Krishna – Un Viaggio Interiore, la recensione

Pubblicato il 13 Marzo 2014 alle 10:45

Divinità, guerre, conflitti e un intenso viaggio interiore: tutto ciò è Krishna, eccezionale produzione Image scritta ed illustrata da Abhishek Singh! Non perdete questo splendido e curatissimo volume consigliato a tutti gli estimatori dei romanzi grafici di alto livello!

Krishna_coverKrishna – Un Viaggio Interiore

Autore: Abhishek Singh (testi e disegni)

Casa Editrice: Bao Publishing

Genere: Fantasy

Provenienza: USA

Prezzo: € 21,00, 19 x 24, pp. 300, col.

Data di pubblicazione: maggio 2013

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Ho scritto in numerose occasioni che l’Image, etichetta fondata nei primi anni novanta da alcuni transfughi della Marvel, non può più essere considerata una casa editrice che pubblica brutte copie dei comic-book supereroici delle major. Ormai l’Image vanta nel suo catalogo serie di vario genere realizzate da autori di tutto rispetto come Brian K. Vaughan, Robert Kirkman e Grant Morrison. E se qualcuno avesse ancora dubbi al riguardo farebbe bene a concedere una chance a Krishna – A Journey Within, scritto e disegnato dall’eccezionale Abhishek Singh.

L’autore si era già messo in luce alla Virgin Comics con opere del calibro di Ramayana 3392AD e Kali and Shiva ma Krishna è di gran lunga superiore a quei precedenti esiti creativi, comunque pregevoli. Come è facile intuire, Singh è indiano e la sua ispirazione deve parecchio al background induista. Tale dettaglio è evidente appunto in Krishna che non è altro che la storia dell’avatar del Dio Visnu. Come per ogni racconto mitico, abbiamo quindi a che fare con una story-line di ampio respiro, complessa e ricca di personaggi e situazioni disparate; ma quello di Singh è un lavoro comprensibile e perciò i lettori occidentali che non conoscono l’induismo non avranno difficoltà a capire la trama.

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Specifico subito che il volume è un capolavoro e di fronte ai capolavori mi trovo sempre in difficoltà, considerando i numerosi spunti di riflessione che mi suscitano. I testi di Singh sono eleganti, intensi e musicali e in determinati momenti, specialmente nella prima parte, mi hanno fatto venire in mente certi esiti espressivi del miglior Neil Gaiman. Seguiamo quindi la nascita di Krishna, l’infanzia, le prime esperienze in un mondo paradisiaco; ma con l’arrivo della giovinezza e dell’adolescenza emergono i primi conflitti che sfoceranno in una guerra di portata cosmica basata sull’incontro/scontro di concetti opposti (bene e male, caldo e freddo, vita e morte e così via) che coinvolgerà divinità, esseri ancestrali, serpenti mutaforma e popoli dediti alla conquista. In realtà, queste vicende non sono altro che la cronaca di un viaggio spirituale e di una crescita interiore.

Non c’è un solo elemento sbagliato nell’impostazione della trama, piena di azione, pathos ma pure di sequenze pregne di poesia e magia. Penso, per esempio, al primo incontro tra il protagonista e la donna amata; o a quella della morte di Krishna che include uno stupendo pavone. Ma Krishna non sarebbe un capolavoro senza la parte grafica che lo rende un’autentica pietra miliare del fumetto a stelle e strisce e mondiale. Singh ha avuto esperienze di animazione e si vede in molte tavole che si richiamano palesemente all’estetica dei cartoon. Ma si tratta solo di un dettaglio.

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Le suggestioni cartoonesche infatti si mixano a stilemi pittorici collegati alla tradizione illustrativa indiana e c’è pure qualcosa che evoca i comic-book supereroici. Il risultato è un amalgama incredibile di impostazioni grafiche differenti filtrate da una sensibilità dinamica alla Disney/Pixar. E quest’ultimo particolare mi spinge a ragionare sui colori. L’aspetto cromatico di Krishna è in effetti fenomenale e dalla prima all’ultima pagina si ha l’impressione di sperimentare un trip allucinogeno. Ogni tavola, da questo punto di vista, è scioccante e basta sfogliare il volume per accorgersene.

In parole povere e a costo di ripetermi, non posso non definire il libro un capolavoro e di solito uso il termine con parsimonia. L’edizione Bao va presa in considerazione anche per l’ottima qualità di stampa e della carta e per l’impeccabile cura editoriale. Se dunque amate le storie incentrate sulle divinità e apprezzate il vero talento grafico e narrativo, non trascurate uno dei migliori fumetti Image di sempre: un lavoro che ha richiesto quattro anni di preparazione e ha rivelato in maniera definitiva le doti sorprendenti di Abhishek Singh.

Voto: 8

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