Il punto: la Lucca delle promesse mantenute (e di quelle mancate)

Pubblicato il 4 Novembre 2010 alle 13:11

Sotto una pioggia scrosciante si è svolto, anche quest’anno, il Lucca Comics & Games.
Malgrado le avverse condizioni meteo decine di migliaia di determinatissimi visitatori hanno partecipato alla fiera del fumetto più grande d’Italia, affollando le strade della bellissima cittadina toscana ed i padiglioni bianchi sparsi per il centro che spesso, per la gioia (?) degli espositori, hanno funto anche da riparo contro il temporale.

La prima nota stonata arriva dalle biglietterie: mentre resta comprensibile la coda per l’acquisto dei biglietti, non si spiega come mai, malgrado l’acquisto a prezzo maggiorato, i possessori di biglietti online abbiano dovuto quotidianamente fare la fila per “cambiare il braccialetto” quando glieli si potevano consegnare tutti insieme il primo giorno.
Non dico di tagliare la testa al toro come ha fatto il Napoli Comicon con biglietto e braccialetto unici a 10 euro (per tre giorni), ma almeno ad un sovrapprezzo dovrebbe corrispondere un servizio migliore ed invece lascia solo l’amaro in bocca.

L’organizzazione dell’evento si fa perdonare però un attimo dopo per le bellissime mostre del Palazzo Ducale: si parte con un sempre straordinario Frezzato, ormai indiscusso re di Lucca, per passare alla potente inquietudine espressiva di Ausonia, con le punte di eccellenza del genere supereroi stico di un “gigantesco” Gary Frank e dell’illustrazione, con i quadri di James Gurney, immagini di Dinotopia, il mondo fantastico da lui creato in cui convivono esseri umani e dinosauri.
Per concludere (last but not least) le rimembranze del fumetto underground anni ’60 e ’70 ed uno sguardo al fumetto Libanese, sconosciuto ma dalle grandi potenzialità.
Una promessa mantenuta, quest’anno come i precedenti, che fa tornar subito dell’umore giusto.

Ci sarebbe da dimenticarsi delle grande promessa da marinaio, cioè delle defezioni di Grant Morrison e di Juanjo Guarnido, gli attesissimi ospiti della Rizzoli-Lizard, la quale ha fornito solo minime scuse ed un generico e poco verosimile comunicato.

Per fortuna c’è chi le promesse le mantiene, come la Planeta/Alastor che, dalle pagine di Lanterna Verde e Notte più profonda ci ha regalato Ivan Reis, la Free Books che ha portato in Italia Terry Moore (Strangers in Paradise), la Tunuè con David Rubin (La sala da thè dell’orso malese), e Bastien Vivès, direttamente da Angoulême, a Lucca con la Black Velvet.

Per non parlare del trio delle meraviglie della Bao Publishing il cui stand ha ospitato Mike Allred (Madman, Red Rocket 7) in compagnia della sua consorte nonché colorista Laura, il geniale illustratore/cartoonist Scott Morse (Tigre! Tigre! Tigre!) e JM Ken Niimura (I Kill Giants).

Altra croce e delizia della fiera sono le novità, ed anche in quest’ambito esistono cinque categorie come degli uomini ne Il giorno della Civetta di Sciascia.
C’è chi fa una programmazione seria: annuncia dei titoli che porta a Lucca in tiratura sufficiente per l’utenza ma senza pregiudicare il circuito delle fumetterie: è il caso della Planeta/Alastor, e di quasi tutti i volumi della Magic Press e della Bao Publishing.

C’è chi invece, probabilmente per ritardi di varia natura, porta in fiera tutte le copie che riesce ad avere dei nuovi libri, ritardando però, necessariamente, le consegne alle fumetterie che li vedranno, se tutto va bene, tra qualche mese. Non saranno i più amati dalla distribuzione ma sono seri nei confronti dei lettori. E’ il caso della Renoir Comics (l’anno scorso fortunatamente acquistai a Lucca il bellissimo volume di Gerasi/Barzi su Gaber, che ho visto in fumetteria parecchio più tardi) o GG Studios (non sapevo neppure che fosse in uscita il nuovo numero di Mediterranea, eppure leggo il Mega ogni mese).

C’è, poi, chi fa annunci notevoli e porta dei bei libri a Lucca (es. la Panini con Avarat di Leo Ortolani). Ne porta molte copie e le finisce l’ultimo giorno di fiera. Tuttavia, dal momento che lo fa da tutta la vita, le fumetterie hanno imparato ed ordinano meno copie di quei libri perché sanno anche quali dei loro clienti se li compreranno in anteprima.

C’è anche chi fa l’annuncio sensazionale e di richiamo, ma poi non lo sostiene con le copie in fiera che esaurisce la prima mezza giornata: è ancora il caso della Rizzoli che ne ha portate a Lucca solo 200 dell’ultimo volume di Blacksad – L’inferno e il silenzio, esaurite in 3-4 ore il venerdì e che per il resto dei giorni, facendo spallucce, rispondeva “non ce l’aspettavamo…”. Che Blacksad 4 vendesse a Lucca più di 200 copie? Ma se hanno da poco ristampato i primi tre volumi perché è tutta la vita che il pubblico li richiede! Se si pensa poi che la Italycomics ha portato in fiera 280 copie (e le ha finite tutte, ma la domenica! Fortuna che tra poco esce anche in fumetteria) del seguito di The edge Knight di R.R. Martin, che, intendiamoci, è un ottimo prodotto, ma di certo non famoso come quello di Guarnido, è chiaro come una tale tiratura al Lucca Comics sia quantomeno risibile.

C’è infine chi annuncia dei volumi che poi non riesce a portare: è il caso di 001 Edizioni che, dopo aver annunciato Il cielo sopra il Louvre di Yslaire (l’acclamato autore di Sambre), ha rettificato che lo stesso uscirà, con un lieve ritardo, nientemeno che l’11/5/2011!

Piccole e grandi storie di un mondo che solo a volte è all’altezza dei sogni di cui nutre i propri amanti, e che, purtroppo, non di rado ricalca quello che ci sta intorno e che, leggendo, dimentichiamo.

Dal canto mio continuo a sorridere il più possibile, e ad indignarmi quando è il caso, con la fiducia che il dialogo e la riflessione non possano che far del bene ed a migliorare le occasioni importanti, quali certamente è il Lucca Comics & Games a cui tutti siamo affezionati.

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