Dead Ahead: un mare di morte – RECENSIONE

Pubblicato il 6 Marzo 2016 alle 11:20

Spinti alla deriva a bordo di un peschereccio, un gruppo di superstiti cercherà con tutte le proprie forze di sopravvivere alla parabola di morte nella quale il pianeta è sprofondato: zombie.

Negli ultimi anni il fenomeno “The walking dead” prima su carta con il fumetto di Robert Kirkman e poi sul piccolo schermo con la serie televisiva, ha dato nuova luce al fenomeno zombie. Iniziato alla fine degli anni ’60 con George A. Romero, ben presto i prodotti legati al mondo degli zombie hanno intrapreso un percorso diverso da tutti gli altri filoni horror, identificandosi come genere a sé.

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Nonostante il passare degli anni, il materiale collegato a non-morti non si esaurisce; ne è un chiaro esempio il fumetto Dead Ahead, appena uscito in Italia per la Salda Press. Scritto dal duo Clark Castillo e Mel Smith, il volume dal titolo: “Un mare di morte”, racconta la storia di un gruppo di persone le quali durante una battuta di pesca, vengono raggiunte da notizie radio terribili: uomini assaliti da una fame incontrollabile che li spinge ad attaccare i propri simili. Cercano di salpare nel primo porto più vicino, ma alcuni soldati glielo impediscono e sono così costretti a riprendere il largo; da quel momento comincerà la loro sfida per la sopravvivenza, circondati da un mare di morte e sangue.

Con dialoghi serrati e senza perdersi in particolari inutili, il duo Castillo–Smith traccia una storia in pieno stile zombie, inserendovi quei punti saldi che sono presenti in tutte le storie di questo filone horror: un gruppo di uomini scampati al contagio, un virus che è esploso senza una ragione precisa (probabilmente gli autori ne parleranno in maniera più approfondita nei prossimi numeri) e per ultimo la lotta che in maniera quasi inevitabile scoppia tra i vari gruppi di sopravvissuti.

C’è poi un elemento che di solito non fa parte di questo particolare genere, ossia il mare. È lui la cornice intorno al quale la storia si snoda; rappresentato come una sorta di limbo dove né i vivi possono trovare riparo, né i non-morti possono procurarsi del cibo; il mare si trasforma in questo fumetto come il campo di battaglia sul quale uomini e zombie si contenderanno l’ascesa verso la salvezza o la caduta verso l’inferno.

A rendere ancor più viva e appassionante una storia che già di suo presenta parecchi punti di forza, ci pensano i disegni di Alex NiñoTratti che a primo acchito possono risultare quasi confusi, ma appena si avvistano i primi zombi, ci si rende conto che quella confusione è parte fondamentale dell’opera stessa ed è in quell’istante che si può comprendere appieno la bravura di Niño e la sua cura nei dettagli.

Un volume che tiene il lettore con il fiato sospeso, immergendolo in una spirale di morte in pieno stile Romero e proiettandolo con la mente già al prossimo volume, il quale già possiede delle buone basi per non deludere.

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