I Cavalieri dello Zodiaco: 30 anni di ricordi e di emozioni

Pubblicato il 26 Marzo 2020 alle 11:00

Il 26 Marzo 1990, esattamente 30 anni fa, le frequenze di Odeon TV trasmettevano “Pegasus l’Invincibile”, primo episodio di quella che in breve tempo sarebbe diventata una vera e proprio serie animata di cult per più di una generazione: I Cavalieri dello Zodiaco.

Trent’anni fa avevo 9 anni e frequentavo la terza elementare. Il mio primo incontro con Pegasus e gli altri eroi della serie non avvenne casualmente in tv, ma attraverso le pagine di Topolino dove vidi la pubblicità di una nuova linea di giocattoli — appunto quella dei Cavalieri.

Giocattoli che catturarono subito la mia fantasia, grazie al fascino misterioso di quei guerrieri in armatura legati ai segni zodiacali, alle costellazioni e ai miti dell’Antica Grecia.

La pubblicità, se ricordo bene, informava i lettori che la serie sarebbe stata trasmessa su Odeon TV dal 26 Marzo, dal Lunedì al Venerdì subito dopo pranzo; un orario per me impossibile, dal momento che frequentavo il tempo prolungato fino alle 15:30.

Per fortuna le vacanze pasquali erano imminenti e così prima ricevetti in regalo il mio primo giocattolo, il Cavaliere della Bilancia (che sarebbe diventata la mia armatura preferita), e poi riuscii a vedere un episodio della serie: “Pegasus e Pegasus Nero” (episodio 11).

Inutile dire che fu un vero e proprio colpo di fulmine! Rimasi letteralmente rapito, per lo stile grafico, il ritmo della narrazione, il pathos, i combattimenti come mai ne avevo visti e i personaggi che bucavano lo schermo con la loro caratterizzazione.

Finite le vacanze si ripresentò l’ostacolo dell’orario; provai a convincere mio padre a programmarmi la registrazione degli episodi, ma, vista la sua scarsa affinità con la tecnologia, l’esperimento durò una manciata di episodi appena (sigh!).

Arrivò l’estate e Odeon TV decise di replicare la serie dall’inizio nel preserale, così riuscii finalmente a gustarmi la serie dal primo episodio. Con mio sommo rammarico la serie si interruppe sul più bello, al 52° episodio, lasciando in sospeso l’avvincente scontro tra Pegasus e Ioria.

Iniziato il nuovo anno scolastico, con i compagni di scuola non si parlava praticamente d’altro che dei Cavalieri, che occupavano interamente il tempo dei giochi della ricreazione in attesa che qualcuno si decidesse a trasmettere il resto della serie.

Anche qui fu Topolino a venirci in soccorso, grazie a una pubblicità dei giocattoli che annunciava anche la ripresa della serie, intitolata Il Ritorno dei Cavalieri dello Zodiaco e fissata per il 6 Novembre 1990 su Italia 7.

Questa volta gli episodi erano programmati il Martedì, Giovedì e Sabato nel tardo pomeriggio, decisione che mi rese decisamente contento perché finalmente compatibile con gli orari scolastici!

Riuscii a vedere tutti gli episodi, commentandoli quotidianamente con i compagni di scuola, fino alla fine della messa in onda conclusasi nell’Aprile 1991.

Le ultime battute dell’episodio finale ci fecero sperare che nuove storie potessero essere realizzate, una speranza rimasta tale fino alla fine dell’Estate del 1992, quando in edicola trovai il numero 2 di quello che all’epoca chiamavo il giornalino dei Cavalieri — ovvero la prima edizione italiana del manga del maestro Masami Kurumada a cura di Granata Press.

Comprai sia quello che il numero 2 di Ken il Guerriero, un’altra serie che mi conquistò in quegli anni.

L’impatto fu anche qui folgorante, visto che fino ad allora le mie letture a fumetti si erano limitate a Topolino e al Corriere dei Piccoli; un impatto probabilmente anche maggiore rispetto alla visione della serie in tv, per via del taglio più crudo di testi e disegni.

Senza contare la scoperta dei nomi originali dei personaggi e delle tecniche, nonché tutte le differenze nella trama che resero l’uscita degli albetti un appuntamento imperdibile.

Si era insomma “riacceso il cosmo” e la lettura del manga accompagnò me e alcuni amici delle medie fino all’estate del 1994, quando si concluse la pubblicazione della serie con l’albo numero 42.

Ricordo che il momento più emozionante di quella prima lettura fu l’inizio della saga di Ade, quando il Maestro dei Cinque Picchi riassunse l’aspetto di gioventù e scese personalmente in campo per combattere!

La lettura degli albetti della Granata Press, inoltre, mi fece scoprire il mercato degli anime in videocassetta: inutile dire che la mia prima VHS fu un film dei Cavalieri, il secondo – L’Ardente Scontro degli Dei.

Grazie alla rivista Mangazine entrai in contatto con l’attualità dell’animazione giapponese — proprio con il numero dedicato al compianto Shingo Araki, la cui pubblicità vidi proprio su un albo dei Cavalieri.

La mia passione per gli anime e i manga (e quello che vi ruota intorno), in conclusione, è principalmente sbocciata grazie alle vicende dei Cavalieri; e se da tanti anni ormai scrivo su queste pagine è anche merito (o colpa!) di Pegasus e compagni.

Lasciamo ora la parola a voi, nello spazio dedicato ai commenti presente sia sul sito sia sui nostri canali social: siamo curiosi di conoscere come avete conosciuto I Cavalieri dello Zodiaco e quali ricordi custodite con più affetto.

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