Amazing Spider-Man n.10: Ai Confini del Ragnoverso – Recensione

Pubblicato il 3 Maggio 2015 alle 10:15

Continua Ai Confini del Ragnoverso, che stavolta ci presenta due versioni alternative molto particolari del nostro Arrampicamuri: il corazzato Aaron Aikman e il mostruoso Patton Parnel !!! Proseguono inoltre le avventure di Spider-Man 2099, in trasferta nel Trans-Sabal con un esercito di Ammazzaragni e… uno storico avversario dell’Uomo Ragno !!!

SPIDER-MAN 624

 

Questo Amazing Spider-Man n.10 della Panini è un numero davvero particolare, per più di un motivo. Innanzitutto il nostro Peter Parker di Terra-616 NON compare, ma in compenso conosceremo delle sue versioni alternative piuttosto insolite, protagoniste di storie dai risvolti inquietanti.

Iniziamo con lo Spider-Man creato dall’eclettico Dustin Weaver, ovvero Aaron Aikman, un brillante e intraprendente biologo molecolare che testò su sé stesso un trattamento in grado di modificare il dna, alterandolo con dei geni di ragno clonati. In questo modo ha acquisito i poteri proporzionali di un aracnide e grazie alle sue conoscenze in campo scientifico e alle avanzate attrezzature disponibili nel centro di ricerca nel quale lavora, è riuscito a progettare una sofisticata armatura dotata di stivali con propulsione a catapulta, pungiglione a impulsi neurali, spara-ragnatele di seta e un elmo con visori a 360°.

Aaron Aikman_SpiderMan

Uno Spider-Man tanto equipaggiato sembrerebbe imbattibile, finché non si trova davanti una misteriosa donna-cyborg chiamata Naamurah, le cui origini sono in qualche modo collegate a una persona molto vicina allo stesso Aikman. Quando la verità verrà a galla sarà l’inizio di una serie di eventi a catena da cui sembra impossibile tornare indietro…

Dustin Weaver cura sia testi che disegni di questo piacevole racconto incentrato su una versione molto matura e ultratecnologica dell’Arrampicamuri, che occhieggia chiaramente anche al fumetto orientale, soprattutto per quanto riguarda design e ambientazione. Le sue tavole hanno un’impostazione dinamica e moderna, così come il suo tratto, che fonde la precisione e l’accuratezza dello stile nipponico alla spettacolarità dei comics americani, con un risultato unico e accattivante. Da notare anche la maestria dell’autore nel raffigurare sofisticate apparecchiature tecnologiche in maniera credibile, senza l’ausilio del computer, utilizzato in pratica solo per la colorazione, sempre ad opera del factotum Weaver.

A_Aikman_SM

Dai toni decisamente più horror è invece la storia scritta da Clay McLeod Chapman, che racconta di un introverso ragazzino chiamato Patton Parnel, dedito in maniera quasi ossessiva ai suoi “esperimenti”, che comprendono torture su animaletti e spiare l’avvenente vicina di casa Sara Jane. Proprio quest’ultima lo convincerà a liberare degli animali tenuti in gabbia da una multinazionale dedita a sperimentazione genetica, ma inavvertitamente verrà punto da un grosso ragno, con conseguenze devastanti.

Il povero Patton infatti si trasformerà in un vero e proprio “ragno-uomo” dall’aspetto mostruoso, guidato unicamente da una fame atavica che lo porterà a nutrirsi di animali e uomini, avvolgendoli in bozzoli di ragnatela e depositando uova al loro interno. Si tratta dunque di una versione deviata e distorta del Tessiragnatele, che non ha niente a che fare con l’eroe che ben conosciamo, già prima della sua trasformazione. Suo zio Ted, infatti, non è certo amorevole e compassato come Ben, ma piuttosto un uomo aggressivo e violento, che non si fa problemi a picchiare ripetutamente il nipote.

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In sostanza, ci troviamo di fronte a un classico racconto horror, serrato e disgustoso al punto giusto, con tutti i crismi e gli elementi tipici del genere. Risulta particolarmente azzeccato, infatti, l’omaggio della cover originale a Tales from the Crypt, storica serie antologica di racconti del terrore. Ai disegni troviamo Elia Bonetti, un altro talento italico in forze alla Marvel, che con il suo stile pulito e preciso svolge una buona prova, anche se un tratto più sporco e caratteristico in questo caso avrebbe potuto essere un valore aggiunto, considerando che si tratta di una storia particolare e al di fuori dei soliti canoni supereroistici.

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Chiude il cerchio di Spider-Verse un racconto breve, realizzato dall’inossidabile coppia Slott-Camuncoli, che ci fa conoscere il componente “ragnesco” del Corpo dei Capitan Bretagna, ovvero Billy Braddock/Spider-UK. Essendo anche lui un protettore del multiverso, la caccia ai Ragni perpetrata da Morlun e i suoi fratelli non poteva passargli inosservata e il suo ruolo in questa grande battaglia sarà di sicuro fondamentale.

I fan più nerd del Tessiragnatele saranno entusiasti e divertiti nel vedere versioni alternative del loro beniamino che fanno riferimento a serie animate storiche come L’Uomo Ragno e i suoi Fantastici Amici, in cui divideva la scena con Firestar e l’Uomo Ghiaccio, e Spider-Man Unlimited, dove il Ragno indossava una speciale tuta nanotecnologica  per combattere l’Alto Evoluzionario sulla Contro-Terra.

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Dulcis in fundo, lo Spider-Man 2099 di Peter David, che prosegue la sua corsa catapultato ai giorni nostri, non certo senza difficoltà. Il suo attuale capo Liz Allen, infatti, ha già capito che Miguel ( o Mike ) nascondeva qualcosa, e il nostro eroe è stato costretto a rivelargli parte della verità…. Inoltre, sempre per ordine dei suoi superiori, dovrà recarsi in una zona di guerra insieme a suo nonno Tiberius Stone, per vendere dei robot Ammazzaragni che certamente causeranno centinaia di vittime.

Dopo una storia quasi esclusivamente dialogata, David mette l’acceleratore sull’azione, sviluppando una trama agile e scoppiettante, cadenzata da dialoghi brillanti ed ironici, come sembra essere nell’imprinting di questa nuova serie. Le tematiche e l’ambientazione, poi, sono molto attuali in quanto la fittizia nazione del Trans-Sabal è chiaramente ispirata a Paesi come l’Iraq o l’Afghanistan, con tutte le problematiche annesse e connesse a uno stato di guerra.

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Will Sliney ai disegni sembra iniziare a sciogliersi un po’ e a prendere più confidenza con il personaggio, tentando anche qualche posa più dinamica e azzardata, ma nel complesso il suo stile rimane sempre un po’ freddo e impostato, principalmente perché fa troppo affidamento su pose predefinite e “aiutini” con Photoshop e simili…

Per concludere, la serie Edge of Spider-Verse ( Ai confini del Ragnoverso ) per adesso ci sta mostrando delle versioni alternative del Ragno molto interessanti e particolari, anche a livello grafico, per cui merita sicuramente di essere tenuta d’occhio, così come lo Spider-Man 2099 di Peter David, leggero e divertente. Se amate leggere storie non convenzionali dell’Arrampicamuri, dunque, vi conviene non lasciarvi sfuggire questo numero.

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