Justice League: War – Recensione USA

Pubblicato il 7 Febbraio 2014 alle 22:51

Quando i Parademoni di Darkseid, tiranno del pianeta Apokolips, iniziano l’invasione della Terra, un gruppo di supereroi, spesso fraintesi e perseguitati dalle forze dell’ordine, si trovano costretti a cooperare per respingere la minaccia. L’ultimo bastione tra l’umanità e la minaccia aliena è formato da Superman, Batman, Wonder Woman, Flash, Green Lantern, Shazam e Cyborg: la Justice League.

Justice League War

Justice League: War

Titolo originale: Justice League: War
Genere: Supereroi
Regia: Jay Oliva
Interpreti (doppiatori): Jason O’Mara, Justin Kirk, Shemar Moore, Michelle Monaghan, Christopher Gorham, Alan Tudyk, Sean Astin
Provenienza: USA
Durata: 79 min.
Prezzo: Combo pack (Blu-ray, dvd, digital copy) $ 24,98; DVD $ 19,98
Distribuzione: Warner Bros.
Data di uscita: 4 febbraio 2014 (USA)


Moderna incarnazione delle più potenti divinità dell’antica Grecia che vegliano sull’umanità dall’Olimpo, la Justice League ricopre un ruolo centrale nell’attuale DC Universe, molto più di quanto non lo fosse prima del grande reboot editoriale del 2011. Il precedente film d’animazione DC direct-to-video è stato Justice League: The Flashpoint Paradox che seguiva la trama del fumetto originale gettando appunto le basi per il nuovo multiverso DC.

Nelle Nuove 52 serie regolari della casa editrice, la prima a debuttare fu proprio Justice League con una story-arc scritta da Geoff Johns e disegnata da Jim Lee che destò più di qualche perplessità per l’eccessiva linearità della narrazione, l’approfondimento superficiale dei personaggi e un tono troppo leggero in alcuni punti. Difetti che si sarebbero poi riscontrati nel film Marvel The Avengers che segue una trama molto simile: un gruppo di supereroi costretti a cooperare per respingere un’invasione aliena.

Questa trasposizione animata segue quasi del tutto fedelmente gli eventi dell’opera originale sostituendo però Aquaman con Shazam. Il regista Jay Oliva, che si era già occupato di The Flashpoint Paradox, sembra preoccuparsi solo di mettere in scena una serie di combattimenti peraltro ripetitivi trascurando la parte più intimista dei personaggi.

Motore emotivo della storia dovrebbe essere Victor Stone, alias Cyborg. Assistiamo alle sue origini e al rapporto conflittuale col padre ma tutto viene sviluppato in maniera troppo succinta. Per inserire Shazam nella storia, viene instaurato un rapporto tra Billy Batson, il suo giovane alter-ego, e Cyborg ma oltre ad essere pretestuoso finisce anche per essere inutile.

Appena accennata e risolta troppo in fretta anche la dicotomia tra Batman e Green Lantern, luce e oscurità, e le basi per un legame tra Superman e Wonder Woman vengono gettate solo nel finale. Flash si distingue solo per la battutine e poco altro. Tra i doppiatori spiccano Michelle Monaghan nel ruolo di Wonder Woman e Sean Astin (I Goonies e Il Signore degli Anelli) nella parte di Shazam.

Il film sembra partire dal presupposto che il pubblico conosca già i personaggi e il funzionamento dei loro poteri. Un errore trattandosi di un reboot. Il livello d’animazione non si evolve rispetto ai titoli precedenti dimostrandosi dozzinale in più punti. I lettori degli attuali fumetti DC sanno che Superman ora indossa un costume biomeccanico ma è davvero difficile capirlo guardando il film dove ha un aspetto davvero poco dettagliato. Immancabile la scena durante i titoli di coda che apre al prossimo episodio.

Strutturato come un videogame, è un lungometraggio men che mediocre con una trama irrisoria pretesto per banali scazzottate, esplosioni e qualche momento imbarazzante. Una grossolana rilettura del mito moderno che lascia a desiderare e che, ahimè, rispecchia lo stato dell’odierna DC Comics.


Voto: 5

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