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One-Punch Man: il remake fan-made ricreato da un team di animazione
Eleonora Masala 02/12/2025

Negli ultimi mesi la community di One-Punch Man ha mostrato una creatività fuori dal comune, ma l’ultimo progetto che sta circolando in rete ha superato ogni aspettativa. Un gruppo di YouTuber, animatori e artisti uniti dalla passione per la serie, sta infatti lavorando a una vera e propria ricostruzione fan-made della Stagione 3, con un focus speciale su una delle battaglie più discusse e attese dai lettori: Garou contro Orochi.
L’idea nasce dal desiderio di offrire una versione animata che renda davvero giustizia a uno degli scontri più spettacolari del manga, puntando a uno stile visivo e a una fluidità che si avvicinino, almeno nelle intenzioni, alla qualità di studi come ufotable. Non si parla di clip brevi o fan animation veloci: il team ha confermato che si tratta di un episodio completo, disegnato a mano e sviluppato da zero, senza l’uso di intelligenza artificiale.
Il gruppo è composto da figure con ruoli ben definiti. Mark Ramer ricopre il ruolo di art director e si occuperà delle tavole chiave, degli effetti 2D e della composizione generale. Koncepto è responsabile degli effetti visivi, degli ambienti 3D e del movimento della camera, mentre G-Master guida storyboard e animazione principale, stabilendo ritmo, coreografie e drammaticità dello scontro. A coordinare il tutto c’è Middle, che oltre a gestire la produzione si occuperà anche del clean lineart e della coerenza visiva con il manga.
Il progetto non è solo un omaggio, ma una prova tecnica con un obiettivo ben preciso: presentare il pilot e tentare un confronto formale con Bandai Namco, con la speranza di ottenere un’approvazione ufficiale per continuare. Tutto dipenderà dalla qualità finale dell’episodio e dal supporto del pubblico, che gli autori considerano fondamentale per poter andare avanti.
Se il risultato dovesse essere all’altezza delle aspettative, potremmo trovarci davanti a uno dei più ambiziosi lavori fan-made degli ultimi anni. E se davvero riuscissero ad aprire un dialogo ufficiale, questa iniziativa potrebbe cambiare il modo in cui le produzioni “dal basso” interagiscono con le opere originali. Una sfida enorme, forse folle, ma proprio per questo impossibile da ignorare.


