Sotto una buona stella – Recensione in anteprima

Pubblicato il 12 Febbraio 2014 alle 23:08

A causa dell’improvvisa morte della ex-moglie e di uno scandalo finanziario che lo riduce in rovina, Lorenzo Picchioni è costretto ad accogliere i figli Niccolò e Lia in casa sua stravolgendo la propria vita e mandando a monte la sua nuova relazione sentimentale. Il conflitto generazionale con i due ragazzi, da sempre trascurati dal padre, ha una svolta inattesa quando nella vita di Lorenzo piomba l’estroversa condomina Luisa.

Sotto una buona stella

Titolo originale: Sotto una buona stella
Genere: Commedia
Regia: Carlo Verdone
Interpreti: Carlo Verdone, Paola Cortellesi, Tea Falco, Lorenzo Richelmy, Eleonora Sergio
Provenienza: Italia
Durata: 106 min.
Casa di produzione: Aurelio De Laurentiis & Luigi De Laurentiis
Distribuzione (Italia): Filmauro
Data di uscita: 13 febbraio 2014 (USA)

Sedicente pedinatore d’italiani, da sempre attento alla realtà socioculturale che lo circonda e capace come pochi altri di filtrarla attraverso un’ottica comica e agrodolce, Carlo Verdone decide di confrontarsi questa volta con la ricerca di contatti, con la necessità d’affetto, con le difficili vicissitudini familiari nel contesto di una crisi economica che mette in fuga i giovani dal nostro paese.

Nel ruolo di Lorenzo, Verdone richiama in parte il professore pedante e logorroico visto in Bianco, rosso e Verdone e in Viaggi di nozze ma privandolo della caricatura che lo rende eccessivamente ossessivo e smussandone gli angoli controbilanciando al tono autoritario una goffaggine e una maldestrezza che delineano un personaggio accattivante e pasticcione.

Il protagonista si scopre incapace di gestire i due figli per i quali è sempre stato assente. Lorenzo Richelmy è Niccolò, aspirante cantante e musicista, mentre Tea Falco è Lia, dilettante poetessa è madre di una bimba di tre anni avuta da una precedente relazione. La presenza in casa dei due ragazzi e della bimba rendono la vita di Lorenzo impossibile, anche a causa dei suoi problemi professionali. La sua compagna, la bellissima Eleonora Sergio, e la colf filippina taglieranno la corda nel giro di un paio di giorni.

Ad illuminare l’esistenza di Lorenzo giunge la vicina di casa Luisa, una sorprendente Paola Cortellesi che traccia un personaggio adorabile, solare, positivo, allegro ma che deve vedersela con un lavoro che la rende infelice. E’ infatti una risanatrice d’aziende costretta ad operare licenziamenti a spron battuto che le suscitano immancabili sensi di colpa.

Verdone e la Cortellesi formano una coppia fantastica e i loro duetti reggono da soli tutto il film tra gag irresistibili che denotano tempi comici perfetti e buone dosi d’improvvisazione. Il conflitto tra padre e figli regge su un equilibrio perfetto tra dramma e umorismo laddove Lorenzo fa la figura dell’imbranato ogni volta che cerca di usare il pugno di ferro con i figli.

Il regista punteggia il film con consuete dinamiche da commedia degli equivoci e riesce a far funzionare perfino delle gag comiche che dovrebbero risultare trite e ritrite, come la colf che scivola su una pallina a mo’ della classica buccia di banana. Trova inoltre spazio per qualche esilarante coatto, suo marchio di fabbrica, nella scena del provino musicale e del meeting di poeti.

Il film funziona meno bene quando si concentra direttamente su Niccolò e Lia scivolando in alcune patetiche suggestioni da fiction televisiva risolte piuttosto in fretta ma che riescono comunque a far emergere il disagio delle nuove generazioni a fronte della crisi economica che stiamo vivendo. Anche la figlioletta di Lia viene utilizzata come pretesto per i risvolti narrativi e viene sbatacchiata qua e là come un bambolotto ma non se ne sente davvero la necessità.

E’ un film che scade qua e là nel buonismo e nella retorica ma che dimostra sempre la grande sensibilità del regista nel ritrarre con onestà pregi e difetti dell’Italia contemporanea senza dimenticare un sano spettacolo comico che, in questo caso, trova nella Cortellesi una controparte di indubbia efficacia. Le risate sono assicurate e c’è spazio anche per un pizzico di riflessione.

Voto: 7

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