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Evangelion compie 30 anni e torna con un nuovo corto animato diretto da Hideaki Anno
Eleonora Masala 23/12/2025

Trent’anni dopo la sua prima messa in onda, Evangelion continua a trovare nuovi modi per farsi sentire. Questa volta lo fa con l’annuncio di un corto animato speciale, Evangelion 30th Anniversary Special Performance, pensato proprio per celebrare questo anniversario così importante. Una notizia che ha colto di sorpresa molti fan, soprattutto perché non si tratta di un semplice progetto commemorativo messo lì “per festeggiare”, ma di qualcosa di più mirato.
Il corto durerà 13 minuti e sarà diretto da Hideaki Anno. Ed è probabilmente questo il dettaglio che cambia tutto. Sapere che Anno è coinvolto in prima persona rende l’idea di quanto questo anniversario venga preso sul serio. Non è un contenuto celebrativo qualunque, ma un ritorno diretto del suo autore su un’opera che, nel bene e nel male, ha segnato un’epoca e continua ancora oggi a far discutere, emozionare e dividere il pubblico.
Evangelion non è mai stato solo mecha, combattimenti o simbolismi religiosi. Nel corso degli anni è diventato un racconto profondamente personale, capace di parlare di solitudine, identità, paura e fragilità umana come pochi altri anime hanno saputo fare. Proprio per questo, l’idea di un corto speciale diretto da Anno assume un peso particolare: più che un semplice anniversario, sembra l’occasione per riflettere ancora una volta su ciò che Evangelion ha rappresentato e continua a rappresentare.
Al momento non sono stati rivelati dettagli sul contenuto del corto, né se sarà collegato alla storia principale o se si tratterà di una performance più simbolica e sperimentale, come il titolo lascia intendere. Conoscendo il percorso dell’autore, è facile aspettarsi qualcosa di fuori dagli schemi, lontano dalle celebrazioni nostalgiche più convenzionali.
Trent’anni dopo il primo episodio, Evangelion continua a essere un punto di riferimento, capace di far discutere, dividere e affascinare generazioni diverse di spettatori. Questo nuovo corto animato sembra inserirsi perfettamente in quella tradizione: non tanto per dare risposte, ma per porre nuove domande.
Un modo coerente, forse inevitabile, di celebrare un’opera che non ha mai smesso di guardarsi dentro e di guardare chi la osserva.



