Parker 4 Luna-Parker | Recensione

Pubblicato il 30 Ottobre 2017 alle 10:00

Si conclude la saga noir di Parker, lo spietato criminale ideato dal romanziere Richard Stark! Non perdete un gioiello grafico e narrativo scritto e disegnato dal compianto Darwyn Cooke, tradotto in italiano da Editoriale Cosmo!

Editoriale Cosmo ha pubblicato negli ultimi mesi Richard Stark’s Parker, acclamata miniserie IDW che propone adattamenti fumettistici dei romanzi con protagonista lo spietato Parker, criminale dedito alle rapine. La saga ha avuto un incredibile successo, dando fama internazionale al suo creatore Donald E. Westlake che in questo caso si firma appunto Richard Stark. Il fumetto in questione è da tenere d’occhio anche e soprattutto perché realizzato dal compianto Darwyn Cooke, ben noto ai fan dei comics supereroici.

Cooke era certamente adatto al noir e già con lavori come Catwoman della DC lo aveva dimostrato. Il suo stile era ispirato agli stilemi cartoon ma aveva un’aura retrò ed era valorizzato da giochi d’ombra suggestivi che lo rendevano in effetti perfetto per atmosfere hard-boiled. Questo quarto, ultimo numero della miniserie rappresenta una degna conclusione.

Ogni episodio è auto-conclusivo ma ha in comune un mondo crudele. Gli uomini descritti da Stark, a cominciare dallo stesso Parker, non hanno scrupoli né emozioni, sono incapaci di provare qualunque forma di empatia. Scelgono consapevolmente il crimine e sono pronti a tutto pur di raggiungere i propri obiettivi. Da questo punto di vista, è difficile provare simpatia per Parker, anche perché la sua psicologia non è complessa e in lui non c’è nulla di ambiguo. Si tratta di un cattivo e basta, dotato, però, di notevole intelligenza e di una freddezza inquietante.

Il fascino delle storie è quindi basato più sugli eventi in cui Parker rimane coinvolto e sul modo in cui riesce a cavarsi fuori da guai. E in questo albo di guai ne avrà a bizzeffe. Dopo aver compiuto un furto insieme ad alcuni complici, Parker ha un incidente ed è l’unico a sopravvivere. Durante una tempesta di neve, si rifugia in un parco di divertimenti chiuso per la stagione invernale, senza però prevedere che avrà a che fare con un gruppo di malintenzionati che lo insegue.

Nella storia ci saranno quindi gangster minacciosi e poliziotti corrotti che hanno un unico compito: uccidere Parker e prendergli il malloppo. Ma lui è un osso duro e non sarà facile ammazzarlo. Darwyn Cooke scrive testi e dialoghi hard-boiled e delinea una trama dal ritmo indiavolato e sincopato, ambientata quindi in un luna park che il rigido inverno rende spettrale, degno di un film gotico. Il disegno, come nel caso dei numeri precedenti, è impreziosito dalla solita attitudine cartoon, applicata però a un contesto narrativo adulto nei toni.

Cooke utilizza pochi colori: il bianco, il nero e l’azzurro, e costruisce tavole in maniera inventiva, variando in continuazione il lay-out e rendendo perciò imprevedibile la lettura. In appendice c’è inoltre un breve episodio e qui Cooke alterna il bianco, il nero e l’arancione, e dà la sensazione di assistere a una pellicola d’annata. Con un perfetto amalgama di testo e illustrazione, Cooke descrive la terribile vendetta di Parker ai danni di uno psicopatico, reo di aver ucciso con una lancia una delle sue tante amanti occasionali.

In definitiva, Richard Stark’s Parker è una delle opere migliori di Darwyn Cooke, nonché un ottimo modo di ricordarne e celebrarne il talento. Consiglio dunque vivamente la lettura di questo e degli altri tre numeri della collana.

 

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