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SUPERMAN: KRYPTONITE, di Darwyn Cooke e Tim Sale | Recensione

Marco -Spider-Ci- Novelli 04/12/2025

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  • Autori: Darwyn Cooke, Tim Sale
  • Formato: 17X26, B., 160p.
  • Prezzo: 7,99 euro
  • Casa editrice: Corriere/Gazzetta dello Sport/Panini Comics
  • Data di uscita: 25 nov. 2025

Per cavalcare l’onda dello sfortunato film di Bryan Singer, Superman Returns, nel 2006 la Dc lanciò una nuova serie dedicata all’Uomo d’Acciaio, intitolata Superman Confidential, che però non ebbe molta più fortuna del succitato film, in quanto chiuse dopo soli 14 numeri.

Molti appassionati ricorderanno senz’altro la storia disegnata da Claudio Castellini e scritta dal veterano Marv Wolfman, intitolata Man and Superman, che rimase nel limbo diversi anni, senza mai vedere la luce, a causa della chiusura anticipata della serie, ma per fortuna fu recuperata (e ultimata) solo nel 2019, per poi essere pubblicata come volume singolo, più di dieci anni dopo…

Lo story-arc che ha più lasciato il segno, però, è stato senza dubbio quello creato da due artisti eccezionali, che ci hanno lasciato, ahimé, troppo presto. Stiamo parlando di Darwyn Cooke e Tim Sale, i quali firmarono i primi cinque numeri della serie, per poi concludere il loro racconto nel numero undici.

Il titolo della saga già dice tutto: Kryptonite. Racconta infatti del primo, sconvolgente, incontro tra Superman e il suo più grosso tallone d’Achille, ovviamente rielaborato in maniera moderna e personale dai due autori.

Come tutti sanno, la kryptonite è un minerale che proviene dal pianeta natale di Superman: Krypton, appunto, arrivato accidentalmente sulla Terra insieme al razzo che ha salvato il giovane supereroe dalla distruzione del suo pianeta. Se l’atmosfera terrestre e la luce solare aumentano in maniera esponenziale le capacità fisiche dei kryptoniani, i minerali del loro mondo invece le annientano, rendendoli deboli e vulnerabili, tra atroci dolori e sofferenze che possono potarli anche alla morte.

La storia di Cooke si svolge ovviamente nei primi anni di attività dell’Azzurrone a Metropolis, quando era ancora inconsapevole dei suoi limiti e dell’esistenza di qualcosa che potesse veramente fargli del male, o addirittura ucciderlo

Il casuale contatto con la pietra verde di Krypton, che in questo caso aveva persino intrappolato al suo interno un alieno “osservatore”, attirato dall’imminente catastrofe che stava per abbattersi sul pianeta natale di Superman, causa ovviamente un forte shock al supereroe, che inizialmente non capisce cosa lo abbia reso così debole e impotente.

Quando scoprirà la verità sulla sua origine, sia personale che del minerale kryptoniano, grazie a un viaggio mentale indotto dall’alieno intrappolato, Superman prenderà finalmente più coscienza di sé e di ciò che è: a cominciare dalla triste storia del suo pianeta e dei suoi genitori, i quali fecero di tutto per salvarlo, sacrificando persino sé stessi, per poi arrivare alla conclusione che nemmeno lui è invulnerabile, ma ha dei punti deboli, come tutti noi.

Cooke ci tiene a sottolineare proprio questo aspetto più fragile ed emotivo dell’eroe, che dapprima è spaventato all’idea di poter morire, ma dopo ne diventa addirittura orgoglioso, in quanto questa sua vulnerabilità non fa altro che renderlo più “umano”, e alla fine è proprio quello che ha sempre voluto…!

Gli abbracci con i suoi amati genitori adottivi, Jonathan e Martha Kent, l’amicizia e l’affetto che prova nei confronti di Lois Lane e Jimmy Olsen, sono sempre stati fondamentali per l’Uomo d’Acciaio, in quanto gli danno la forza e il coraggio di affrontare qualsiasi minaccia e anche le sfide più impossibili, in virtù di quei valori profondi e genuini che gli sono stati insegnati fin dalla tenera età.

Se c’è un aspetto che spesso viene criticato del personaggio creato da Siegel e Shuster è proprio quello di essere troppo perfetto e imbattibile, così da non creare empatia con il lettore o rendere poco interessanti le sue battaglie. L’invenzione della kryptonite, inizialmente avvenuta in radio, nel serial The Adventures of Superman, e poi introdotta nei fumetti solo nel 1949 (Superman debuttò nel 1938), ebbe proprio l’intento di creare qualcosa che potesse seriamente mettere in difficoltà il supereroe, e quindi renderlo più vulnerabile e facile da attaccare, persino per chi non possiede poteri, come il suo acerrimo rivale Lex Luthor o lo stesso Batman, che più di una volta si è sentito minacciato da lui e l’ha utilizzata.

Aldilà di qualche trovata un po’ discutibile, come l’alieno imprigionato nella kryptonite per anni, riuscendo comunque a sopravvivere e senza aver trovato mai il modo di liberarsi… il racconto di Cooke scorre via veloce e diverte, facendoci tornare a respirare quell’aria un po’ ingenua e spensierata della Golden Age, grazie anche alle tavole inconfondibili di Tim Sale, che col suo tratto essenziale e le anatomie esagerate, ci catapulta a pieno in questo mondo di pura fantasia.

Il suo infatti è un Superman possente, erculeo, proprio come un lottatore di wrestling, ma è anche il classico “gigante buono”, sempre pronto a tendere la mano o elargire un abbraccio a chi gli vuole bene, che generalmente è molto più fragile e minuto di lui.

I nemici invece sono strambi e variopinti, come la Gang della Scala Reale, agghindati a mo’ di carte da gioco, che utilizzano anche per volare, o altezzosi e sprezzanti come Lex Luthor e il magnate/gangster Tony Gallo, introdotto qui da Cooke come competitor di Luthor e “portatore” della kryptonite…

Lo stile squisitamente vintage di Sale ci riporta indietro nel tempo, facendoci riassaporare quelle ardite e colorate avventure sci-fi anni ’40, ma anche delle decadi successive, sempre con un occhio al “King” Jack Kirby, punto di riferimento assoluto per il compianto artista de Il Lungo Halloween.

Cooke, dal canto suo, si conferma un ottimo autore completo, capace di spaziare sia con la scrittura che con il tavolo da disegno (ricordiamo ad esempio capolavori come Batman: Ego e Dc: The New Frontier, interamente realizzati da lui). Kryptonite di sicuro non verrà ricordata come la sua opera migliore, ma resta comunque una piacevole rilettura del primo contatto tra il Supereroe per eccellenza e la sua debolezza più grande.

L’autore canadese dimostra la sua sensibilità, mettendo in risalto l’aspetto più fragile ed emotivo del personaggio, piuttosto che le solite scazzottate o battaglie roboanti. Anche di fronte a una minaccia così pericolosa, Superman riesce a coglierne l’aspetto positivo, visto che la sua vulnerabilità lo sprona ad apprezzare ancora di più la vita e gli affetti che ha avuto la fortuna di incontrare nel suo percorso.

Ancora una volta, pur provenendo da un altro pianeta, Kal-El di Krypton si dimostra il più umano tra i supereroi, tanta è la sua voglia di essere proprio come noi, che l’abbiamo adottato e cresciuto, affinché potesse diventare la versione migliore di sé stesso.

In breve

Storia

7

Disegni

7

Cura editoriale

7

Sommario

Punteggio Totale

7

stars

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