WWE: Le 5 caratteristiche dell’Attitude Era che non vedremo mai più

Pubblicato il 13 Dicembre 2016 alle 12:00

Esserne contenti o no è una questione di punti di vista.

Se chiedete ad un fan del wrestling che ha trent’anni o più, qual è il suo periodo preferito nella storia della WWE, risponderà senz’altro che è quello della Attitude Era. I contenuti principali su cui si basava questo periodo erano orientanti ad un pubblico maturo ed adulto, con l’inclusione di un grande livello di violenza e sangue al limite dell’horror. In particolare, i contenuti erano praticamente indipendenti dall’attuale abitudine ipocrita del “politicamente corretto”. Tanto è vero che le Superstars si comportavano in maniera molto scorretta e le storylines erano messe su soprattutto per sbalordire il pubblico, in qualunque mezzo possibile, dagli oggetti contundenti alle pratiche sessuali, e senza preoccuparsi se un bambino stesse guardando.

Attualmente la WWE è una Società quotata in borsa, quindi di conseguenza, questo grande dettaglio porta a ponderare i contenuti da proporre al pubblico. Infatti, oggi molti bambini guardano gli show della WWE, da quelli settimanali ai Pay-Per-View, perciò il team creativo ha bisogno di proporre qualcosa che sia accessibile a tutti, in altre parole, ha bisogno di proporre qualcosa che sia adatto ad uno show che tutta la famiglia riunita possa guardare, educativo. Anche le parolacce sono bippate e i contenuti “spinti” pixellati.

Rispetto agli anni ’80, il wrestling WWE è cambiato davvero tanto, e in questo articolo vogliamo elencare le cinque caratteristiche (secondo comicbook) della Attitude Era che probabilmente non vedremo mai più (l’ordine non pregiudica l’importanza):-

  • Gang Warz fra quattro fazioni razziali differenti.

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Quando correva l’anno 1997-1998, la WWE possedeva 4 fazioni appartenenti a razze differenti, composte ognuna da 4 membri che ogni settimana erano impegnate in match denominati “Warz” (nel anni ’90 ogni parola in America finiva con una Z). Le Gang Warz erano praticamente delle guerre razziali tra fazioni così impostate: americani-africani, gang di strada cubane, Sud africani bianchi che credono nella supremazia della razza e le gang di bifolchi motociclisti.

Oggi invece, la WWE è molto più attenta a come si pone con le differenze razziali, basti vedere come i Campioni di Coppia di Raw, ossia i New Day siano di colore e sono Campioni da 400 giorni e passa. Manca infatti poco al record di Campioni più longevi nella storia della Federazione.

  • Violenza maschile sulle donne.

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Se siete stati dei regolari spettatori di Monday Night RAW nella Attitude Era, sicuramente non sareste troppo scioccati dal vedere un big man scaraventare una donna indifesa su un tavolo a seguito di una Powerbomb. Alcune volte queste donne erano delle nonne di 80 anni, altre delle vere Superstars.

In particolare, i Dudley Boyz compivano questi atti violenti sulle donne, le quali nella Attitude Era erano per la maggior parte molto attraenti ed erano ingaggiate per incentivare i maschietti a seguire lo show, o costruivano match con delle stipulazioni molto accattivanti. Ovviamente, le donne hanno fatto la storia anche prima del nuovo millennio, basti notare il grande lavoro di Lita e Trish Stratus che hanno ispirato le nuove atlete di oggi.

Nella WWE attuale invece, se una donna viene schiantata su una tavolo è perchè è stata la sua avversaria dello stesso sesso a decidere di farlo. Inoltre, attualmente non vengono più proposti match con donne contro uomini, ma solo dei Mixed Tag Team Match nei quali un uomo è affiancato da una donna ma quest’ultima deve comunque sfidare la donna avversaria, la quale è affiancata da un alto uomo.

  • Sanguinamento intenzionale.

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Durante il periodo della Attitude Era, i wrestlers quando volevano enfatizzare la fine di una rivalità, usavano qualunque tipo di oggetto per autoprovocare il proprio sanguinamento, in particolare dalla fronte per fare in modo che il volto fosse una maschera cremisi. Questo aggiungeva tantissima profondità ad ogni match e faceva apparire il vincitore ancora più coraggioso. Come se avesse sconfitto un cattivo finale, con tutto il pubblico che lanciava una ovazione interminabile.

Il sangue intenzionale attualmente è un momento nella costruzione di una rivalità, molto rara. Brock Lesnar a SummerSlam 2016 ha rotto la testa a Randy Orton con una gomitata violenta ma non era niente di previsto.

  • Omofobia.

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Nella Attitude Era, ogni personaggio che interpretava il ruolo di “gay” era visto come l’uomo cattivo. Facciamo un esempio, mentre adesso Goldust è visto come quel wrestler completamente dipinto al quale piace il modo di far rap di R-Truth (suo attuale Tag Team partner), il suo personaggio originale era un pansessuale fiammeggiante, che chiaramente faceva scalpore agli spettatori di quel periodo. Trasformarsi in questa tipologia di personaggio, creava molto heat da un lato, ma dall’altro incrementava i pregiudizi verso la gente omosessuale. E in America, la gente non si pone scrupoli a discriminare e ad essere razzista, basti vedere con la gente di colore.

Anche The Rock quando è tornato a WrestleMania 28 (2012) ha usato un riferimento omosessuale per schernire John Cena, dicendogli che il bostoniano aveva delle caratteristiche che gli ricordava il genere femminile e che era un teletubby gay.

Nel 2013 il wrestler Darren Young ha deciso di fare un vero coming out e fortunatamente, questa consapevolezza non è stata usata per creare una storyline.

  • Bra e Panties Matches.

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Il titolo parla da sè. Nella Attitude Era, le storylines femminili portavano le atlete ad affrontare match nei quali combattevano in intimo e il loro obiettivo era quello di cercare di denudare l’avversaria. Questa era la chiave della vittoria. Questi match erano particolarmente ricorrenti fra le donne che erano visibilmente molto attraenti ed era anche un modo per mascherare le abilità combattive che non sempre erano eccelse. I maschietti possono trovare questa stipulazione molto bella, interessante e divertente ma ovviamente riduceva la donna ad un simbolo, un oggetto sotto il monopolio di tutti gli occhi “perversi”. E’ sicuramente uno dei punti che sarebbe meglio non riportare in auge negli show attuali.

Tanto è vero che le atlete attuali, come Charlotte, Sasha Banks, Bayley, Backy Lynch ed altre, sono trattate a pari livello degli uomini. Ottengono le loro opportunità che meritano e vestono in spandex, proprio come gli atleti maschi.

Fonte: comicbook.com

 

 

 

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