Teknosauri.aC: Recensione

Pubblicato il 29 Novembre 2011 alle 13:36

Il lavoro più antico del mondo? Il copy in uno studio grafico, ovviamente.

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Teknosauri.aC

Autore: DaZa (Davide Zamberlan) 
Provenienza: Italia
Formato: digitale
Pagine: 34
Prezzo: 2,39 € (disponibile su AppStore)

Il dinosauro Dino (sic!) è un tecnico di tipografia costretto a factotum e perennemente subissato di lavoro da un capo/gorilla preoccupantemente immenso (tanto grosso da uscire dalla vignetta senza mai darci la possibilità di vedergli la testa).

Divide la sua stanza/ufficio con Stanley (Stan per gli amici), vanitoso creativo dalle sembianze scimmiesche che si illude di essere un vero artista e coinvolge Dino in assurde dissertazioni filosofiche.

Poi troviamo Stef, la pterodattilografa perennemente al telefono, Trip (è un triceratopo…) che è lo stagista, Raffa (una giraffa), account dell’agenzia, e Mek, copy innamorato perdutamente di Raffa…

Teknosauri .aC è una striscia umoristica nata nel 2009 in rete che ha come ambizione principale quella di mostrarci nella maniera più realistica possibile (tanto è vero che le strisce denominate “100% true” sono tali proprio perché ripropongono situazioni reali vissute in prima persona da chi lavora in un’agenzia di grafica o pubblicità e che vengono proposte all’autore che le trasforma demiurgicamente in vignette per il suo blog) il mondo delle agenzie grafiche, mondo che si presume l’autore conosca benissimo.

Il problema più grande di queste strips, però, è che non fanno ridere.

Nessuna striscia, di quelle offerte dalla app, è riuscita non dico a farmi sganasciare dalle risate, ma nemmeno a strapparmi il più classico dei sorrisi involontari, a denti stretti, sarcastico, compiacente.

Nessuno dei personaggi riesce ad avere una giusta dimensione o a spiccare particolarmente, e tutto sembra desolantemente banale e poco convincente.

E certo, per una striscia umoristica come (dovrebbe?) essere questa non è cosa da poco.

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Tra l’altro, convincendomi del fatto che non conoscendo particolarmente quel tipo di mondo la mia opinione avrebbe potuto essere quantomeno distorta, ho chiesto ad un mio amico di vecchia data (che ha lavorato per tanti anni in una famosa agenzia pubblicitaria di Roma come creativo) di leggere per me le strisce.

Niente da fare: anche a lui non hanno fatto ridere, nonostante l’aver ritrovato qua e là qualche situazione famigliare possa averlo divertito (ma solo per avergli dato la possibilità di ricordare vecchi episodi di lavoro che l’avevano coinvolto e nulla più).

C’è da dire poi che creare un fumetto per divertire solo chi lavora o ha lavorato nel mondo della grafica, della pubblicità e della comunicazione in generale sarebbe comunque quantomeno riduttivo…

I disegni poi non sarebbero nemmeno troppo malvagi, anzi.

La linea chiara e il tratto morbidissimo dell’autore sono piacevoli e non sfigurerebbero di fronte ad autori come Frank Cho.

Ma il testo azzera ogni azzardato parallelismo o confronto.

Le relazioni tra colleghi, i rapporti con clienti o fornitori, lo straniamento dell’aver a che fare per ore e ore ininterrottamente (e lavorare anche a Natale e Capodanno, come ci fa vedere in una striscia l’autore) e l’utilizzo delle moderne tecnologie sempre più stranianti (con i computer e le stampanti disegnati in stile Flinstones, in pietra o simili, come del resto tutta l’ambientazione del fumetto), le pause caffè, i rimproveri velati di saccenteria del capo, le deluse aspettative/aspirazioni di chi comincia a cozzare con la triste realtà: tutto questo e molto altro viene riproposto nelle strips di DaZa, ma senza uno spirito che permetta di emergere, tutto arriva a sembrare un mero esercizio di nomenclatura enciclopedica di vita vissuta. E vita tra l’altro troppo triste per essere godibile al lettore se non rimasticata e riassemblata con piglio satirico.

Sono strisce troppo piatte e banali per dire qualcosa e la satira (o anche solo il divertissement puro e semplice fine a se stesso) sono eccessivamente lontani.

Il voto sarebbe stato ben più basso se non ci fossero stati i (comunque) bei disegni ad accompagnare il tutto.

Ma un bel disegno non basta.

Nota di merito, invece, all’app della Meleto.

Come abbiamo già detto altre volte in passato, lo sviluppatore italiano non riesce ancora a proporre prodotti particolarmente innovativi per il mercato del fumetto digitale, ma questa app dedicata ai Teknosauri riesce ad essere assolutamente convincente per diversi motivi: prima di tutto per la bella impaginazione con tre strips per ogni pagina (con aumento delle dimensioni se lette col dispositivo orientato in orizzontale e lettura a scrolling), un’ottima qualità delle immagini in alta definizione e, soprattutto, una nuova (e apprezzata) funzione, denominata Monday Funny Monday, che permette di leggere automaticamente la nuova striscia settimanale del blog teknosauri.blogspot.com direttamente tramite l’app sul nostro device.

Voto: 5-

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