Tex Willer 1 – Vivo o Morto! | Recensione

Pubblicato il 18 Novembre 2018 alle 17:00

Da poco è in edicola una nuova serie con protagonista Aquila della Notte, che racconta il suo periodo giovanile.

Tex Willer è tornato in una nuova veste. I nostalgici che hanno amato, letto e riletto le vecchie avventure di Aquila della Notte, scritte da Gianluigi Bonelli, e disegnate da Aurelio Galeppini, in questi giorni hanno potuto riassaporare lo spirito delle storie giovanili di Tex.

Ultimamente la Sergio Bonelli ha proposto diversi fumetti ambientati nel periodo giovanile del ranger, quando ancora era un fuorilegge. Ma il salto di livello decisivo lo ha fatto fare il Maxi Tex intitolato “Nueces Valley”. Il racconto di storie incentrate sulle peripezie di tutta la famiglia Willer, e nelle quali addirittura si vedeva un Tex ancora nella pancia della madre, sono state lo spunto decisivo dato al direttore generale SBE Simone Airoldi per proporre una nuova serie.

Del resto questo nuovo Tex Willer è figlio dell’impronta del curatore della testata Mauro Boselli, il quale sin dalla sua prima sceneggiatura ha sempre cercato di dare nuova linfa al passato di Tex, sfruttando personaggi e situazioni, solo accennate negli albi precedenti, per creare qualcosa di nuovo.

E Vivo o Morto! inizia proprio dal periodo in cui Tex era considerato un fuorilegge (particolare ben evidenziato dall’ottima copertina di Maurizio Dotti) e cerca di mettere in luce particolari inediti presenti nel primo storico albo Il Totem Misterioso. La storia racconta di una banda, capeggiata da John Coffin, che ha intenzione di prendere Tex e di ottenerne la taglia. Ma Aquila della Notte non è così facile da catturare, soprattutto se porta con sé uno spirito giovanile che gli permetterà di mettere in mostra tutta la spavalderia e l’irruenza dei primi anni.

Questo primo numero della nuova serie di Tex mette in evidenza un Mauro Boselli che cerca di comprimere in oltre sessanta pagine di fumetto una storia che generalmente è abituato ad adattare col doppio della foliazione. Tutto ciò riesce a dare maggior ritmo alla sua narrativa. Inoltre, non c’era miglior occasione di una serie basata sugli anni giovanili di Tex per esaltare tutta la vena tex-citazionista di Boselli, il quale in questo albo inserisce la banda di John Coffin, il fuorilegge Jimmy Jones, e gli indiani Chiricauhas.

Ad accompagnarlo ci sono i disegni di un Roberto De Angelis, capace di rispettare la tradizione più classica texiana, ma, allo stesso tempo, di tirare fuori una linea più morbida e fresca, oltre ad un paio d’inquadrature che in un albo della serie regolare di Tex non si sarebbero mai potute realizzare.

Il pezzo forte di Vivo o Morto! è però proprio l’entrata in scena di Tex. Boselli è stato abilissimo nel lasciare Aquila della Notte defilato nelle prime pagine, facendo in modo che fossero i banditi a citarlo ed a parlarne, quasi come fosse una sorta di leggenda metropolitana. In questo modo la sua comparsa in scena è stata enfatizzata, e l’immagine giovanile di Tex Willer è stata esaltata dai disegni di De Angelis che lo hanno reso epico, imponente, ma allo stesso tempo possessore di quei lineamenti tipici che il protagonista porterà avanti nel tempo, e che sono inconfondibili per i lettori navigati.

Inoltre la SBE ha deciso di proporre questa nuova serie proponendo un formato snello già visto sul Tex Classic, ma cercando di non allontanarsi troppo dallo stile tipografico dei tipici albi bonelliani. Una scelta che sembra risultare vincente perché non allontana dall’idea del fumetto della serie regolare, ma allo stesso tempo caratterizza anche a livello grafico e visivo questa nuova serie.

Vivo o Morto! è l’ideale primo albo di una nuova serie che punta a regalare nuove ed intriganti storie ai grandi appassionati di Tex, facendo variare un po’ il tema centrale. Ma allo stesso tempo questa nuova serie può essere in grado di attirare un pubblico inedito, e giovane, considerando anche il tentativo di unire il linguaggio e le situazioni tipiche degli albi di Tex, con un tratto più fresco, e capace di imprimere un po’ di quell’irruenza e di quello spirito giovanile di cui il Tex protagonista della nuova testata è completamente pervaso.

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