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Dieci teste, nove cappelli | Recensione

Alfredo Paniconi 25/01/2025

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  • Testi: Micaela Chirif
  • Illustrazione: Mercè Gali
  • Casa Editrice: Kite Edizioni
  • Genere: Poetico
  • Fascia di età: dai 5 anni
  • Pagine: 40 pp.
  • Formato: 17x24cm, Cartonato
  • Uscita: Gennaio 2025
  • Prezzo: 16€

Condividere è uno dei gesti più amorevoli e accoglienti che si possa fare al prossimo. In un gruppo di amici, conoscenti, familiari, non è una situazione tanto rara. Anzi, piuttosto comune. In particolare, quando non tutti hanno a disposizione qualcosa di cui hanno bisogno. Si tratta di un bel gesto, poterlo condividere con chi non la ha. Non sempre questo è facile, ci vuole una buona dose di generosità e altruismo. Ma è comunque sempre uno scambio da cui si riceve qualcosa. In particolare un ritorno immateriale. In Dieci teste, nove cappelli si parla proprio della condivisione ma anche degli affetti. Un albo scritto da Micaela Chirif, illustrato da Mercè Gali e pubblicato da Kite Edizioni nel gennaio 2025.

Questo libro ha molti aspetti atipici. A partire dall’apertura. Ma andiamo con ordine. La struttura narrativa è articolata in un conto alla rovescia. Si parte per l’appunto, come suggerisce il titolo, dalle teste di dieci bambini. Ma con soli nove cappelli. Quindi ad una testa non spetterà il suo cappello. O forse no. Ci sono poi otto bocche, ma solo sette pasticcini. Qualcuno resterà a bocca asciutta quindi. Non per forza. Il testo prosegue così, ci saranno sempre più bambini che cose da dare a tutti loro, una per ciascuno. Come si potrà risolvere questo dilemma? Un po’ alla volta, sfogliando si inizia capire. Ma il finale rende il tutto ancor più lampante e con un colpo di coda davvero dolce.

Dieci teste, nove cappelli 1

Testi, illustrazioni e cura editoriale

L’idea di Micaela Chirif è estremamente semplice ma assolutamente geniale. Con un semplice conto alla rovescia riesce a parlare in maniera così naturale e immediata di un tema così importante e profondo. La struttura narrativa è infatti imperniata su un conto alla rovescia che porta all’evidenza una diseguaglianza tra i protagonisti e gli oggetti da dividere tra loro. Il testo sembra andare in una direzione di eliminazione progressiva. Ma le immagini ci dimostrano che la realtà è leggeremente diversa. Solo nel finale, il testo si riallinea alle illustrazioni, dimostrando in maniera evidente, quello che era il messaggio tra le righe di cui si parlava sin dall’inizio. Aggiungendone anche un altro ancor più potente.

Mercè Galì l’avevamo già conosciuta con un altro bellissimo albo edito sempre da Kite e scritto da Matilde Tacchini, Quando ho perso la testa. Le illustrazioni che invece realizza per questo libro hanno una tecnica diversa. Ma sempre nella meravigliosa sintesi grafica che la contraddistingue. Infatti, a differenza del precedente, questo è realizzato attraverso una tecnica mista di acquarello e matita digitale, con aggiunte di collage. E il risultato è visivamente delizioso. Ogni viso rappresentato è perfettamente caratterizzato. Questo rende di volta in volta, a seconda delle situazioni, il tutto ancor più buffo, dolce e tenero. I disegni con cui sono realizzate le varie situazioni amplificano infatti l’impatto emotivo e il coinvolgimento del lettore.

Questo albo illustrato di Kite Edizioni si apre come un piccolo scrigno pieno di dolcezza e tenerezza. Uno scrigno costruito e rifinito con estrema cura. L’apertura stessa del libro è infatti atipica ma perfettamente adatta allo stile narrativo e alle illustrazioni. Dal punto di vista visivo è davvero delizioso, con una qualità di stampa che risalta a pieno ogni pagina, spesso alternate e divise tra testo e immagini. Con un doppio finale a composizione estesa che scioglie il cuore.

Dieci teste, nove cappelli 2

Conclusione – Dieci teste, nove cappelli

Dieci teste, nove cappelli è un albo illustrato tanto semplice quanto delizioso. La struttura narrativa è lineare e regressiva. Un conto alla rovescia intervallato da frammenti di tenera dolcezza. Ed è proprio in quegli inframezzi che si può ricercare una delle chiavi di lettura di questo libro. Una chiave di lettura che trasmette, soprattutto per immagini, la sostanziale differenza tra i beni materiali e quelli immateriali. Gli oggetti hanno un numero limitato. I sentimenti invece sono infiniti. Infatti, invece che dividersi tra le persone, questi, al contrario si moltiplicano.

Dieci teste, nove cappelli, non è quindi soltanto un libro per insegnare ai bambini a contare. Ma anche per educare all’importanza della condivisione. Il finale poi è un modo dolcissimo per rendere ancor più chiaro come alcune cose, in particolar modo quelle non quantificabili, come gli affetti, si possono anche condividere senza per questo rinunciare a qualcosa. Ma anzi, amplificando ancor di più i benefici per tutti. In definitiva, un libro prezioso da sfogliare e risfogliare per lasciarsi inondare dalla tenerezza.

In breve

Testi

8

Illustrazioni

9

Cura editoriale

9

Sommario

Per chi riesce a trovare sempre spazio per la condivisione e gli affetti

Punteggio Totale

8.7

stars

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