Vintagerotika – Jacula | Recensione

Pubblicato il 23 Luglio 2018 alle 11:00

Torna la prima sexy vampira dei fumetti! Vampirella? Assolutamente no! Si tratta di Jacula, la sensuale anti-eroina protagonista di una mitica serie italiana, con un episodio scritto e disegnato da Luca Laca Montagliani!

L’iniziativa editoriale Vintagerotika si propone di presentare in uno stile al passo con i tempi alcune sensuali eroine che negli anni sessanta e settanta ammaliarono generazioni di lettori e scandalizzarono i benpensanti. Le loro storie furono pubblicate in albi tascabili in bianco e nero che ottennero un incredibile successo e rappresentano tuttora un glorioso momento del fumetto italiano. Molte di queste collane, infatti, furono realizzate da autori di tutto rispetto e non erano affatto banali.

Luca Laca Montagliani ha quindi pensato di rievocare gli antichi fasti dell’erotismo made in Italy con una serie di albi autoconclusivi incentrati sulle principali eroine del passato. Tra esse spicca Jacula. La sua importanza è innegabile, anche perché è stata la prima sexy vampira dei fumetti. Nacque addirittura prima della più famosa Vampirella, a opera dei leggendari Renzo Barbieri e Giorgio Cavedon che la fecero esordire in alcuni episodi di Isabella, altra celebre protagonista di una serie molto amata dal pubblico, per la loro casa editrice Erregi.

Grazie all’interesse suscitato da queste prime apparizioni, Jacula ottenne una propria collana che si rivelò longeva. Le storie avevano atmosfere horror e le trame si ispiravano alla classica narrativa gotica. La stessa Jacula, infatti, agiva in un contesto ottocentesco (sebbene ci siano state avventure collocate in svariate epoche), faceva pensare a certi personaggi dei film di Mario Bava e Riccardo Freda e le sue fattezze si ispiravano a quelle di Patty Pravo, sex symbol degli anni sessanta. Le vicende, se giudicate con la sensibilità odierna, erano piuttosto semplici e nemmeno esplicite. Almeno all’inizio, l’erotismo era accennato e gli autori si concentravano sulle situazioni terrificanti.

Jacula è quindi una vampira e agisce con il suo compagno, il dr. Carlo Verdier, da lei vampirizzato. Grazie alle conoscenze mediche, nonché alchemiche, di quest’ultimo, Jacula è immune ai raggi solari. La serie si concludeva a Londra ed è da qui che Luca Laca Montagliani fa ripartire la saga. La vampira e il suo uomo sono ospiti di un vedovo rumeno e di sua figlia. Peraltro, Jacula si diverte ad amoreggiare con quest’ultima ed è in tale contesto che l’autore ce la presenta. Tuttavia, l’arrivo improvviso di un enorme pipistrello umanoide complica la situazione.

Montagliani apre la storia citando ‘Spleen’, una delle poesie più belle di Baudelaire, stabilendo subito il tono della vicenda, basata certamente sul sesso e sull’orrore, ma impreziosita da una sensibilità tardo romantica e sepolcrale davvero peculiare. E la trama procede con testi e dialoghi intensi e profondi. Facendo i debiti distinguo, secondo me, l’autore ha cercato di evocare, riuscendoci, non solo lo stile delle classiche serie horror italiane degli anni sessanta/settanta, ma pure quello poetico e perturbante dello Swamp Thing di Alan Moore. Il risultato è eccellente e l’albo è coinvolgente.

I disegni sono dello stesso Montagliani che sfoggia un tratto aggressivo, contorto e di grande impatto visivo. Naturalmente, la carnalità e la sensualità di una vampira dagli appetiti irrefrenabili è espressa in modo efficace ma anche la mostruosità della creatura è resa in maniera visivamente impeccabile. Ogni tavola è composta da due inquadrature di dimensioni sempre mutevoli che rendono imprevedibile la lettura. In altre occasioni, invece, Montagliani opta per illustrazioni a tutta pagina. Gioca piacevolmente con l’unione del bianco e del nero che conferisce al fumetto un allure tenebrosa e inquietante.

In definitiva, questo albo dedicato a Jacula è di ottimo livello. Non ha solo il merito di presentare un personaggio da tempo assente e ingiustamente trascurato, ma anche quello di proporre una bella storia con splendidi disegni. Inoltre, anche in questo caso sono inclusi un saggio sull’eroina, la cronologia della serie, la sceneggiatura originale e uno sketchbook. Da provare.

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