Virus Tropical, una storia di una famiglia ecuadoriana [Recensione]

Pubblicato il 11 Novembre 2016 alle 11:25

Esce in Italia per la Hop Edizioni: Virus Tropical, una graphic novel di formazione dove il ruolo della donna diventa il punto fermo di tutto il fumetto di PowerPaola.

Virus Tropical è la storia di una famiglia ecuadoriana, è la storia di Paola, la più piccola delle tre figlie di Uriel e Hilda. Il papà è una sorta di sacerdote, uno di quei pastori che “guidano” piccole comunità di fedeli; la mamma invece una di quelle donne forti e sicure che dopo l’abbandono da parte del marito è riuscita, con sacrifici e olio di gomito, a tirar su da sola le tre figlie.

Le tre ragazze sono, insieme alla mamma, l’epicentro dal quale tutta la storia si snoda. Ognuna ha un proprio carattere che sembra quasi mutare man mano che il racconto si dipana: Claudia (la più grande) segue tutte le fasi dall’età della fanciullezza, fino all’adolescenza, la sua aria da ribelle riecheggia fin da subito; Patty è la più ponderata tra tutte, inizialmente avverte la gelosia per la sorellina più piccola, ma nel proseguo del fumetto diventa una “seconda mamma”.

E poi c’è Paola, l’ultima arrivata, i medici avevano ipotizzato che Hilda non fosse incinta, ma che avesse contratto un virus tropicale (per questo aveva la pancia così gonfia). Invece Paola era in arrivo, è stata lei a muovere gli equilibri della famiglia, l’ago della bilancia che ha indirizzato la via dei cinque componenti verso binari scomodi.

Virus Tropical – edito in Italia per la Hop Edizioni – è il racconto autobiografico della fumettista PowerPaola (nome d’arte di Paola Gaviria); l’autrice racconta con estrema cura e grande attenzione per i dettagli le vicende legate alla storia della sua famiglia: l’abbandono del padre, la necessità di spostarsi di città in città, le difficoltà incontrate senza la presenza di una figura maschile.

Tutte le avversità incontrata da Paola e dalla sua famiglia si intrecciano anche con i bei momenti vissuti dai protagonisti.

In Virus Tropical più che in ogni altro fumetto, si fa difficile riuscire a trovare un solo protagonista; si potrebbe quasi asserire che, chi più chi meno, tutti hanno un ruolo di primo piano nella storia. Certo quello di Paola svetta su tutti, è lei che racconta la storia dando voce ai vari componenti della casa.

Spicca inoltre il ruolo della figura femminile; se per un istante lasciamo da parte il ruolo di Uriel, si nota che sono le donne a reggere il gioco. Donne che toccano i vari livelli di femminilità: figlie e madri, nipoti e nonne.

Se volessimo fare una sorta di paragone cinematografico, potremmo accostare la storia di Paola con il film “Sirene”, anche in quella pellicola la figura femminile era la sola che si innalzava alta nella storia, così come nel fumetto in questione.

Un disegno sobrio unito ad un bianco e nero senza sbavature rende parola e tratto un unicum, lasciando un senso di quiete che accompagna il lettore per tutto il fumetto. Donne forti e piene di coraggio per una storia senza tempo, fanno di Virus Tropical un ottimo romanzo grafico di formazione.

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