Recensione Dr. Voodoo – Free Books

Pubblicato il 23 Aprile 2010 alle 11:58

Autori Giovanni Gualdoni (soggetto/sceneggiatura), Gigi Cavenago (disegni e colori).
Casa editrice
Free Books.
Provenienza
Italia.
Prezzo
12,00 Euro.
A cura di: Andrea “tetsuyatsurugi” Marchino.


Dopo la prima edizione sulla rivista Brand New (a partire dal numero 5 del luglio 2006), la Free Books ha pensato ad un cartonato alla francese di 48 pagine per riproporre tutte e quattro le storie brevi dell’ennesimo personaggio dedito all’occulto, ovvero questo Dr. Voodoo creato da Giovanni Gualdoni e disegnato (e colorato) da Gigi Cavenago.

Forse nelle intenzioni iniziali ci sarebbe stato molto di più da dire, perché la prima impressione è sicuramente quella di leggere dei brevi racconti che messi assieme forniscono più un’introduzione al personaggio e al suo affascinante universo, piuttosto che un corpus narrativo fatto e finito che delinei perfettamente protagonisti e situazioni.

Queste storielle corte, inizialmente pensate per la pubblicazione su rivista e quindi lunghe sulle quindici pagine, già dalla terza si dimezzano a sette chiudendo oltretutto il ciclo direttamente con la quarta; peccato perché di aspetti interessanti ce n’era più d’uno, forse gli autori sono stati distratti da altri impegni o forse il personaggio non ha riscosso quel minimo successo necessario per una sua prosecuzione, come la sua breve produzione porterebbe a pensare.

Tuttavia questa riedizione potrebbe tornare utile per riaccendere l’interesse intorno a questo oscuro dottore, nelle quattro avventure di questo volume infatti lo troviamo in giro per l’America dei primi del Novecento con la sua graziosa e un po’ sboccata assistente Lola, che brandisce all’occorrenza una sinistra falce mietitrice (come l’Oscura Signora, d’altronde lei è una morta resuscitata grazie a un rito voodoo, appunto); entrambi viaggiano su un carrozzone ambulante, col quale girano per la provincia rurale americana cercando di vendere i loro elisir curativi ma finendo invariabilmente per ritrovarsi alle prese con piccole cittadine schiave di oscure entità, sperduti alberghi con strane creature murate negli scantinati (ma non tutto è come sembra), una classica casa infestata e un sito archeologico che nasconde ovviamente un sinistro e terribile segreto.

Per quanto riguarda le storie, da un lato nonostante la loro brevità riescono a suscitare comunque un certo fascino, sia per l’ambientazione che per i personaggi, dall’altro proprio la loro natura di racconti sviluppati nell’arco di sempre meno pagine non consente un approfondimento degli stessi protagonisti e delle loro origini; il Dr. Voodoo pare infatti un esperto conoscitore dell’occulto, ma da dove tragga questa sua conoscenza e fino a che punto si spingano i suoi poteri siamo ben lontani dallo scoprirlo, così come le eventuali motivazioni o legami che lo spingano ad affrontare tutte queste minacce sovrannaturali.

Stesso discorso per la sua assistente Lola, che scopriamo essere una defunta riportata in vita da un rito magico voodoo (che almeno spiega il titolo del volume e il nome del protagonista), ma al di là di questo non sappiamo nulla; ne risentono anche gli antagonisti, spesso, per non dire in tutte le storie, appena abbozzati, anche perché il numero di pagine quello era e anzi, in tal senso è stato fatto ancora un buon lavoro, visto che un discreto interesse riescono comunque ad esercitarlo.

Il formato rivista ha portato quasi obbligatoriamente a una raccolta in volume cartonato alla francese, e se è sperabile che questi autori e il loro Dr. Voodoo trovino fortuna anche Oltralpe, è però sul fronte dei bonellidi da 100 pagine (in b/n) da edicola che francamente andrebbe indirizzato in futuro, semmai ne avranno l’occasione, ogni sforzo per riproporlo.

Dal lato grafico i disegni di Cavenago, già all’opera sulla vecchia serie di Jonathan Steele e ora in forza sempre alla Bonelli, sono molto essenziali ma espressivi e “oscuri”, tanto che effettivamente renderebbero meglio proprio in b/n (e non si può non rilevare qualche apprezzabile influenza di Mike Mignola e del suo Hellboy); l’aggiunta dei colori invece appare quasi superflua visto che comunque, per tenere sempre i toni cupi, alla fine risultano troppo spenti e spesso danno la sensazione di essere di troppo e di andarsi quasi a sovrapporre ad una rifinitura dei disegni in bianco e nero già completa di suo (insomma, è come cercare di colorare un fumetto pensato e disegnato originariamente per il b/n).

A questo purtroppo si aggiunge una resa del colore che evidenzia troppi fuori registro, rendendo un po’ difficoltosa la lettura dei disegni e soprattutto il loro apprezzamento; la qualità della stampa altrimenti sarebbe buona, ma la carta patinata usata non è molto sfogliabile e presenta diverse pieghe già di suo.

Rilegatura a filo di refe dei sedicesimi che quindi appare quasi inutile a fronte di una qualità complessiva che presenta più di una pecca, non ultima la rilegatura con sbavature di colla che hanno attaccato all’interno un paio di pagine (ma sarà forse un problema circoscritto ad alcune copie e non a tutta la tiratura, perlomeno è sperabile); prezzo di conseguenza che non è altissimo ma che forse sarebbe più accettabile se la qualità paventata lo fosse fino in fondo.


VOTO 6,5

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