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JOKER: SHOWTIME – Un’impietosa satira sul mondo dello showbiz | Recensione
Marco -Spider-Ci- Novelli 03/12/2025

- Autori: Bob Hall, Steven Grant, Bill Sienkiewicz, Terry Moore
- Formato: 17X26, C., 200p.
- Prezzo: 28,00 euro
- Casa editrice: Panini Comics
- Data di uscita: 25 set. 2025
Ci sono titoli che vengono sempre citati quando si parla di letture imprescindibili per i fan di Batman, in quanto hanno segnato una fase importante della sua vita editoriale e sono stati realizzati da autori di un certo peso all’interno del comicdom d’oltreoceano.
Esistono, però, tante altre piccole perle e racconti, che invece tendono a essere trascurati dai più, perché magari meno blasonati rispetto ad altri, ma non per questo meno degni di attenzione… Un esempio è la saga in tre parti di Bob Hall, intitolata Batman: It’s Joker Time, ripubblicata recentemente da Panini nel volume Joker: Showtime, dopo anni che non veniva più riproposta qui in Italia.
Una miniserie passata ingiustamente in sordina, in quanto anche a distanza di 25 anni (è stata pubblicata nel 2000) offre uno spaccato ancora terribilmente attuale su quello che è il mondo dell’entertainment e le sue dinamiche, applicabile non solo alla televisione di oggi, ma anche all’universo social, dove lo share si traduce nella ricerca spasmodica di like e nuovi follower.

Hall infatti immagina cosa succederebbe se uno dei tanti Late Show statunitensi, in crisi di ascolti, decidesse di risollevarsi proponendo un pazzo omicida come Joker quale attrazione principale, per poi giocare sul trito meccanismo “acchiappa-ascolti” del criminale redento, che chiede perdono pubblicamente per le sue malefatte e promette di diventare una persona migliore…
L’abilità attoriale e manipolatoria del Principe Pagliaccio del Crimine risulterà perfetta per propinare al pubblico una storia strappalacrime, confezionata su misura, frutto anche della sua grande inventiva e scaltrezza. Ma chi lo conosce bene, come Batman o il commissario Jim Gordon, sa con certezza che si tratta solo di una grande messinscena, per di più avallata persino dai giudici, i quali hanno acconsentito alla continuazione del programma e alla segretezza della sua location.
Quella imbastita da Hall è ovviamente una situazione paradossale, che ha lo scopo di focalizzare l’attenzione sulle derive che una tv trash può intraprendere, pur di rialzarsi nella curva degli ascolti. La cosiddetta “tv del dolore”, che sfrutta e strumentalizza le disgrazie altrui per stimolare la compassione del pubblico, così come la cronaca nera che propone dettagli morbosi e agghiaccianti per aumentare la curiosità e il gusto dell’orrido dei telespettatori, sono solo alcuni esempi di come autori e presentatori televisivi non si facciano particolari scrupoli in nome dello share, allora come oggi.

Joker risulta essere quindi il personaggio più azzeccato per mettere alla berlina questo mondo, vista la sua natura istrionica e il gusto per la teatralità, che si accende proprio quando ha un pubblico che lo osserva. La cosa ironica è che inizialmente il villain viene “lobotomizzato” da uno psichiatra di Arkham, il quale lo costringe a vedere ininterrottamente proprio il programma trash di cui poi farà parte, così la sua sarà anche una sorta di rivalsa nei confronti di uno show talmente brutto da appiattire persino la sua mente folle e diabolica…!
Batman: It’s Joker Time è una satira molto divertente sulla tv e sul mondo dell’entertainment in generale, che fa riflettere su quanto si è disposti a spingersi oltre, pur di ottenere il consenso del pubblico e di chi ci guarda: un tema, come detto prima, più che mai attuale e controverso, anche ai tempi dei social. Basti pensare alle numerose challenge su Tik Tok, che a volte hanno portato persino alla morte di giovani ragazzi sprovveduti.

Bob Hall si dimostra dunque un ottimo autore completo, che oltre a ideare questa acuta e sferzante boutade, tanto impietosa quanto drammaticamente vicina alla realtà, realizza anche delle ottime tavole a livello grafico, dall’impostazione dinamica e con la giusta potenza espressiva.
Il suo tratto ruvido e deciso ricorda quello di maestri come Klaus Janson e Sal Buscema, che puntano più all’immediatezza e all’efficacia del messaggio, piuttosto che perdersi in particolari virtuosismi grafici. Hall infatti ci propone un Joker inquietante, sotto varie sfaccettature: prima con occhi spenti e privo della scintilla folle che lo anima costantemente, poi malefico e manipolatore, come solo lui sa essere, in una rappresentazione classica e moderna allo stesso tempo, che mette in risalto il suo ghigno malefico, ma anche le sue doti di puro intrattenitore.
E’ senza dubbio caratteristico anche il suo modo di raffigurare Batman, particolarmente imponente e aggressivo, con testa piccola e una mascella molto pronunciata, come spesso si vedeva in quegli anni, figli dell’ipertrofismo esagerato della Image e dello stile cartoonesco di Bruce Timm.

Menzione a parte, infine, per Barry Dancer, star dello show a cui parteciperà Joker, che Hall decide di rappresentare con il classico volto rassicurante e piacione del tipico presentatore tv medio, sempre col sorriso stampato in faccia davanti alla telecamera, e un look un po’ retrò anni Settanta, con rigoroso completo in giacca e cravatta, un prominente ciuffo che gli cade sulla fronte e occhialoni ben in vista.
Chiude questo volume della Joker Collection Panini uno speciale one-shot che propone il primo incontro tra l’imperturbabile Batgirl Cassandra Cain e il Principe Pagliaccio del Crimine.
Come molti di voi sapranno, Cassandra Cain è una combattente esperta, figlia di due assassini eccezionali come David Cain e Lady Shiva. E’ in grado di leggere anche il linguaggio del corpo e anticipare (o prevedere) le mosse dell’avversario.

Il suo carattere fortemente competitivo la spinge a volersi confrontare col più pericoloso dei criminali, per dimostrare di essere la Batgirl migliore, ma com’era facile immaginare, resterà totalmente spiazzata dall’imprevedibilità del folle Clown, che rischierà di annichilirla, mettendo in dubbio tutte le sue certezze…
Steven Grant, scrittore dal taglio deciso e diretto, noto soprattutto per aver realizzato la prima miniserie di Punisher con Mike Zeck, realizza anche stavolta una storia dura e sofferta, che dimostrerà come anche il combattente più esperto possa cedere di fronte a una scheggia impazzita come Joker, il quale ha tutta una sua particolare visione del mondo e della vita, che l’autore sintetizza in maniera impeccabile.
Entrare nella sua testa e ferire il suo smisurato ego sono probabilmente le uniche armi in grado di sconfiggerlo, e questo Cassandra lo imparerà a sue spese, grazie anche agli insegnamenti di Barbara Gordon, la prima Batgirl, nonché quella che ha subìto più di tutte la follia sanguinaria del malefico Clown.

Ai disegni troviamo un fuoriclasse come Bill Sienkiewicz, col suo inconfondibile tratto nervoso, cinetico e crepuscolare, che conferisce ancora più drammaticità e intensità al racconto. In particolare, l’artista riesce a cogliere a pieno la perfidia e la lucida follia del Pagliaccio, in ogni sua espressione e movenza, in contrapposizione con la rigidità di Cassandra Cain/Batgirl, completamente avvolta da un attillato costume nero, che non lascia trasparire neanche le sue emozioni.
Stonano un po’ le incursioni, seppur brevi, dell’artista Terry Moore, dal tratto molto più semplice e pulito, scelto appositamente per raccontare dei flashback, ma nel complesso risulta piuttosto piatto e poco incisivo, specie se messo a confronto con un gigante come Sienkiewicz.
In conclusione, questo Joker: Showtime è un’ottima occasione per recuperare una storia rimasta fin troppo tempo nel dimenticatoio, ma che invece andrebbe annoverata tra le più argute e dissacranti mai realizzate sul personaggio. Uno spaccato impietoso sul mondo dello showbiz, che ci fa riflettere su quanto poco sia cambiato da allora, a distanza di oltre vent’anni…


