Schegge di Gianfranco Staltari – Versione eBook – Recensione

Pubblicato il 22 Maggio 2013 alle 17:00

Arriva in versione digitale il fumetto antologico di Gianfranco Staltari, 14 racconti che esplorano l’horror sotto ogni sua forma ed espressione.

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Schegge – eBook

Autore: Gianfranco Staltari (sceneggiatore), AA.VV. (disegni)

Genere: Antologia horror

Provenienza: Italia

Casa Editrice: Sbam!Book

Prezzo: formato pdf, pp. 124, b/n

Data di pubblicazione: 2013

 


A pubblicare Schegge, in formato digitale, è Sbam! Book, in una versione che raccoglie 14 storie a fumetti, quattro in più dell’edizione cartacea. Tutte le storie sono state realizzate dal giornalista Gianfranco Staltari (Stefano Fantelli co-sceneggiatore nella storia Zombie For President) e il filo conduttore di queste 14 schegge è l’horror.

In questa antologia la materia dell’horror viene smembrata e ricostruita più volte e in modo diverso. In alcuni casi viene incorporata ad altri generi, in altri viene sottolineato il tema nella sua purezza.

Nascono così 14 vivide ed acuminate schegge che colpiscono il lettore in vari punti a seconda della storia e di come viene rappresentata. Alcuni di questi proiettili rimbalzano o ci sfiorano appena, altri invece penetrano e si insinuano nell’animo umano per cercare di terrorizzare ancora più in profondità.

I disegnatori che accompagnano Staltari in questa tortuosa discesa dell’incubo sono vari, con diversa esperienza e stile. Ma analizziamo singolarmente ogni racconto:

Valerio Nizi (1-Il viaggio) traccia una storia energica con vignette cariche e molto curate, utilizzando un tratto vivace e spigoloso. Un classico ben scritto che sposa un tratto complementare, tra risolutivi flashback e immagini dinamiche.

Michele Arcangeli (2-Dopo la pioggia e 14-Vermi) usa un tratto troppo pulito ed ordinato risultando poco interessante e soprattutto non in linea con la storia raccontata. Entrambi i racconti sembrano inconcludenti.

Paolo Massagli (3-Un giorno dopo l’altro) adopera un tratto meraviglioso con uno spiccato senso della prospettiva, registicamente audace e d’effetto.

Luigi Criscuolo (4-Fino all’ultimo vampiro). In questo racconto citazionistico e dedotto si palesa un ottimo gioco di ombre con vignette dai grandi primi piani e dalle onomatopee lampanti ed invasive. Risolve un finale imprevedibile ed originale.

Giovanni Timpano (5-Fan numero uno) usa un tratto e tecniche diverse. Il risultato è disturbante e irriverente.

Veronica Baeli (6-La memoria dell’acqua, 11-Chi ucciderà la bestia cattiva?) illustra una storia con disegni molto scuri anche se semplici, forse un po’ spersonalizzati. La prima quasi prevedibile e poco originale la seconda invece risulta intensa e ricca di livelli di lettura.

Ilaria Tomasi (7-The final cut) disegna un racconto psicologico e inquietante, anche se poco cupo e forse troppo luminoso, rimane comunque un buon tratto graffiato.

Onofrio Cirillo (8-Zombie For President) sembra seguire e integrarsi poco con la storia. Una scelta registica ostacolante e con alcune incongruenze di prospettiva.

Cristian Sbattentini (9-Sosta) confeziona per noi un episodio violento dal ritmo incalzante che trascina e strattona fino al gran finale. Graficamente riuscito e ben integrato alla storia. Tarantiniano.

Dario Viotti (10-Happiness is a warm gun). Una vendetta tutta al femminile, degno tributo ai grandi e ben noti film pulp. Disegni leggermente statici ma impeccabili. Uno scrosciare di citazioni, vignetta dopo vignetta riaffiorano film e scene cult che fanno parte della cultura cinematografica di genere. Finale strepitoso.

Elena Cesana (12-Festa di carnevale) utilizza uno stile un po’ retrò dal sapore essenziale. Inconcludente.

Marco Zorzan (13-The other side) ci allieta con il suo tratto corposo e ingente di dettagli. Finale divertente e inatteso.

14 frammenti che ispezionano gli angoli più nascosti della nostra coscienza e delle nostre paure, interpellando anche tutta una serie di generi collaterali e miscibili. Nonostante si presentino diversi illustratori con prime esperienze, alternati ad altri più consumati, il risultato che ne deriva è un’antologia che prende piena sufficienza perché esploratrice e temeraria.


Voto: 6 ½

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