Recensione: Batman Jekyll & Hyde

Pubblicato il 13 Febbraio 2011 alle 10:14

Autori: Paul Jenkins (storia), Jae Lee, Sean Phillips (disegni)
Casa Editrice: Planeta De Agostini
Provenienza: USA
Prezzo: € 12,95, 16,8 x 25,7, pp. 146


Il tema del ‘doppio’ è stato una costante nella narrativa e, tramite questa suggestiva metafora, gli autori che l’hanno utilizzata hanno descritto la dicotomia tipica della natura umana e la contrapposizione tra bene e male, o tra positività e negatività, che fa parte della psiche di ognuno di noi. Robert Louis Stevenson, in particolare, con il personaggio del Dr. Jekyll e quello del suo lato oscuro, Mister Hyde, è colui che ha reso celebre il concetto.

Ovviamente, tale tematica è stata utilizzata pure al cinema e nei fumetti e, nel caso di quest’ultimo medium, è certamente un elemento dominante. Gli stessi super-eroi, in fondo, sono ‘doppi’ e le loro identità mascherate, fondamentalmente, una seconda personalità, magari più autentica, che a tratti prende il sopravvento. E ci sono characters che, più di tanti altri, si prestano ad essere interpretati ed analizzati sulla base del ‘doppio’.

Ed esistono eroi che al mito stevensoniano devono molto. Lee & Kirby, per esempio, quando crearono Hulk, lo concepirono come una versione moderna del dr. Jekyll, con il povero Bruce Banner che, al tramonto, si trasformava nel mostruoso Golia Verde. Venendo in casa DC, Bruce Wayne potrebbe essere considerato una specie di Jekyll/Hyde: di giorno affascinante playboy milionario; di notte intimidente giustiziere vestito da pipistrello.

E, nell’universo di Batman, agiscono criminali che, a loro volta, hanno parecchio a che vedere con l’originaria intuizione di Stevenson. In particolare, Due Facce, uno dei villains più ricorrenti della Bat saga, è significativo. L’ex procuratore distrettuale Harvey Dent, irreprensibile e onesto, per una serie di circostanze rimane con il viso per metà sfigurato. La sua stessa personalità, quindi, si scinde e quella sfigurata rappresenta il suo lato malato, criminoso e perverso, che spesso lo condiziona.

Paul Jenkins, sceneggiatore di Hellblazer, Inhumans, Sentry e Wolverine: Origin, tra le altre cose, è l’autore di un’ottima miniserie in sei parti, con la quale analizza proprio la personalità schizofrenica di Due Facce (e anche di quella di Bats), con chiari riferimenti a Stevenson e al tema del ‘doppio’, evidenti sin nel titolo: Batman: Jekyll & Hyde.

Se le avventure dell’Uomo Pipistrello sono sovente influenzate dal noir, si prestano pure agli influssi e agli stilemi horror, e la trama di Jenkins è, in effetti, non priva di situazioni terrificanti, a volte inusuali per i comics super-eroistici. In questa mini, dunque, Due Facce si rende responsabile di crimini agghiaccianti persino per i suoi consueti standard e che sconvolgono non solo il Commissario Gordon ma anche lo stesso Batman.

Jenkins, a differenza dei pur bravi colleghi che in precedenza avevano utilizzato Due Facce, inserisce particolari inediti sul passato di Harvey e, in special modo, sulla sua infanzia, non stravolgendone le origini (che, anzi, rimangono immutate), ma aggiungendo elementi che lo rendono molto più sinistro del solito e che spiegano meglio le motivazioni che spingono la sua ‘metà oscura’ (tanto per usare una definizione alla Stephen King) a compiere omicidi di un’efferatezza inaudita.

E l’efferatezza è ben visualizzata dal bravissimo Jae Lee, perfetto con il suo tratto dark e gotico e che è uno dei punti di forza della miniserie. Il suo Duo Facce è più mostruoso che mai e le ambientazioni (sotterranei occupati da esseri orribili, animali torturati, i bassifondi bazzicati dai malavitosi, angusti scantinati, i claustrofobici spazi del manicomio Arkham, chiese piene di cadaveri) sono appropriate per una delle produzioni più intriganti mai dedicate al Cavaliere Oscuro. Peccato che gli ultimi episodi siano stati disegnati da Sean Phillips, bravo anche lui, ma non al livello di Jae Lee, benché abbia tentato, riuscendoci parzialmente, di avvicinarsi allo stile oscuro di questi.

Comunque, Batman: Jekyll & Hyde è un bel volume, valido sia per i testi che per i disegni, e piacerà ai fans di Bats, certamente; agli estimatori dell’horror e anche a coloro che subiscono il fascino e il richiamo ambiguo del ‘doppio’.


Voto: 7 ½

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