La Giusta Mezura, tra amor cortese e moderno | Recensione

Pubblicato il 19 Dicembre 2017 alle 10:00

Mia, una ragazza che ha perso la bussola; Manuel, un ragazzo che pensa di averla trovata; in più, una generazione di quasi-trentenni che fatica a trovare appigli per il futuro. Questi sono gli elementi di La Giusta Mezura, il fumetto di Flavia Biondi che racconta con sguardo realistico due personaggi molto umani.

Tra i fumetti presentati a Lucca 2017 dalla casa editrice Bao Publishing, ha riscosso tanto successo e attenzione tra i lettori La Giusta Mezura, la seconda graphic novel che la fumettista Flavia Biondi ha pubblicato con l’editore milanese (la prima è stata La Generazione, che vi avevamo già recensito).

Flavia Biondi, classe 1988, è una giovane autrice e disegnatrice toscana nota all’inizio della sua carriera anche con lo pseudonimo di Nathanielle. Si è fatta strada nel settore fumettistico fondando, insieme ad alcuni dei suoi colleghi dell’Accademia di Belle Arti di Bologna, il gruppo Manticora Autoproduzioni, contribuendo alle raccolte firmate da questa etichetta indipendente, ma ha pubblicato anche con l’editore Renbooks fumetti a tematiche LGBT.

Di cosa parla La Giusta Mezura? I protagonisti sono Mia e Manuel, una coppia neo-trentenne che però si ritrova ancora a vivere in un appartamento condiviso per studenti. Mia è una ragazza molto pratica, a tratti impulsiva, laureata in scultura, che passa da un lavoretto all’altro per cercare di non mandare in rosso le proprie finanze; Manuel, invece, è uno scrittore idealista che sta riuscendo ad entrare nel mondo dell’editoria grazie ad un romanzo a puntate ambientato in epoca medievale, basato sull’amor cortese. Il lettore trova la coppia in un periodo di crisi a causa della loro diversa indole e non sarà semplice per i due protagonisti ritrovare il loro giusto equilibrio (o meglio, la loro “giusta mezura”).

La storia ruota intorno al rapporto tra Mia e Manuel, ovviamente, ma è condita anche di personaggi secondari e di contorno ben tratteggiati. Tutti si muovono nella città di Bologna, della quale viene raccontato l’ambiente giovane e studentesco. Particolarmente evocative sono anche le tavole che narrano il medioevo idealizzato di Manuel, reso ancora più fiabesco dalla linea delicata dell’autrice.

Con La Giusta Mezura, Biondi dimostra di essere una narratrice matura, sia dal punto di vista visivo che dell’esposizione del racconto. Un racconto incredibilmente vero, con personaggi verosimili a tal punto da lasciare quasi indifeso il lettore a causa di una forte e istintiva immedesimazione nei due protagonisti, specialmente se il lettore in questione ha 25-30 anni e conosce le difficoltà di costruirsi un futuro solido e stabile.

La Giusta Mezura è quindi un fumetto realistico, ma non crudo: lo stile di Flavia Biondi e la sua scelta di realizzare la graphic novel in toni di azzurro (lo stesso volume si presenta con una copertina blu, colore malinconico ma anche “tranquillo”) costruiscono una storia delicata e raffinata, in mancanza anche del forte contrasto di bianchi e neri. L’autrice è quindi riuscita a raccontare un fumetto reale, con un tipo di storia che potrebbe accadere anche al nostro coinquilino, ma ambientandolo comunque in una sorta di “dimensione sospesa”, nonostante Bologna sia perfettamente riconoscibile.

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