Tartarino di Tarascona – La Grande Letteratura a Fumetti Vol. 30 | Recensione

Pubblicato il 2 Dicembre 2018 alle 17:00

C’è una bella differenza tra leggere romanzi che trattano di straordinari episodi di caccia e viaggiare di persona fino in Algeria alla ricerca del grande leone africano! Ma l’esuberante Tartarino di Tarascona non si tira mai indietro, quand’anche abbia il cuore turbato da una bellissima araba… Un’avventura piena di truci peripezie, prima del trionfale ritorno nell’amata cittadina di Tarascona! Un personaggio della Francia meridionale basato su racconti più o meno immaginari, diventato archetipo della letteratura brillante. Mondadori Comics propone l’adattamento fumettistico di uno dei capolavori della letteratura umoristica: Tartarino di Tarascona di Alphonse Daudet! Pierre Guilmard scrive e disegna un’opera di piacevole intrattenimento, conservando lo spirito del modello letterario!

Questa nuova uscita della collana La Grande Letteratura a Fumetti si concentra sull’umorismo, dal momento che propone l’adattamento fumettistico di Tartarino di Tarascona, l’opera forse più conosciuta del francese Alphonse Daudet.

Quando fu pubblicata suscitò molte polemiche e i cittadini di Tarascona la considerarono offensiva nei loro confronti. In realtà, l’autore non intendeva attaccare nessuno e aveva semplicemente scelto la città di Tarascona come sfondo iniziale della trama semplicemente perché gli piaceva il nome.

In ogni caso, un intento satirico c’era. Daudet voleva prendere di mira i romanzi d’avventura e l’esotismo di tante opere ambientate in luoghi esotici. Immaginò, quindi, il protagonista, Tartarino, un uomo bonario e ingenuo che vive, appunto, a Tarascona. E’ ben voluto e tutto sommato non vive male ma è desideroso di avventure e si immagina nel ruolo di cacciatore di leoni. Una parte di lui vorrebbe sperimentare situazioni eroiche, un’altra preferisce la tranquillità.

A un certo punto, dopo una serie continua di vanterie, è costretto, suo malgrado, a partire per l’Algeria, con l’obiettivo, appunto, di andare a caccia di leoni. Ma le cose non saranno facili. Innanzitutto, conoscerà un principe dedito alle truffe che approfitterà della sua candida onestà, lo ingannerà e lo metterà nei guai. Per giunta, una volta arrivato in Algeria, si invaghirà di una bella araba che, comunque, non è una ragazza onesta come vorrebbe fargli credere.

Inoltre, Tartarino si renderà conto che l’Algeria è diversa da come se l’era immaginata. I leoni non sono numerosi e il paese non assomiglia affatto a quello descritto dagli autori di romanzi cavallereschi e avventurosi. Anzi, è un luogo forse persino più noioso di Tarascona. Malgrado ciò, la trama è ricca di disavventure e peripezie di vario tipo e non mancano momenti divertenti. E’ proprio l’umorismo l’elemento fondamentale della storia e Pierre Guilmard ne mantiene inalterato lo spirito.

Testi e dialoghi sono curati e hanno il pregio di intrattenere il lettore. L’autore si è pure occupato dei disegni e il suo tratto non è assolutamente naturalistico. Prevale un’impostazione cartoon, senz’altro appropriata per una storia simile. Ogni vignetta è ricca di dettagli e nel complesso Guilmard svolge davvero un ottimo lavoro.

Se, quindi, cercate un fumetto capace di farvi sorridere, questo numero de La Grande Letteratura a Fumetti è ciò che fa per voi. Pierre Guilmard riesce a conservare lo spirito originario del modello letterario, scrivendo testi e dialoghi curati e divertenti. Si occupa pure dei disegni e propone tavole efficaci caratterizzate da un piacevole stile cartoonesco.

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