Mohawk River di Mauro Boselli e Angelo Stano | Recensione

Pubblicato il 19 Dicembre 2018 alle 11:00

Una grande storia dell’America di Frontiera raccontata da un duo d’eccezione: Mauro Boselli ed Angelo Stano.

Mauro Boselli, da grande appassionato di storia degli Stati Uniti, e da curatore e sceneggiatore di Tex, ormai sa raccontare le selvagge terre d’America con un livello di dettaglio e di maestria ineguagliabile. Mohawk River è il volume che ripropone in un’edizione di pregio una storia già pubblicata dalla Sergio Bonelli Editore alcuni anni fa nella collana speciale “Le Storie”.

Il duo composto da Mauro Boselli ed Angelo Stano (autore dei disegni) è un pezzo di storia della SBE che continua ad avere un percorso in divenire, e che rimanda a due storici personaggi della casa editrice di via Buonarroti: Tex e Dylan Dog. Ma in Mohawk River i due storici fumettisti si ritrovano su un terreno neutrale (certamente più familiare a Mauro Boselli) nel quale sono in grado di tirare fuori tutta la loro maestria.

Mohawk River è la storia di Riley Black, un guerriero indiano che, nel 1755, in un territorio nei pressi di New York, si ritrova ad aiutare il giovane Daniel Chapman per cercare di liberare il fratello più piccolo e la sorella Ebbie, entrambi rapiti dalla tribù degli Abenaki. Sullo sfondo di questa vicenda viene raccontata la guerra tra francesi ed inglesi nelle terre coloniali. Le stesse tribù native si schiereranno con un esercito o con l’altro, creando una commistione di schieramenti che non farà più differenza di origini e discendenze ma che ha in comune la voglia di sopraffare l’altra fazione, e conquistare territori.

A segnare il cambio di passo sarà l’amore tra Ebbie e la spia francese Alain Rivière, un sentimento che travalica gli schieramenti, e che porterà ogni personaggio protagonista a scardinarsi dal proprio ruolo.

Mauro Boselli è abile nel riuscire a raccontare una storia di amore e guerra all’interno di un contesto storico non facile da descrivere come la guerra franco-indiana. Lo stesso autore parla nella prefazione al fumetto di quella terra di sogni e racconti quali è l’America di Frontiera. Alcune delle più grandi storie di genere (soprattutto western e d’avventura) sono ambientate in quel territorio, nel periodo a cavallo tra il Settecento e l’Ottocento. La conquista del territorio, le lotte e le avventure di uomini a caccia di un qualcosa di nuovo e inafferrabile è la base dei generi western e d’avventura, e l’epoca degli Stati Uniti di Frontiera è forse l’emblema massimo di queste storie.

Mauro Boselli è riuscito nella non facile impresa di raccontare una storia calata in un periodo ben definito da dover descrivere e raccontare ai lettori più inesperti, ma inserendo personaggi ben caratterizzati, capaci di trasmettere empatia. Il carisma dell’affascinante e valoroso tenente Alain Rivière, quello del sadico e cattivo  Benda Nera, oltre che la presenza di Corvo Nero Riley Black fanno la differenza. La storia raccontata da Boselli alterna il proprio ritmo tra momenti più utili a far capire il contesto storico, e scene più rilevanti a livello narrativo, che convergono verso un finale vertiginoso nel quale è contenuta l’essenza di Mohawk River.

Nonostante centinaia di migliaia di uomini abbiano lottato per conquistare dei territori e creare dei confini nell’America di Frontiera l’essenza stessa di quelle terre è la ricerca della libertà e del proprio modo di essere. Ed i protagonisti di questa storia riusciranno alla fine a raggiungere quest’obiettivo.

Il disegnatore storico, emblema dei fumetti di Dylan Dog, Angelo Stano, si cimenta invece su un territorio meno praticato, riuscendo comunque a caratterizzare l’ambiente ed i personaggi rappresentati. Il suo stile autoriale (divenuto iconico nei fumetti dedicati all’Indagatore dell’Incubo) in Mohawk River si svincola dall’immagine iconica a cui è generalmente associato per farlo mettere in gioco su un terreno diverso, rappresentandolo per ciò che è: un disegnatore espressivo, dinamico, ed in grado di raccontare una storia, una vita, un’esperienza anche solo attraverso l’espressione di un personaggio. E questa è vera arte.

Ha fatto più che bene la Sergio Bonelli Editore a proporre in un volume di pregio questo speciale della collana “Le Storie”, dando così una nuova vetrina ad un fumetto che incarna in pieno la cifra artistica ed il potenziale autoriale che questa casa editrice possiede. Mettere insieme due mostri sacri come Boselli e Stano è di per sé sinonimo di qualità, che diventa arte pura per tutti gli amanti di quelle storie di un’America di Frontiera che non smetteremo mai di amare.

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