La Legione Occulta dell’Impero Romano | Recensione

Pubblicato il 12 Gennaio 2018 alle 10:00

Con il secondo titolo della neonata Newton Comics torniamo nell’Antica Roma.

Il secondo titolo targato Newton Comics – neonata sotto-etichetta della più nota Newton Compton – è La Legione Occulta dell’Impero Romano adattamento in forma di graphic novel del primo dei tre romanzi del ciclo su questa misteriosa legione romana ideati e scritti da Roberto Genovesi.

Cos’è la Legione Occulta?

Per la storia ufficiale non sono mai esistiti. Solo le leggende, le chiacchiere scambiate tra i fumi dell’alcol tra i viandanti ubriachi, raccontano della misteriosa Legio Sine Nota. Veggenti, auguri, negromanti e aruspici, raccolti da bambini nelle arene, nei mercati degli schiavi e nei villaggi dati alle fiamme: sono gli uomini di Victor Julius Felix, addestrati a dialogare con spettri e dèi, per evocarne la protezione o sfidarne la cieca violenza, avvezzi a lottare nel campo del soprannaturale, dove niente può la daga romana. Un prezioso alleato per il nascente impero di Augusto, un pericoloso nemico per chi trama contro Roma…

Fra i molti strumenti a sua disposizione per mantenere la famigerata Pax Romana, l’Impero ne ha uno segreto. Una Legione che non risponde a nessuno se non al suo comandante il quale a sua volta risponde solo all’Imperatore… la Legio Sine Nota ovvero un eterogeneo gruppo di mistici che conduce missioni in avanscoperta durante le sue campagne di conquista per evitare “problemi” con gli dei locali e con minacce di tipo soprannaturale.

Per anni questa legione segreta ha prosperato, mantenendo sempre un profilo riservato, ed accogliendo anche i più disparati orfani, schiavi e trovatelli dotati di poteri ma anche qualche adulto come Dagos che è anche il punto di vista attraverso il quale i fatti vengono narrati grazie al pregevole adattamento di Andrea Meucci.

L’autore infatti attraverso tre salti temporali introduce la Legio, ne approfondisce la natura ed i membri principali ed infine rivela quello che è il perno del graphic novel. L’introduzione è spettacolare con la Legio impegnata in Egitto in una missione di soccorso e pronta a fronteggiare una armata di non-morti con alcune azzeccatissime scene fra in cui facciamo la conoscenza dei membri più importanti della Legio fra cui Sibiam – manipolatore di metalli – Jago – capace di dialogare con gli dei – e la veggente Dryantilla. Molti anni dopo Dagos – testimone degli eventi in Egitto – viene accolto nelle fila della Legio e visita il loro quartier generale in Africa dove vengono forniti tutti i retroscena del caso anche sul misterioso comandante Victor Julius Felix.

Nella terza parte c’è però il catalizzatore degli eventi: Dagos infatti sobilla i senatori romani contro la Legio ritenuta blasfema ed intenzionata a sostituire il pantheon degli dei romani con quelli pagani e diventare la guida spirituale dell’Impero. Ma la cospirazione così ordita colpirà solo la Legio oppure Dagos ha in mente altri obbiettivi?

Avendo a disposizione materiale originale validissimo e personalissimo come quello fornito dal romanzo di Genovesi, Meucci gioca sapientemente fra suggestioni americane – soprattutto nella prima parte dove sembra evidente il richiamo a certi stilemi del fumetto supereroistico in cui un gruppo di outsiders fa fronte comune – un pizzico di horror ed alcune soluzioni narrative tipiche del genere peplum e storico di area franco-belga. Il prodotto di queste influenze così eterogenee è una lettura incalzante e dinamica pur mantenendo le caratteristiche del romanzo fantasy-storico su cui si basa.

La parte grafica porta la firma di Lorenzo Nuti che con stile graffiante e stilizzato illustra una storia ricca di suggestioni horror ed esoteriche. Il disegnatore si mette in mostra sin dalle prime pagine grazie ad alcune interessanti scelte in termini di character design non solo dei protagonisti, tutti subito facilmente riconoscibili, ma anche dei personaggi secondari e di alcune creature; una volta presa confidenza con la narrazione poi la costruzione della tavola inizia a variare abbandonante il classico 2×3 e derivati in favore di splash page e alternanza di verticalità ed orizzontalità in cui anche il chiaroscuro gioca un ruolo preponderante con alcune sequenze davvero ben confezionate e molto suggestive.

La Legione Occulta dell’Impero Romano è sicuramente un graphic novel consigliato e capace di accontentare sia i lettori più avvezzi al fantasy-storico che a quelli di fumetti, nel senso più ampio del termine. Un graphic novel dalla grande atmosfera con personaggi interessanti e una trama solida… una vera sorpresa!

Grande uniformità nella confezione e nella cura carto-tecnica fra primo e secondo volume: il cartonato dalla dimensioni ridotte si dimostra una scelta agile dando prestigio alla collana ed il bianco e nero esalta la storia dalle tinte esoteriche, presente un piccola prefazione dello stesso Roberto Genovesi che illustra il progetto dietro la Legione Occulta. Da segnalare l’ottima copertina opera dello stesso Nuti.

Anche questo secondo volume mostra la bontà di Newton Comics ed il suo piccolo “vantaggio” cioè quello di poter attingere da un serbatoio già rodato, e con una sua discreta fetta di lettori appassionati, che è quello dei romanzi storici e fantasy dove sono “nascoste” piccole gemme come questo ciclo della Legione Occulta.

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