X-Men di Chris Claremont e Jim Lee – Eroi Marvel in Bianco e Nero Vol. 4 | Recensione

Pubblicato il 26 Agosto 2018 alle 11:00

Volete sperimentare la magia del fumetto Marvel anni novanta in bianco e nero? Allora non perdete questo volume degli X-Men, impreziosito dalla spettacolare arte del grande Jim Lee che illustra alcune storie di Chris Claremont di portata epocale!

Negli anni ottanta la serie degli X-Men era in assoluto la più venduta non solo della Marvel ma dell’intero mercato americano, grazie alle complesse e labirintiche trame del geniale Chris Claremont. L’autore aveva preso un nucleo di personaggi rendendoli, episodio dopo episodio, sempre più complessi e sfaccettati, inserendoli in vicende ricche di pathos e mistero, e suscitando in questo modo l’entusiasmo di tantissimi fan. Inoltre, aveva ideato numerosi character, dando quindi vita a un vero e proprio universo narrativo.

La Marvel ovviamente sfruttò la cosa e nei primi anni novanta gli albi targati X continuavano a vendere molto. La casa editrice decise quindi di varare una seconda testata dedicata agli allievi del Professor Xavier, chiamandola semplicemente X-Men. Le vendite furono enormi e il comic-book fu subito considerato rappresentativo dei fumetti anni novanta, contrassegnati da trame dal ritmo serrato e disegni ipertrofici e adrenalinici. Non per nulla i primi numeri vennero affidati al coreano Jim Lee, uno dei nomi più significativi della voga ultracinetica dei comics, che in seguito avrebbe lasciato la sua impronta all’Image, etichetta da lui fondata insieme a Todd McFarlane e altri transfughi della Marvel.

Qualcosa, però, non funzionò. Claremont, infatti, non vedeva di buon occhio la nascita di un secondo mensile degli X-Men e aveva da tempo contrasti con l’allora editor in chief Bob Harras che gli imponeva drastici cambiamenti nelle trame. Claremont scrisse, perciò, solo i primi tre episodi di X-Men per poi abbandonare clamorosamente la serie che aveva firmato per tanti anni e la stessa Casa delle Idee. A partire dal quarto episodio, toccò a Jim Lee occuparsi delle sceneggiature, coadiuvato da John Byrne e Scott Lobdell.

Claremont ebbe modo, comunque, di ideare una vicenda in tre parti memorabile che molti videro come un doloroso addio ai mutanti. In quel periodo esistevano due team di Uomini X: la squadra Blu composta da Ciclope, Wolverine, Bestia, Gambit, Psylocke e Rogue, e quella Oro che annovera tra le sue fila Tempesta, Jean Grey, Arcangelo, Colosso e l’Uomo Ghiaccio. Per una serie di ragioni, entrambe devono affrontare il loro acerrimo nemico, Magneto. Costui, ormai consapevole di non poter rinunciare al suo odio nei confronti degli homo sapiens, decide di sferrare il colpo finale contro l’umanità, con conseguenze agghiaccianti.

Claremont rievoca tutte le trame concepite nel corso degli anni e le parole finali del Maestro del Magnetismo, veramente intense, sono da considerare una specie di testamento artistico dello stesso Chris. L’azione e l’introspezione sono ben equilibrate e i primi tre albi di X-Men sono da annoverare tra le migliori produzioni in assoluto della lunga e gloriosa storia della Marvel. Nel n. 4, Lee e Byrne introducono Omega Red, villain destinato ad apparire spesso nelle collane mutanti, e impostano una piacevole story-line che coinvolge anche i temibili Fenris e il bizzarro Mojo.

Il volume, comunque, è da prendere in considerazione per i disegni sublimi di Jim Lee. In questa edizione in bianco e nero il suo stile dettagliato, naturalistico e dinamico ha un impatto incredibile. La monocromia enfatizza l’elemento cinetico delle matite. Il penciler concepisce figure perfettamente proporzionate, carismatiche e non prive di carica erotica. Personaggi come Ciclope e Wolverine evocano un machismo innegabile e le sue sensuali eroine sono una gioia per gli occhi. Se c’è un appunto da fare è nel fatto che spesso Jean Grey, Rogue o Tempesta sono raffigurate più come pin-up che come supereroine e questo è un vezzo tipico di Jim Lee, ancora oggi persistente.

Ciò, però, non inficia la qualità complessiva del suo lavoro. Le sequenze dei combattimenti o quelle ambientate nello spazio sono inoltre impreziosite da giochi d’ombra di notevole raffinatezza. Insomma, se proverete questo volume non potrete non estasiarvi con il talento ineguagliabile di un artista ormai reputato tra i migliori del fumetto internazionale. Da non perdere.

 

 

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