Io sono Zagor | Recensione

Pubblicato il 16 Novembre 2018 alle 11:00

Scopriamo insieme in questo corposo volume chi è Zagor, lo Spirito con la Scure, accompagnati da Zagor stesso.

Questo volume, infatti, è un ritratto in prima persona dell’invincibile giustiziere di Darkwood, che si dipana tra fumetto ed il racconto scritto, attraverso alcune delle sue storie più belle.

Per chi non conoscesse nulla del personaggio creato da Guido Nolitta (alias Sergio Bonelli) e graficamente da Gallieno Ferri, sappiate che il suo vero nome è Patrick Wilding, ma gli indiani lo conoscono invece come  Za-Gor-Te-Nay, “Lo Spirito con la Scure”, ed è il giustiziere che opera sulla Vecchia Frontiera americana della prima metà del Diciannovesimo secolo, per mantenere la pace, proteggere le tribù indiane e dare la caccia ai malfattori. Vestito del suo inconfondibile costume rosso dalla foggia indiana, con il simbolo dell’Uccello Tuono, combatte per la Giustizia, usando anche un’arma da fuoco, ma soprattutto una scure di pietra che maneggia con incredibile maestria e che lo contraddistingue. Leale e generoso e dotato di un animo vagabondo, Zagor è sempre pronto ad accorrere, accompagnato dal fedele amico Cico, dovunque ci sia bisogno di lui.

Dopo una interessante introduzione di Moreno Burattini, che ci illustra il primo incontro tra i due creatori di Zagor, la loro volontà di collaborare per creare qualcosa di nuovo per la casa editrice milanese che si distanziasse da quello che rappresentava Tex per i lettori nonché la decisione sulla sua collocazione temporale e spaziale (una scelta che, contrariamente a quanto può pensarsi, è stata molto ponderata e sempre rispettata nel contesto zagoriano), come detto, Zagor inizia a raccontare la sua storia attraverso dieci capitoli, partendo dalla sua infanzia e raccontando alcune tappe fondamentali di quello che è il suo cammino di vita, in cui lo hanno accompagnato (e continuano a farlo) migliaia di lettori.

La storia alterna storie a fumetti (tra le più classiche e famose del personaggio) a prose “scritte” dallo stesso Zagor in cui esplicita quanto raccontato nelle storie, ma ampliandolo.

Tra i racconti inclusi troviamo anche la breve storia completa dal titolo Mo-Hi-La La palude maledetta che, scritta da Moreno Burattini per i disegni di Walter Venturi, svela il motivo per cui Zagor ha scelto proprio l’isolotto di Mo-hi-la per costruire là la sua capanna. Il racconto non è mai stato proposto in volume e, anzi, viene per la prima volta pubblicato per intero, perché apparve sull’album di figurine dedicato a Zagor dalla Panini nel 2016 e dunque presentata con alcune vignette mancanti da completare con gli adesivi.

Degna di nota anche la prima parte dello Spirito con la Scure, apparsa nel giugno del 1961 su un albetto a striscia intitolato “La foresta degli agguati” in cui inizia il cammino della serie di Zagor. Qui i disegni di Gallieno Ferri sono ancora molto influenzati dalla sua lunga esperienza francese, ma la personalità delle storie già è perfettamente riconoscibile.

In sintesi, vale la pena acquistare il volume? Se siete appassionati del personaggio vale certamente la pena per le curiosità che riuscirà a soddisfare e per alcune storie particolarmente valorizzate dal formato. Tuttavia, per chi non amasse le ambientazioni del personaggio o in genere la scrittura italiana nell’ambito dei fumetti, è un acquisto che non potrà soddisfare e non vi farà cambiare idea, anche se presentato in un volume particolarmente curato. Se invece vi incuriosisce conoscere Zagor, questo potrebbe essere un ottimo punto di partenza, nonostante il prezzo possa piuttosto consigliare di cominciare da albi singoli.

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