiarli. C’è forse qualcun altro insieme a loro, in quel luogo remoto?

Le Storie sono senz’altro una delle iniziative più interessanti che la SBE sta portando avanti da qualche anno e che funge da bacino di sperimentazione e valvola di sfogo – la nuova serie Mercurio Loi tanto per citare il caso più recente è nata proprio su Le Storie – ora però con questo speciale la posta in gioco sembra alzarsi ulteriormente se non altro perché a scrivere e disegnare viene chiamato Giacomo “Keison” Bevilacqua autore completo che si è fatto conoscere grazie all’umoristico A Panda Piace… ed è poi letteralmente esploso con il graphic novel Il Suono del Mondo a Memoria.

Ma quale Bevilacqua ritroveremo sulle pagine di Lavennder? quello sbarazzino di A Panda Piace… o quello più intimista de Il Suono…?

Nessuno dei due. Anzi l’autore romano ci mostra un suo lato inedito ed adrenalinico.

La storia parte come il più classico dei survival thriller – facile rintracciare le fonti di ispirazione cinematografiche/televisive ma anche videoludiche in tal senso – con i due ragazzi ingenuamente pronti a godersi le meraviglie di un’isola deserta e della natura incontaminata. Lentamente Aaron e Gwen si sentono osservati e gli indizi li portano a realizzare che l’isola è tutt’altro che deserta.

E’ proprio questo il perno su cui gira la storia: chi o cosa abita l’isola?

Con prosa semplice ed stringata – non ci sono didascalie il che permette al disegno il compito di raccontare i passaggi salienti – il plot di Lavennder viene costruito in maniera certosina con l’autore che mostra di aver raffinato le sue già indubbie capacità di scrittore.

In un crescendo di tensione ed adrenalina Bevilacqua costruisce in maniera ineccepibile il suo twist disseminando indizi e gestendo benissimo i vari elementi.

Nella prima parte dell’albo si concentra nell’introdurre i due protagonisti e nello stabilire una connessione fra loro ed il lettore grazie ad una caratterizzazione essenziale e credibile.

A metà albo però l’isola inizia a non essere più solo lo sfondo della vicenda ma assume i connotati di un vero e proprio personaggio incombente e minaccioso ed in cui i l’ingresso del “diversivo” serve ad aumentare vertiginosamente il ritmo della narrazione sfociando poi nel twist già citato prima che lascia letteralmente a bocca aperta stravolgendo in maniera cinica e malata quella che scopriamo essere “l’ispirazione” originale, un grande classico, di questa storia!

Il tratto di Bevilacqua è semplicemente meraviglioso con le sue linee affusolate e quel realismo filtrato da una sensibilità a metà strada fra la scuola italiana e quella americana da cui mutua la rapidità ed essenzialità.

L’ambientazione tropicale lo esalta dimostrando la sua abilità nel ritrarre gli ambienti mentre con sicurezza si destreggia in anatomie sempre proporzionate con un occhio di riguardo per quella della protagonista femminile Gwen esaltandone le forme senza mai esagerarle.

Pur con una impostazione della tavola più rigida rispetto al solito, che a tratti sembra stargli stretta, il disegnatore riesce a “narrare per immagini” giocando con il ritmo delle tavole e grazie ad un sapiente utilizzo delle inquadrature e della gestualità dei personaggi.

Ottimo anche il lavoro in fase di colorazione con una paletta che predilige toni pastello con “pennellate” uniformi in cui è magistrale l’uso della luce che non solo cesella la storia con la giusta atmosfera ma le dona una brillantezza realistica senza mai appesantirla.

Anche dal punto di vista grafico la prova di Bevilacqua è, come di consueto, stratosferica e l’albo quindi si candida di diritto ad una riedizione deluxe.

Lavennder è una storia fulminante che colpisce in pieno volto grazie ad colpo di scena inaspettato e geniale! non potrete fare altro che chiedere a Giacomo Bevilacqua se ha intenzione di proseguire questa storia…

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