Cells at Work! Lavori in Corpo 1 | Recensione in anteprima

Pubblicato il 5 Marzo 2018 alle 10:00

“Siamo fatti così” ambientato nel corpo di un otaku!

Sicuramente molti di voi conoscono Esplorando il corpo umano / Siamo fatti così, la serie televisiva francese a disegni animati del 1987 a scopo educativo e dedicata al funzionamento del corpo umano, ideata da Albert Barillé e più volte riproposta in TV e in edicola.

Spesso, quando la guardavo, mi chiedevo come sarebbe stata una versione in salsa giapponese di questo cartone animato, che, diciamolo, sprizzava stile francese in ogni dove.

Ebbene, dopo molti anni, finalmente la mia curiosità è stata soddisfatta, grazie a Cells at Work! Lavori in Corpo, la serie manga di Akane Shimizu con la consulenza scientifica di Tomoyuki Arada, proposta da Edizioni Star Comics.

La serie, come avrete capito, tratta del funzionamento del corpo umano, presentando, in ogni capitolo del manga, un diverso fenomeno che riguarda il nostro corpo, in positivo od in negativo: per esempio, nel primo volume si dovrà affrontare la minaccia degli pneumococchi, l’allergia ai terribili pollini del sugi, l’influenza e l’abrasione.

Il manga, pur avendo come protagonisti principali, o meglio più ricorrenti, un globulo rosso, ritratto con sembianze femminili, ed un globulo bianco, ritratto invece con sembianze maschili, è in realtà un’opera globale in cui, come in effetti è nella realtà, tutti danno il proprio contributo perché la macchina funzioni al meglio. Ed in effetti nessun personaggio ha un nome proprio, restando sempre chiamati come globulo bianco, globulo rosso, ecc.

La caratterizzazione dei personaggi è deliziosa: le piastrine, cellule più piccole delle altre presenti nel sangue e deputate alla riparazione delle ferite, sono disegnate come bambine e bambini con un cappellino con visiera e t-shirt di qualche misura più grande; i linfociti T killer sono invece rappresentati come una squadra speciale della polizia formata da dei pazzi esaltati che sterminano senza pietà le minacce del corpo umano; i globuli bianchi invece sono caratterizzati come forze di polizia, mentre i globuli rossi sono praticamente dei corrieri del corpo umano, che hanno due divise, una più scura per il sangue venoso ed una più chiara per il sangue arterioso.

Pur essendo un manga con una base assolutamente scientifica, la componente comica è sempre presente in tutte le storie (per esempio, il cartello delle piastrine “è peggio del previsto, ci scusiamo per il disagio” per segnalare la strada chiusa). Tuttavia a margine delle vignette sono spesso presenti delle tabelle in cui vengono spiegati i compiti e le caratteristiche di questi protagonisti della vita e sicurezza del nostro corpo. Come inserto speciale solo una scheda informativa, purtroppo di una sola pagina, tra il capitolo terzo ed il quarto, dedicata a vasi sanguigni e vasi linfatici.

Non mancano le scene di battaglia, che sono ovviamente più violente della controparte francese…

La componente comica è preponderante anche sul versante artistico, con largo uso del deformed per sottolineare la comicità. Ovviamente anche gli ambienti, che rappresentano l’interno del nostro corpo, lasciano spazio alla fantasia e la rielaborazione è molto divertente: per esempio i polmoni sono rappresentati da delle enormi turbine, le arterie come grandi gallerie con ai lati vari condomìni,…  Gli ambienti cedono tuttavia spesso il passo alle rappresentazioni dei personaggi in primo piano. Il tratto è sempre pulito e curato.

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