Recensione Don Chisciotte – Nicola Pesce Editore

Pubblicato il 10 Aprile 2010 alle 11:35

Autori Lino Landolfi
Casa Editrice Nicola Pesce Editore
Provenienza Italia
Prezzo 22,90 euro
A cura di Andrea “tetsuyatsurugi” Marchino


Volume di pregio per un’opera di sicuro importante del fumetto italiano, nonchè molto interessante anche se datata (è del 1968) e forse per questo caduta ingiustamente nel dimenticatoio; il Don Chisciotte di Lino Landolfi ha tutti i crismi del fumetto d’autore se non direttamente del capolavoro, come in effetti suggerisce senza tante remore e argomentando con estrema convinzione l’ottima prefazione di Gianni Brunoro, giudizio difficilmente contestabile vista l’enorme cura che l’autore dimostra, e che chiaramente emerge anche solo da una prima lettura, sia nell’esecuzione che nella preparazione di tutta l’opera.

Il lavoro di cesello di Landolfi è nella parte grafica mirabile per non dire eccellente, utilizzando con rara maestria tutti i mezzi che il medium fumetto gli consente per illustrare la storia, campi lunghi, splash page, primi piani, alcune tra le più disparate suddivisioni delle vignette, non c’è una pagina costruita come l’altra e soprattutto a ragion veduta, in quanto ogni impostazione è figlia perfetta del periodo narrativo corrispondente e sposa perfettamente i toni dell’avventura bizzarra e surreale come solo quella di Don Chisciotte poteva essere; non da meno è l’uso del bianco e nero che Landolfi dimostra di padroneggiare pienamente, così come l’utilizzo di una serie di trovate grafiche – ad esempio Sancio Pancia rappresentato come l’uomo vitruviano di Leonardo da Vinci, con tanto di scritte latine compilate al rovescio da leggersi allo specchio, o addirittura una proiezione ortogonale sui tre piani, orizzontale, verticale e laterale, mutuata dal disegno tecnico sempre con Sancio protagonista – che arricchiscono in maniera sorprendente l’affresco complessivo, dove alla sfrenata fantasia illustrativa dell’autore si accompagna una cura certosina ma mai pesante del dettaglio e una tecnica assolutamente di prim’ordine.

Il tratto meticoloso e curatissimo di Landolfi, affinato nella sua lunga carriera (all’epoca ventennale), merita di essere ammirato e apprezzato dettaglio per dettaglio e in questo la parte testuale ne è il perfetto complemento; come apprendiamo sempre dalla prefazione, l’autore non nuovo a riduzioni a fumetti di altre opere letterarie, col Don Chisciotte ha in un certo senso cercato di superare se stesso.

A livello di testo si è quindi, come sempre ma evidentemente anche più delle altre volte, documentato scrupolosamente sull’opera del Cervantes, arrivando anche a farsi leggere un’edizione in lingua originale per poterne cogliere alcune inflessioni particolarmente suggestive e colorite, non rinunciando a offrire contemporaneamente una sua personale interpretazione del personaggio.

Il testo segue quindi fedelmente l’opera originale, anche nell’uso di un italiano millecinquecentesco che stupisce per quanto scorrevole risulti alla fin fine nel corso della lettura, sebbene sia chiaro e ovvio, non sia così immediato come quello corrente, ma è semmai un ulteriore segno di un’opera costruita in maniera esemplare visto che funziona perfettamente ancora oggi (a patto di accostarvisi con la giusta predisposizione e il giusto atteggiamento); in più Landolfi offre una visione personale del carattere del personaggio – interessante tra l’altro la sua chiosa finale metafumettistica, sorprendente per i concetti che vuole esprimere, quasi contro lo stesso personaggio e i personaggi di fantasia in generale a favore della vera fantasia, quella che dà l’intuizione della vera possibilità – e vi abbina un tratto grottesco/umoristico che discosta la sua versione dalle precedenti e che a sua volta segna una svolta anche nella sua carriera artistica (per maggiori ragguagli al proposito, c’è sempre la fondamentale prefazione a disposizione per approfondimenti).

Ottima l’edizione di Nicola Pesce Editore, un cartonato di grande formato con un’ottima carta e una rilegatura dei sedicesimi a filo refe, con l’aggiunta di un consistente apparato redazionale con tanto di bibliografia ragionata, oltre alla prefazione e postfazione; bella anche la grafica di copertina e degli interni, prezzo di 22,90 Euro per 112 pagine che conseguentemente appare congruo per una proposta di questo tipo (e così di qualità).


VOTO 8

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