Odio Favolandia 4 di Skottie Young | Recensione

Pubblicato il 26 Gennaio 2019 alle 11:00

Capitolo conclusivo delle avventure di Gertrude a Favolandia: tra vecchi ritorni e nuovi ruoli, questa sembra essere veramente la resa dei conti tra la ribelle bambina e lo zuccheroso paese.

Dopo aver fatto conoscere al pubblico italiano la storia di Gertrude (la piccola bambina trasportata “risucchiata” a Favolandia, un “perfetto” mondo delle favole), Larry (sua guida alata) e tutti gli altri personaggi del mondo di Favolandia, BAO Publishing pubblica il quarto e ultimo volume dell’opera di Skottie Young. Gert riuscirà a tornare a casa, dopo aver letteralmente passato le pene dell’Inferno?

NEL REGNO DEI MORTI

Il terzo volume si era concluso con Gert passata all’altro mondo e, ovviamente (in caso non foste d’accordo, chiedete alle numerose vittime che Gert si è lasciata dietro nel corso di questi volumi!) finita all’Inferno, dove è chiamata a rispondere dei suoi peccati e, come vuole la tradizione, pagarne il prezzo. Ma come si può punire un individuo che, all’apparenza, risulta essere diabolico e inarrestabile? Osservando Gert, la risposta è ovvia: condannandola a vivere e rivivere all’infinito le sue avventure a Favolandia. Sarà questo il destino della piccola (ma invecchiata, almeno nell’animo) bambina terribile, da qui fino all’eternità…almeno fino a quando, la strega Horribella, non libera su Favolandia una spaventosa minaccia in grado di distruggere l’intero regno. E sarà proprio la tanto odiata Gert ad essere “arruolata” per fronteggiare l’imminente catastrofe…riuscirà a salvare Favolandia? O cederà alla tentazione e contribuirà a distruggerla per sempre?

FAN**LO FAVOLANDIA!

 

Come i tutti i finali degni di questo nome, quest’ultima avventura contenuta nel quarto volume conclude e racchiude in sé tutte le tematiche portate fino ad ora avanti in Odio Favolandia, illuminandole da una diversa prospettiva: attraverso dialoghi indotti dalle situazioni, Gert rivelerà finalmente i veri motivi che la spingono ad odiare così profondamente Favolandia, un regno così perfetto dove però si è costretti a vivere in un determinato modo, senza avere la possibilità di esprimersi e svilupparsi come persone (e, non a caso, durante gli anni trascorsi nel non-luogo incantato, non è invecchiata e dunque maturata, bensì rimasta in una sorta di “tempo ciclico” sempre uguale a se stesso). La stessa ribellione contro le imposizioni e la chiusura in gabbia da parte del contesto in cui si vive tornerà “scoppiando” poi nel finale, dove finalmente emergerà il come e il perché Gertrude sia finita in un posto come Favolandia.

Oltre ad una nuova e ultima irriverente avventura di Gertrude dunque, ricca come sempre di azione, sfacciataggine e poca eroicità, Skottie Young (a cui va anche dato il merito di aver traslato magnificamente lo stesso tono usato per la sceneggiatura nel tratto e nello stile dei disegni) fa emergere in superficie i temi portanti di tutta la storia, nascosti e seminati lungo il percorso (per non risultare troppo invasivi e contrastare col vincente tono irriverente dato alla serie) e che, proprio per questo, risultano ora più sorprendenti e brillanti.

Retrospettivamente, tutta la storia di Gert e di Favolandia si plasmano ora coerentemente nella mente del lettore che forse ora, finalmente (e dopo quattro volumi!) può gridare all’unisono insieme alla protagonista, leggendo le ultime pagine: fan**lo Favolandia!

 

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