Parker: il colpo, di Darwyn Cooke – recensione

Pubblicato il 26 Giugno 2015 alle 11:10

Edizioni BD pubblica l’adattamento ad opera di Darwyn Cooke del romanzo “The Score”, con protagonista il celebre criminale creato da Donald E.Westlake sotto lo pseudonimo di Richard Stark.

Se c’è un romanziere che merita di essere considerato come uno dei maestri della letteratura noir, quello è senz’altro il compianto Donald E.Westlake, scomparso nel 2008 all’età di 75 anni. Sotto lo pseudonimo di Richard Stark, Westlake ha reinventato il genere noir attraverso una commistione tra spunti umoristici e i principali topoi dei romanzi hardboiled di Dashiell Hammett e Raymond Chandler (alto tasso di violenza, protagonisti grezzi e duri, il crimine, l’elemento mistery, le femme fatale), diventando uno dei principali punti di riferimento in campo artistico per personalità quali Quentin Tarantino e Stephen King (“Se volete cominciare con il noir, cominciate da Richard Stark“).

Circa 24 romanzi della sua bibliografia sono dedicati al suo personaggio più celebre : Parker, il rapinatore professionista. Apparso per la prima volta nel romanzo The Hunter (Anonima carogne-collana I Neri Mondadori ) nel lontano 1962, Parker è un criminale freddo, calcolatore e vendicativo : un antieroe imprevedibile con un personalissimo codice d’onore. Tralasciando gli adattamenti cinematografici [Point Blank (1967), Payback – la rivincita di Porter con Mel Gibson (1999), Parker (2013) con Jason Statham], nessuno ha avuto in mente di realizzare una trasposizione a fumetti del personaggio creato da Stark almeno fino al 2009; anno in cui il pluripremiato fumettista canadese Darwyn Cooke ha scritto e disegnato l’adattamento (Parker: il Cacciatore – Edizioni BD) di The Hunter con la benedizione di Westlake, che poco prima di morire aveva acconsentito anche all’utilizzo del nome ‘Parker’ ( a differenza di quanto accaduto con i lungometraggi usciti prima della sua scomparsa).

Dopo un buon riscontro dal pubblico e dalla critica, Cooke ha continuato ad adattare altri tre romanzi dedicati a Parker, riuscendo a vincere ben 9 Eisner Award con The Outfit (L’organizzazione – Edizioni BD), The Score (Il colpo – Edizioni BD) e Slayground (ancora inedito in Italia). In questa sede ci occuperemo di “Il Colpo”, adattamento del romanzo The Score in cui appare un altro dei protagonisti principali dei romanzi pubblicati da Westlake sotto il nome di Richard Stark: Alan Grofield.

1964, Jersey City: da circa 6 mesi Paker si ritrova in “pausa” dalle sue attività criminali, trascorrendo le sue giornate in compagnia di una splendida pupa all’insegna della riservatezza e dell’anonimato, forte degli interventi di plastica facciale che gli permettono di mantenere nascosta la sua vera identità. Ma la sua inattività verrà presto interrotta dalla chiamata del suo socio Paulus, che gli consiglia caldamente di ascoltare la proposta di un certo signor Edgars. Quest’ultimo ha in mente un colpo senza precedenti : rapinare l’intera cittadina di Copper Canyon (Nord Dakota), circondata da un grosso canyon e percorribile attraverso una sola strada. 12 uomini per un bottino di circa un quarto di milioni di dollari  tra banche, gioiellerie, miniere e grandi magazzini. Il gruppo prescelto, in cui spicca l’eccentrico Alan Grofield, dovrà agire di notte durante il coprifuoco, occupandosi anche delle stazioni di polizia e delle centraliniste. Un piano praticamente perfetto, forse anche troppo……

In più di un’occasione Darwyn Cooke si è rivelato essere un brillante storyteller (DC: The New Frontier, Batman/The Spirit, Before Watchmen: Minutemen), e anche nel non facile compito di trasportare nel mondo della nona arte i romanzi dedicati a Parker non è stato da meno. Adattando The Score, Cooke sceglie di rappresentare una storia non troppo complessa, dal ritmo  lento e con pochi colpi di scena, ma non per questo meno appassionante.

Nel romanzo in questione, Parker si ritrova costretto a venir meno ai sui rigidi princìpi: è un tipo abituato a lavorare da solo, e un colpo con così tante variabili e con un numero così alto di partecipanti non è proprio nel suo stile.

Se per un lavoro ci vogliono più di quattro o cinque uomini, non è un lavoro. È la regola numero uno. Hai un’operazione messa su da un dilettante per motivi personali. I dilettanti rubano le idee dai film, e i motivi personali rubano lo spazio alla razionalità.

Nonostante ciò Parker accetta di portare a termine il lavoro, consapevole della pazzia del piano e dei dubbi sulle motivazioni che hanno spinto Edgars a voler organizzare qualcosa di così complesso. Il glaciale criminale dovrà confrontarsi anche con la solare personalità di Alan Grofield, a cui sarà legato nel corso dei vari romanzi da un rapporto di amicizia. Romantico, ironico e dallo charme irresistibile, Alan Grofield, colui che sente la musica in sottofondo, sembra quasi il perfetto contraltare di Parker, come si evince dai caratteri antitetici e dal confronto tra le espressioni facciali sorridenti del primo contrapposte a quelle algide e apatiche del secondo. Le loro personalità si scontreranno soprattutto in occasione della decisione sul destino di Mary, una centralinista rimasta ostaggio durante il colpo a Copper Canyon che si innamorerà perdutamente di Grofield.

Cooke attribuisce la debita importanza e un maggior peso a Parker e Grofield, dotati entrambi di un carisma sproporzionato rispetto al resto del cast di personaggi, che invece risultano piuttosto evanescenti e poco profondi. Non potendo essere descritti psicologicamente uno ad uno, la caratterizzazione dei membri della banda è puramente grafica: ciascuno di essi ha un aspetto fisico identificativo e viene presentato con figure intere accompagnate dalla descrizione del nome, tra cui si segnala un cameo del grande Jim Steranko, che dona le sue fattezze al personaggio di Pop Philips.

Rimanendo fedele al romanzo originale con dialoghi concisi ed una narrazione calma, Cooke riesce lì dove gli adattamenti cinematografici hanno finora fallito : cogliere l’essenza brutale e pulp di Parker; non un banale eroe monotematico, mosso da nobili principi e dalla più classica delle vendette, ma un criminale rude, cazzuto, ricco di sfaccettature, una sorta di versione più estrema e meno pittoresca di Diabolik.

Mai come in questo adattamento emergono due temi : la fatalità del caso (più di una persona perderà la vita poiché ritrovatasi al posto giusto nel momento sbagliato) e l’incidenza negativa delle questioni personali sul lavoro di tutti i giorni (cosa che Parker ha già sperimentato sulla propria pelle).

Sul lato grafico, Cooke riesce a rievocare le atmosfere anni ’60, attraverso il design retro dei vestiti e delle ambientazioni dalle tinte monocromatiche (curiosa l’apparizione di un manifesto pubblicitario di Questo pazzo, pazzo, pazzo, pazzo mondo, celebre commedia cinematografica uscita proprio tra il 1963 e il 1964).

È interessante notare come nelle prime pagine, durante la fase di preparazione del piano, viene adottata una griglia composta da 7/8 vignette verticali, che conferisce opportunamente un senso di lettura verticale che dilata il ritmo della narrazione; mentre durante l’esecuzione del colpo si lascia spazio a vignette orizzontali e a splah page, che accelerano il tempo di lettura.

Il tratto non realistico e spigoloso di Cooke dà vita ad un disegno pop e dal buon impatto visivo, anche se a tratti un po’ scarno di dettagli.

Se cercate una buona crime story a fumetti e volete gustarvi un degno adattamento dei romanzi su Parker, non perdete d’occhio questa serie di volumi.

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