Kung Fu Panda 4, video intervista a Fabio Volo voce di Po: “Vorrei uno spin-off su Maestro Shifu”

Il quarto capitolo è al cinema dal 21 marzo con Universal Pictures.

Pubblicato il 22 Marzo 2024 alle 10:45

Un po’ a sorpresa dopo un decennio è tornato al cinema Po, ovvero il maestro di kung fu più improbabile del mondo, con un quarto capitolo targato DreamWorks Animation: Kung Fu Panda 4, dal 21 marzo in sala con Universal Pictures.

Dopo aver sfidato la morte in tre incredibili avventure sconfiggendo nemici di fama mondiale con il suo straordinario coraggio e le sue pazzesche abilità nelle arti marziali, Po, il Guerriero Dragone (in originale Jack Black, in Italia con la voce di Fabio Volo), è chiamato dal destino a… darci un taglio. Gli viene infatti affidato il compito di diventare il capo spirituale della Valle della Pace.

Questo comporta però un paio di problemi evidenti. In primo luogo, Po ne sa di leadership spirituale tanto quanto di paleodieta e, in secondo luogo, deve cercare e addestrare al più presto un nuovo Guerriero Dragone prima di poter assumere la sua nuova e prestigiosa posizione.

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Po (Jack Black) in DreamWorks Animation’s Kung Fu Panda 4, directed by Mike Mitchell.

Come se non bastasse, di recente è stato avvistato un malvagio e potente signore del crimine, la Camaleonte (Viola Davis), una piccola lucertola in grado di trasformarsi in qualsiasi creatura, grande o piccola che sia. La Camaleonte ha messo gli occhi sul Bastone della Saggezza di Po, che le darebbe il potere di risvegliare dal regno degli spiriti tutti i cattivi che Po ha sconfitto.

Po ha quindi bisogno di aiuto. Lo troverà (più o meno?) nella ladra Zhen (Awkwafina), una volpe corsara che fa davvero impazzire Po, ma le cui abilità si riveleranno preziose. Nel tentativo di proteggere la Valle della Pace dagli artigli rettiliani della Camaleonte, questa strana coppia comica dovrà unire le proprie forze. Nel frattempo, Po scoprirà che gli eroi si possono trovare nei luoghi più inaspettati.

La pellicola si avvale delle voci storiche di Dustin Hoffman (Maestro Shifu), James Hong (Mr. Ping), Bryan Cranston (Li Shan), Ian McShane (Tai Lung), Ke Huy Quan (Han, il leader del Covo dei Ladri). Kung Fu Panda 4 è diretto da Mike Mitchell (Trolls, Shrek e vissero felici e contenti) e prodotto da Rebecca Huntley (Troppo Cattivi. La co-regista del film è Stephanie Ma Stine (She-Ra e le principesse guerriere).

Per l’occasione abbiamo incontrato Fabio Volo per chiedergli cosa si prova a doppiare per la quarta volta Po, ecco cosa ci ha raccontato nella nostra intervista.

Kung Fu Panda 4, video intervista a Fabio Volo voce di Po

Se il primo film era chiaramente Karate Kid, gli altri due e questo quarto a quali film potremmo associarli secondo te?

Fabio Volo: Io in questo Kung Fu Panda 4 ci ho visto addirittura l’Odissea, pensa te, sono addirittura arrivato a questo classico: il ritorno, l’abbandonare l’armatura, le battaglie, il tornare a casa, il lasciare spazio agli altri per le loro battaglie, perché lui credo abbia fatto le sue.

Dato che Kung Fu Panda è una saga che parla di insegnamenti, che cosa ti ha insegnato Po dopo quattro film, che non sono pochi?

Mi ha insegnato tantissimo: lui fa delle sue debolezze un punto di forza, l’entusiasmo nell’affrontare le cose, il sognare anche oltre le sue possiblità, la tenacia, la bontà, la gentilezza d’animo, il cuore fanciullo, ci sono stati tanti insegnamenti a vari livelli. In questo quarto capitolo forse il saper fare un passo indietro, lasciare il proprio spazio a qualcun altro, che non è facile, soprattutto in questo Paese, dove nessuno vuole mollare. Diventare una guida spirituale più che un guerriero che tira calci e pugni, come dice lui.

A questo proposito, questo film parla di eredità. Po è ancora giovane, come se avesse imparato l’altro ieri tutto quello che sa, però già pensa ad un suo successore. A te, che sei ancora giovane, è capitato di pensare ad una tua eredità?

Intanto grazie per il giovane, ma lo sono in Italia, in qualsiasi altro Paese sarei un vecchio (ride). Io ho fatto del mio lavoro l’espressione di me stesso, quindi sono in un certo senso autentico, né bravo né non bravo, sono semplicemente io. Una misura che non ha un paragone, quindi non ho un erede nel senso che dovrebbe essere me (ride). Però ci saranno degli eredi a modo loro nella radio, nei libri, in quello che faccio. Non credo ci sia un nuovo me e me lo auguro anche per lui (ride).

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Una curiosità da dietro le quinte, dopo i turni di doppiaggio ti veniva voglia di ravioli al vapore o di cucina cinese in generale?

Sì, io li mangio spesso perché mi piacciono e abito vicino ad un posto dove li fanno molto buoni. Devo dire che in quei giorni ne ho mangiati di più, perché ovviamente vedendoli mi veniva l’acquolina (ride).

Dopo quattro film possiamo dire che il tuo animale guida è un panda?

Nella mia vita vera no, ma sicuramente lui è stato una guida. Nella vita vera i miei animali guida sono cambiati negli anni, non sono sempre gli stessi. Fino a poco tempo fa eravamo arrivati alla tigre, e adesso ne sta arrivando uno nuovo. Ve lo dico in Kung Fu Panda 5 (ride)!

A proposito di sequel e della DreamWorks, un crossover che ti piacerebbe vedere con un altro film della DreamWorks oppure uno spin-off su un personaggio che non sia Po?

Mi piacerebbe un film su Maestro Shifu. Uno spin-off sulla sua vita, su come ha iniziato, perché c’è un po’ di storia del suo percorso, aveva un amico che è diventato un nemico, che ricorda un po’ altri personaggi classici di altri film. Mi piacerebbe perché è in un certo modo il Kung Fu Panda più avanti, vedere cosa mi dovrei aspettare da Po. Un’origin story insomma.

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